Medicina Democratica fa il Bilancio da punto di vista ecologico – ambientale sui primi 100 giorni della Giunta -Rossa

 

IN CONTINUITA’ CON PIERCARLO FABBIO

Questo commento è difficilmente pubblicabile. In effetti è politicamente scorretto. Perché, anziché parteggiare per l’uno o per l’altra, ovvero per entrambi, afferma la tesi della continuità amministrativa e politica degli ultimi due sindaci di Alessandria, pur nel passaggio dal centrodestra al centrosinistra. Bastano alcuni significativi esempi.

PONTE SUL TANARO

Mentre annuncia, per coprire un buco di bilancio di oltre 30 milioni dell’ex sindaco Piercarlo Fabbio, il massimo aumento per 5 anni (cioè per sempre) di imposte, tasse comunali e tariffe dei servizi pubblici (IMU, rifiuti, campi scuola, palestre, asili, materne, cimitero, biblioteca ecc.), mentre annuncia piangente questa prima stangata, la neo sindaco di Alessandria Rita Rossa conferma sorridente lo spreco di Fabbio di decine di milioni di euro per la costruzione del faraonico e inutile ponte Meier in sostituzione del distrutto e innocente (dell’alluvione) ponte Cittadella. Sostiene Rossa che “tanto” quei milioni sprecati sono stanziati da altri fondi pubblici e “solo” 8 milioni sono a carico del Comune. Ma non sono tutti, a prescindere dalle provenienze, non sono tutti quattrini nostri, soldi pubblici spremuti dalle tasche dei (soliti) contribuenti? Non si possono risparmiare? O utilizzare meglio, ad esempio per l’ambiente? Non ci costa meno una eventuale piccola penale? Non ci basta una semplice spettacolare passerella sul Tanaro? Non sopravvive insomma un minimo di etica nell’uso dei soldi pubblici?

NOMINE AMAG

Chi, nel consiglio di amministrazione dell’azienda municipale acqua gas Amag, ha sostituito Lorenzo Repetto, braccio destro di Piercarlo Fabbio? L’immarcescibile Gian Piero Borsi. Lo ha nominato Rita Rossa addirittura in veste di amministratore delegato. Alla faccia del rinnovamento. Chi èGian Piero Borsi? Dipendente e consulente con incarichi speciali, per anni, per conto della Montedison-Solvay, è stato l’interfaccia socialista con le amministrazioni comunali e provinciali,

NUCLEARE

Denota una profonda ignoranza in materia, la subentrante Rita Rossa quando rassicura -a posteriori- i concittadini che “non c’è nessun pericolo” al passaggio nell’alessandrino dei treni notturni che zitti zitti trasportano le scorie nucleari. Se fosse vero, non sarebbero previste le misure eccezionali: convogli blindati, blocco del traffico ferroviario, squadre specializzate di pompieri e polizia, allerta di Prefettura, Ispra, Protezione civile, Asl ecc. piani di emergenza ed evacuazione. Abbiamo denunciato troppe volte, nel disinteresse politico generale e fra le complicità istituzionali, l’assenza di un deposito nucleare nazionale ultrasicuro, dove custodire per millenni queste scorie che vanno all’estero e poi ritornano. Ciò vale in particolare per il vulnerabilissimo capannone atomico di Fabbricazioni nucleari di Bosco Marengo, contro il quale è presente il nostro ricorso al Consiglio di Stato sostenuto da Beppe Grillo e da una grande sottoscrizione popolare. Fabbricazioni nucleari è più vicina ai sobborghi alessandrini di Litta Parodi Cascinagrossa Mandrogne che a Bosco. Ma anche Rossa rassicura e se ne frega dei piani di emergenza tanto dei trasporti che del deposito.

INQUINAMENTO URBANO E TAV

Alessandria è in cima alla classifica delle città italiane più inquinate. Quasi il doppio del 2010: nel 2011 sono stati 125 i giorni fuorilegge con più di 50 microgrammi per metro cubo di PM10 polveri sottili (il massimo consentito è 35 giorni all’anno). E’ il risultato della gestione traffico di Piercarlo Fabbio, che abbiamo denunciato e che la Magistratura ha indagato. Finora Rita Rossa non ha adottato provvedimento alcuno. Mentre è nota la sua posizione a favore del treno ad alta velocità “Terzo valico”, opera inutile e costosa, dannosa per l’ambiente: cave di deposito amianto anche nel comune di Alessandria.

ANTIPOLITICA?

Concludendo, su questi temi fondamentali non c’è soluzione di continuità tra Fabbio e Rossa. E tu chiamala, se vuoi, antipolitica. Ma se io fossi stato sindaco per ben cinque anni e tutta la fiducia che ne avessi ricavato ammontasse a 9.594 voti, un elettore su otto, ebbene, mi ritirerei dalla politica, altro che “guiderò l’opposizione”, c’è tanto da fare nel volontariato. Ma se io oggi fossi stato eletto sindaco da un elettore su quattro, ebbene, altro che “non mi sento un sindaco a metà”, annuncerei tosto un referendum, da farsi non subito, diciamo tra un anno, per chiedere agli alessandrini la vera rappresentanza: questi sono i volti tutti nuovi della mia giunta con i quali sto attuando questo programma, e vi assicuro che per raggiunti limiti di età (età politica, s’intende) non mi ricandiderò più e mi darò da fare nel volontariato, mi concedete finalmente la fiducia? E tu chiamala, se vuoi, antipolitica se io prevedo invece che alle prossime amministrative Rossa e Fabbio eccetera ritorneranno come se niente fosse. Tanto il programma è lo stesso.

Lino Balza – Medicina Democratica



 20 agosto 2012