Mezzanotte e 28 minuti di mercoledì : il presidente del consiglio comunale di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco chiude, dopo quasi tre ore di discussioni su argomenti di scarso rilievo per la città, una delle sedute più inutili del consiglio comunale, tra i mugugni e le proteste del pubblico formato da dipendenti Aristor e Tassisti, dapprima numerosi poi via via sempre più pochi.

Si dovevano discutere due mozioni, contro la nuova normativa che liberalizza alcune categorie, una delle quali presentata dal consigliere Mario Bocchio, per tutelare i numerosi lavoratori che tra l’altro erano presenti alla seduta, ma il consiglio è risucito a parlare di aria fritta per quasi tre ore e dopo mezzanotte, nel momento cruciale, cosa accade? Che la maggioranza non può garantire il numero legale e l’opposizione minaccia di far saltare tutto se verrà discussa la mozione di Bocchio. Il presidente del Consiglio dopo una pausa di un quarto d’ora rientra in aula, chiede scusa ai presenti per averli fatti aspettare tre ore e chiude la seduta senza discutere nulla e rinviando tutto a data da destinarsi.

Inviperito Mario Bocchio del Pdl: “E’ una vergogna – dice – e io per primo mi vergogno di essere seduto su questi banchi, per lo spettacolo che stiamo dando. Chiedo scusa ai cittadini. Sono deluso per come è stata trattata la situazione siamo andati per le lunghe apposta. Avevo capito che non c’era l’intenzione, da parte della minoranza, di discutere la mozione. Sento sempre parlare di dimissioni, una volta che si poteva fare qualcosa per aiutare la gente non abbiamo avuto il supporto degli altri consiglieri. Mi vergogno di questa situazione.”

Pronta la replica di Paolo Bellotti: “siete voi che dovete garantire il numero legale” dice l’esponente dell’Idv, ma non c’è tempo di ulteriori polemiche perché il rpesidnete chiude la seduta e manda tutti a casa.

In un articolo a parte la cronaca della seduta con tutti gli argomenti che sono stati trattati.

19 gennaio 2012