Vittorio Ghisolfi

Dopo la sperimentazione avvenuta al Parco scientifico tecnologico di Tortona, la ditta “Mossi & Ghisolfi” gestita da Vittorio e Guido Ghisolfi, primo produttore al mondo di plastica e PET per bottiglie costruisce il primo impianto in Brasile per la produzione di biocarburanti di seconda generazione.

L’accordo firmato ieri in Brasile alla presenza del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini.

Si tratta del primo impianto industriale in Brasile per la produzione di bioetanolo di seconda generazione, cioè derivato da scarti agricoli o da colture non destinate alla produzione alimentare. I lavori di costruzione dell’impianto inizieranno questa estate nello stato di Alagoas, e a realizzarlo sarà Chemtex, società di ingegneria del Gruppo Mossi & Ghisolfi, specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti industriali nel settore della petrolchimica, polimeri, fibre, energia, bio-carburanti e tecnologie ambientali.

Quando entrerà in funzione, entro il 2013, questo impianto avrà una capacità produttiva di 65.000 tonnellate l’anno di bioetanolo, e utilizzerà gli scarti della lavorazione della canna da zucchero che saranno reperiti localmente. Il nuovo impianto contribuirà a soddisfare la crescente richiesta di etanolo in Brasile. Il processo di produzione è basato sulla tecnologia “Proesa” messa a punto da Beta Renewables, società del Gruppo Mossi & Ghisolfi, grazie soprattutto alla sperimentazione effettuata al Parco Scientifico di Tortona che è la stessa utilizzata nella bioraffineria in costruzione a Crescentino in provincia di Vercelli, sempre da parte del Gruppo industriale tortonese.

Guido Ghisolfi

La nuova tecnologia secondo i fautori dell’impianto è competitiva economicamente rispetto sia ai processi di prima generazione, basati su mais e altre varietà vegetali ad uso alimentare, sia al petrolio, anche se il prezzo del greggio si attestasse a 60-70 dollari al barile.

Inoltre non utilizza materie prime destinate all’alimentazione umana o animale e ha un bilancio di CO2 estremamente positivo.

“A differenza delle tecnologie di prima generazione in cui si fa ricorso a mais, palma, grano, soia ed altri – dice Vittorio Ghisolfi – la tecnologia Proesa può utilizzare un’ampia gamma di vegetali non alimentari come la comune canna dei fossi, paglia di riso o gli scarti di produzione agricola che hanno una capacità di sequestro della CO2 prossima al 90%, rispetto al 20-30% dei vegetali usati nelle vecchie tecnologie.”

“ Il progetto apre una nuova prospettiva alla produzione sostenibile dei biocarburanti – ha messo il ministro Corrado Clini durante la conferenza stampa di presentazione – perché le tecnologie impiegate consentono di utilizzare con elevata efficienza i residui delle produzioni di canna da zucchero, superando i possibili conflitti con le produzioni alimentari e riducendo in modo significativo il fabbisogno di suoli agricoli. In vista del prossimo meeting mondiale di RIO+20, questo progetto rappresenta un messaggio positivo per il futuro sostenibile”.

“ Siamo felici della scelta di GraalBio di utilizzare la tecnologia PROESA per la produzione di bioetanolo di seconda generazione – ha aggiunto Guido Ghisolfi figlio di Vittorio e vicepresidente del Gruppo Mossi & Ghisolfi – Siamo convinti che la tecnologia PROESA darà ai produttori migliori ritorni sugli investimenti, dando il via a una produzione più sostenibile di biocarburanti innovativi.”

 

 Il Gruppo Mossi & Ghisolfi

Fondato nel 1953 da Vittorio Ghisolfi, il Gruppo Mossi & Ghisolfi è una multinazionale italiana che opera nel campo della chimica con sede a Tortona, in Piemonte e con un fatturato annuo di 3 miliardi di dollari, 2.200 dipendenti e oltre 120 ricercatori, rappresenta la seconda azienda chimica in Italia.

Il Gruppo Mossi & Ghisolfi è leader globale, per capacità produttiva e innovazione tecnologica, nel settore del polietilene tereftalato, meglio noto con l’acronimo di PET (materiale utilizzato principalmente per produrre contenitori per cibi e bevande). M&G ha introdotto per la prima volta il PET nel mercato Europeo, apportando così importanti innovazioni nei settori delle plastiche e del poliestere.

Il Gruppo si articola in quattro business unit: PET Polymer, Chemtex, Beta Renewables e Bio Polyester Feedstocks ed è presente con i propri impianti produttivi in Italia, Brasile, Messico e Stati Uniti, oltre a due unità di Ricerca e Sviluppo che operano a Rivalta Scrivia (AL) e a Sharon Center, in Pennsylvania(USA).

23 maggio 2012