Nei primi giorni del mese di marzo ad Alessandria e provincia ha piovuto ma secondo la Coldiretti non abbastanza per scongiurare il rischio siccità

«Ogni giorno in più senza pioggia non fa che aggravare la situazione. – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni – Ad oggi i problemi maggiori li registriamo per i cereali, in particolare grano e orzo, la cui produzione potrebbe essere compromessa dalla mancanza di piogge. E stiamo parlando di colture che nelle settimane scorse sofferto per il gelo e le temperature troppo basse”.

In difficoltà secondo gli agricoltori ci sono i campi agricoli con i terreni induriti dalla siccità che rendono difficili e molto costose le tradizionali lavorazioni per la preparazione delle semine, ma a preoccupare è anche la disponibilità idrica per l’irrigazione delle piante durante la fase di crescita primaverile ed estiva, con la ripresa vegetativa delle piante da frutto favorita dal caldo.

“Per salvare le colture – concludono alla Coldiretti – è necessario che arrivi presto la pioggia e che cada in maniera costante, duratura e non troppo intensa. L’acqua per essere di sollievo alle piante deve infatti riuscire a penetrare i primi 5-7 centimetri di strato superficiale di terreni che sono in questo momento particolarmente asciutti. Forte la preoccupazione degli imprenditori sul fatto che, dopo un così lungo periodo di assenza delle precipitazioni, si verifichino violente precipitazioni.

Tra l’altro i forti temporali provocherebbero danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi per l’erosione del suolo.”

A preoccupare Coldiretti sono i cambiamenti climatici che si fanno sempre più marcati: anticipo delle stagioni, lunghi periodi di siccità, aumento dell’intensità delle precipitazioni, maggiore frequenza di eventi alluvionali, modificazione della distribuzione delle piogge e aumento delle temperature estive sono i principali mutamenti che influenzano le stagioni e rappresentano una nuova sfida per l’attività agricola.

1° aprile 2012