Cervo, poco più di mille abitanti in un Golfo Dianese che d’inverno, si svuota di turisti e con essi anche le manifestazioni che per forza di cose, non sono numerose come quelle estive.

Le manifestazioni rappresentano momenti importanti per la Comunità e un diversivo ai giorni che si susseguono sempre uguali. Per questo motivo si cerca si “spalmarle” in più giornate, soprattutto in un paese dove d’inverno succede poco o nulla come a Cervo.

Un sistema, quello di spalmarle, che Diano Marina sembra saper fare molto bene proponendo così un calendario di iniziative piuttosto continuate.

Un sistema che però il Comune di Cervo sembra non voler attuare, evidenziando, a nostro avviso, una non brillante gestione degli eventi che è possibile realizzare in paese.

Una non brillante gestione che penalizza la popolazione e tutti coloro che amano la cultura o la vita di Comunità.

La considerazione emerge nel vedere i diversi avvenimenti organizzati in questo week end.

Come noto, a Cervo, manifestazioni natalizie a parte, in inverno le iniziative sono davvero sparute e a parte la rassegna letteraria “Cervo in blu d’inchiostro” (che comunque interessa solo coloro che leggono libri, cioé una minoranza) le iniziative invernali si contano sulle dita di una mano.

Per questo motivo la logica suggerirebbe di “spalmare” quelle poche in più giornate per offrire ai cittadini maggiori occasioni di ritrovo. A Cervo però che fanno? Tre manifestazioni in un giorno e poi più nulla per diverso tempo!

Come potete leggere in altri due articoli, questo accadrà domani quando in sequenza si avranno: alle 10,30 a palazzo Viale l’ inaugurazione del restauro della “Natività” di Francesco Carrega, alle 11,30 al castello dei Clavesana l’inaugurazione del Punto Fai e alle 17 all’oratorio di Santa Caterina la presentazione del libro di Marco Bobbio.

Tre manifestazioni solo apparentemente legate tra di loro che avrebbero potuto essere allestite in tre diversi sabati magari con alcune iniziative “di contorno”. All’inaugurazione della natività si poteva abbinare un piccolo convegno storico con esperti locali (Elena ad esempio) e all’inaugurazione del punto Fai una proiezione di diapositive sul’attività del Fai e poi magari qualcos’altro con un po’ di fantasia e senza impegno ulteriore di risorse. Si sarebbero allestite tre diverse manifestazioni con più soddisfazione per i cittadini e più visibilità per il Comune che avrebbe avuto la scena tre volte anziché una.

Tre manifestazioni che se organizzate singolarmente non solo avrebbero rappresentato più occasioni per gli abitanti ma lo stesso Comune sarebbe stato sicuramente più valorizzato in quanto avrebbe avuto il triplo della visibilità: non una volta ma tre volte in tre diverse occasioni.

Non ce ne vogliamo gli organizzatori, ma francamente non riusciamo a comprendere perché concentrare tutto in un’unica giornata per poi lasciare il “deserto” per diverso tempo.

A nostro avviso non è questo il modo giusto di organizzare e lo scrive chi di manifestazioni ne ha organizzate a bizzeffe in vita sua e sa di cosa stiamo parlando.

Forse qualcuno – molto suscettibile – potrà trovare strano questo articolo, ma a differenza di altri giornali noi non facciamo solo copia/incolla dei comunicati stampa, noi siamo critici e quando c’è qualcosa che a nostro avviso non va, lo facciamo rilevare.

Ovviamente la critica vuole essere costruttiva, nella speranza che la prossima volta gli organizzatori pensino un po’ di più agli abitanti e alla visibilità del paese.

Angelo Bottiroli