Il Comune ormai ha quasi deciso e con ogni probabilità cederà le due farmacie comunali ad un privato. L’obiettivo sarebbe quello di vendere le quote di Farmacom e con la società venderebbe anche la concessione per 50 anni (affidata alla Farmacom) della gestione delle farmacie, tenendo per sè la titolarità delle farmacie stesse, in modo tale che fra 50 anni l’ente sarà di nuovo proprietario delle farmacie e anche della gestione, ma tutto questo in base alla normativa vigente, pare non sia possibile, per cui al Comune non rimane altro vendere tutto.

Una scelta obbligata e dettata dal parere dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici e dalla Corte dei Conti del Piemonte, secondo cui Farmacom non si poteva costituire perchè Tortona ha meno di 30 mila abitanti (ne ha 27.706). La Corte dei Conti, nel parere richiesto dall’amministrazione comunale, ha suggerito di cercare altri Comuni con cui superare la soglia stabilita, ma il bando non è andato a buon fine. Ora al Comune non resta che vendere.

A breve, probabilmente già martedì prossimo, l’amministrazione comunale dovrà decidere il da farsi, visto che non sono arrivate manifestazioni di interesse da parte di altri Comuni per acquisire una partecipazione delle quote e raggiungere la soglia dei 30 mila abitanti stabilita dalla legge. Non resta quindi che vendere, anche se il valore è molto baso: per la titolarità delle due farmacie si parla di oltre due milioni di euro.

E’ evidente che questo valore scenderebbe notevolmente se come vorrebbe fare il Comune si venderebbero le farmacia “solo” per 50 anni.

Ma il dubbio non è solo questo: la Farmacom, a quanto apre non ha una situazione rosea: al 31 dicembre scorso, infatti, a quanto pare, la Farmacom registrava una situazione finanziaria negativa di ben 170 mila euro. Il condizionale è d’obbligo perché il Bilancio della società per il 2011 non è stato ancora chiuso e quindi i dati potrebbero mutare.

Di questi 170 mila 120 mila sono di interessi passivi per pagare il mutuo che la Farmacom ha contratto con la Banca Cassa di Risparmio di Alessandria.

Ci sarà mai qualcuno disposto acquistare una società in questa situazione?

22 marzo 2012