Via Don Caroli alla frazione Vho: dopo quasi tre anni la situazione è ancora grave e visto l’immobilismo del Comune, che tra l’altro ha anche “licenziato” la pratica, gli abitanti hanno deciso di ricorrere per vie legali. Ci sono infatti persone che non riescono ad entrare con l’auto nel proprio garage perché la strada è franata, una villa in cui la piscina è sprofondata e non è più utilizzabile, un’altra abitazione dove la collina sprofondando ha fatto “saltare” tutte le tubazioni che sono state poi riparate, molte case inagibili, fra cui cascina Leone che risale al 1600 con il tetto pericolante e i pavimenti e le arcate gravemente danneggiate.

Questa la gravissima situazione e come se non bastasse, il contratto assicurativo della ditta che ha fatto i lavori di manutenzione della strada (che è franata) a quanto pare, non è mai stato stipulato malgrado le rassicurazioni iniziali fornite dal Comune.

Questo è emerso martedì sera all’assemblea di quartiere alla frazione Vho con gli abitanti imbufaliti con il sindaco Massimo Berutti, anche perché il Comune, per quella strada ha rilasciato alla ditta esecutrice delle opere il certificato di regolare esecuzione, liquidando tutta la somma dovuta e liberando l’impresa da ogni obbligo.

E così adesso, gli abitanti cercheranno di farsi giustizia da soli, sfiduciati dopo tre anni di promesse e rassicurazioni. Hanno già annunciato che agiranno in maniera autonoma: la Soms farà un esposto all’Autorità di vigilanza sugli appalti e tre privati si rivolgeranno direttamente all’Autorità Giudiziaria. Le loro case infatti, oltre ai danni, sono in parte inagibili.

Il campo a valle della strada, secondo qaunto emerso dalla riunione, è pieno d’acqua e il fosso che dovrebbe drenare la collina è completamente inutile. Non esiste perizia geologica che possa garantire e rassicurare i proprietari: strada don Caroli non è ancora in sicurezza.

«E’ molto grave che il primo incontro con la Giunta e il sindaco sia avvenuto dopo 3 anni dall’insediamento – dice il presidente della Soms Vhoese, Fabio Morreale – facendo venir meno il contatto con i cittadini che è alla base della democrazia. Di conseguenza a Vho c’è una grave sfiducia sulla locale classe politica.»

La cosa più grave secondo Morreale è la mancanza dell’assicurazione che mette in dubbio la regolarità della gara il cui disciplinare imponeva che la ditta esecutrice stipulasse un contratto assicurativo di 500 mila euro per rischi di esecuzione più 500 mila euro per responsabilità civile per danni causati a terzi nel corso dell’esecuzione, come condizione per l’inizio dei lavori. Questo contratto assicurativo, sempre secondo il disciplinare, avrebbe dovuto essere consegnato 10 giorni prima dell’inizio al direttore dei lavori.

I danni ci sono stati, e tra l’altro su ben 3 abitazioni di pregio, e ammontano complessivamente a quasi 500 mila euro.

22 maggio 2012