Aveva escogitato un sistema per giocare continuamente gratis: una volta finiti i soldi, senza farsi vedere dal padrone del bar apriva il vano della macchinetta, prelevava il contante e li rigiocava. Giocava sempre gli stessi soldi per il gusto di giocare, ma in realtà il videopoker conteggiava gli incassi come se si trattasse di nuovo denaro. Per questo motivo l’autore è finito nei guai, individuato e denunciato dagli agenti del Commissariato di Casale Monferrato.

Si tratta un giocatore abituale dello stesso esercizio, di nazionalità marocchina di 48 anni, ha trovato il modo di moltiplicare le sue possibilità di giocata e vincita, usando la stessa macchinetta come “cassa continua”: infatti dopo aver esaurito la sua dotazione personale iniziale di monete è riuscito a trovare il modo di aprire il vano che raccoglieva le monete utilizzate, richiudendo accuratamente lo sportello, e rigiocava più di una volta lo stesso ammontare che, peraltro veniva regolarmente registrato dall’apparecchiatura elettronica. Il tutto si svolgeva in tre giorni.

L’esercente, però si è accorto dell’impennata delle giocate e di un ammanco di cassa non giustificato dalla quantità di contante raccolto. La macchinetta in questione, infatti aveva registrato giocate pari a 6.000 euro, ma in cassa ce n’erano soltanto mille

Dopo aver denunciato l’accaduto a quest’Ufficio, i poliziotti hanno acquisito la videoregistrazione della sala giochi e attraverso alcune indicazioni sulla persona che era stata vista armeggiare sulla macchinetta incriminata, sono riusciti ad individuare rapidamente l’autore del furto che ha ammesso l’episodio che è stato denunciato per furto aggravato e continuato. Lo stesso, ha confidato di essere un giocatore incallito e che da diversi anni non riusciva a “disintossicarsi” dalla ludopatia che gli ha procurato gravi problemi anche familiari. Ha affermato, tra l’altro, di essere contento di essere stato scoperto così da poter smettere il suo “vizio”.

 8 settembre 2012