Sabato 12 e domenica 13 novembre a Tortona si svolge il mercato del tartufo in via Fracchia e la quarta edizione di “Assaggia Tortona in Autunno” . Così si legge sul sito di “Alexala” l’Agenzia di Promozione turistica del Territorio provinciale realizzata con soldi pubblici e con l’obiettivo valorizzare il territorio e richiamare turisti da ogni parte.

Bene: speriamo che nessuno abbia deciso di venire a Tortona in questo week end, perché di quelle manifestazioni non avrebbe trovato alcuna traccia in quanto non sono state realizzate per mancanza di soldi.

Peccato però che Alexala, cioè il maggiore ente pubblico deputato alla valorizzazione turistica del territorio, non lo sapesse.

Abbiamo contattato l’ufficio manifestazioni del Comune di Tortona per cercare di capire il motivo per cui il sito di Alexala riportava quelle due iniziative e ci è stato risposto che effettivamente all’inizio dell’anno, nel calendario annuale delle manifestazioni che Alexala chiede ad ogni ente o comune erano state inserite, ma poi, per mancanza di fondi sono state cancellate. Evidentemente Alexala ha seguito fedelmente le comunicazioni del mese di gennaio senza preoccuparsi, a distanza di 11 mesi, di verificarne la veridicità.

Ma stiamo scherzando? L’Ente deputato alla promozione del territorio che pubblica avvenimenti inesistenti? E senza neppure preoccuparsi se questi vengono effettivamente organizzati? E’ questo il modo di lavorare di un ente di promozione turistica che dovrebbe richiamare gente in provincia?

Ma che credibilità può avere un ente che non sa neppure cosa succede nel territorio che ha la pretesa di promuovere?

In questo fine settimana Alexala riporta sul sito 16 diverse manifestazioni: a parte che solo leggendo le rubriche sul nostro quotidiano on line ci si rende conto che ce ne sono molte di più, ma anche ammesso che Alexala volesse fare una scelta e indicare le più importanti, era così difficile fare 16 telefonate agli enti che le organizzano per verificare se effettivamente sono confermate? In alternativa, si poteva consultare i siti degli organizzatori: in questo caso sarebbe stato sufficiente collegarsi al sito istituzionale del Comune di Tortona per rendersi conto che le due manifestazioni non erano state organizzate. Ma gli addetti di Alexala non hanno fatto nessuna delle due cose.

Ma a questo punto sorge un dubbio: quello di oggi è solo una caso? Quante manifestazioni inesistenti, in passato, sono state pubblicizzate da Alexala?

Non lo sappiamo, ma ha importanza relativa, perché un ente di promozione turistica chiamato a fare solo quello non può sbagliare in questo modo.

E allora: si può ancora parlare di professionalità in casi come questo?

Con quale coraggio si può pretendere di incentivare lo sviluppo turistico se chi è preposto a farlo lavora in questa maniera e non esiste collegamento tra l’ente e il territorio?

UNA SECONDA MAGAGNA

Ogni settimana Alexala predispone una newsletter con l’elenco delle manifestazioni che vengono organizzate in provincia di Alessandria che viene inviata a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta. Immaginiamo siano diverse centinaia se non migliaia di persone. Questa settimana la newsletter non è stata inviata. E’ la seconda volta che capita in breve tempo

Non conosciamo il motivo di questa carenza, ma anche in questo caso le domande che vengono spontanee  sono le stesse e cioè legate alla professionalità: o si dà un servizio o non lo si dà. E nei casi in cui non viene  fornito, almeno per educazione, sarebbe opportuno avvisare i fruitori di quel servizio, soprattutto se si tratta di un servizio pubblico o in qualche modo legato alla pubblica utilità.

SOLDI PUBBLICI SPRECATI?

Alexala, praticamente, è un ente pubblico: Regione, Provincia, Camera di Commercio e Comuni detengono la stragrande maggioranza delle quote. Il presidente del consiglio direttivo è Gianni Crisafulli, in rappresentanza della Provincia di Alessandria.

Non sappiamo chi sia il Direttore o gli impiegati addetti e non ci interessa: l’aspetto che ci preoccupa è che Alexala è costituita per maggioranza da enti pubblici e quindi con i soldi versati dai contribuenti.

Ogni ulteriore commento, a questo punto, è superfluo.

12 novembre 2011