ospedale - IInsieme alle liste d’attesa, l’altro servizio che più interessa i cittadini (e che a Tortona verrà presto declassato) è quello del pronto soccorso. Nel rapporto AGENAS di fresca pubblicazione la lettura dei dati offre numerosi spunti per deduzioni interessanti, a partire dal volume di accessi in Pronto Soccorso per codice di triage.

Attività in aumento dell’1,1% al San Giacomo di Novi Ligure, dove nel 2013 gli accessi erano stati 24.766 ed in calo del 2,2% a Tortona (23.200 accessi nel 2013). A livello regionale il calo complessivo degli accessi al Pronto Soccorso ammonta all’ 1,1%, passando da 1.799.390 prestazioni erogate nel 2013 a 1.778.731 nel 2014.
Tortona allineata con il trend regionale (ed anche a quel modello invocato da Saitta, diminuire gli accessi al Pronto Soccorso) mentre Novi Ligure è in netta controtendenza, con un aumento delle prestazioni. Come mai? L’Ospedale modello premiato dalla Regione funziona forse al contrario?

Il DEA di Tortona ha pagato lo scotto di una sfiducia dilagante, oppure, come Antonio Lace del Comitato Uniti per Tortona aveva già denunciato pubblicamente in tempi non sospetti, questi dati confermano che le ambulanze hanno portato i pazienti del nostro territorio in altri nosocomi, anziché a Tortona? (1)

Nonostante i presunti boicottaggi, uno dei principali indicatori impiegati per stimare l’attività di un Pronto Soccorso sono i tempi entro i quali vengono visitati i pazienti, valori che premiano l’efficienza di Tortona oltre ogni oltre possibile incertezza, con l’89,1% di casi risolti entro le 12 ore dall’accesso (tramite dimissione o ricovero) percentuale che sale al 97,4% tra le 12 e le 24 ore, mentre Novi Ligure si ferma all’85,6% entro le prime 12 ore ed arriva solo al 95,3% entro le 24 ore. Solo il 2,6% degli accessi a Tortona viene trattenuto in Pronto Soccorso oltre le 24 ore, a Novi invece questa percentuale è quasi doppia, 4,7%.

Il tempo di attesa e permanenza in Pronto Soccorso è stato da sempre oggetto di attenzione, sia da parte degli amministratori che degli utenti, perché è un indicatore di tempestività, efficienza, sicurezza e adeguatezza della risposta. Ed anche sotto questo aspetto si ritorna ancora una volta al gran quesito insoluto, che da oltre un anno aleggia in questo quadrante: ma allora, perché Novi?

 

GLI ACCESSI MANCANTI

Mettendo a confronto le due tabelle, si nota come il numero di accessi per struttura sia più basso nella seconda. A Novi Ligure mancano 2.322 accessi (pari al 9,3%) a Tortona ben 4.353 (pari al 19,2%).

Il motivo è insito nel tipo di protocollo adottato da AGENAS per compilare il rapporto.

 

Secondo le linee guida allegate al report, da questo totale vengono esclusi:

– accessi di pazienti non residenti in Italia;

– accessi di pazienti con età inferiore a 18 anni e superiore a 100;

– accessi di pazienti che abbandonano il PS prima della visita medica;

– accessi di pazienti che abbandonano il PS in corso di accertamenti e/o prima della chiusura della cartella clinica;

– pazienti giunti cadavere.

 

Considerando che il numero di pazienti già deceduti all’accesso in Pronto Soccorso rappresenta una quantità veramente esigua rispetto ai volumi di lavoro di queste due realtà, tanto da non comparire nemmeno nel prospetto riepilogativo dei codice triage (Codice nero) e che gli accessi degli ultra centenari siano una quantità minima e trascurabile, rimangono da quantificare i volumi di coloro che abbandonano spontaneamente la struttura prima della visita medica o prima della chiusura della cartella clinica.
Partendo dall’assunto che una delle ragioni dell’abbandono possa essere una percezione negativa della qualità del servizio (nell’ambito di uno studio effettuato in Toscana è stato osservato che negli ospedali in cui la percentuale di dimissioni volontarie è più alta, la valutazione del servizio da parte dell’assistito è più bassa)il fenomeno può considerarsi un metro della soddisfazione del paziente.

 

E’ rintracciabile sul web uno studio ben fatto della Regione Liguria, dove sono riportate le percentuali di questo indicatore per diversi Ospedali liguri, volto a monitorare il numero di pazienti che lasciano spontaneamente il Pronto Soccorso dopo l’accettazione (triage). Il dato include sia i pazienti che si allontanano prima di essere visitati dal medico sia i pazienti che lasciano i locali del Pronto Soccorso dopo la visita medica e in corso di accertamenti e/o prima della chiusura della cartella clinica. Noi concentreremo la nostra attenzione su di un valore che sia medio e rappresentativo.

Adottando convenzionalmente un 5% di abbandoni spontanei del Pronto Soccorso (pari al valore medio regionale della Regione Liguria) ciò che rimane degli accessi “mancanti” è rappresentato dai minori di 18 anni e quindi dai pazienti che, pur accedendo tramite Pronto Soccorso vengono poi assistiti dalla Pediatria.

 

COME FUNZIONA L’ACCESSO A PEDIATRIA

Infanti, bambini e adolescenti in età pediatrica vengono presi in carico al Pronto Soccorso, registrati in Triage (quindi conteggiati come accessi) e successivamente indirizzati al reparto di Pediatria per l’assistenza di cui necessitano. Al termine delle prestazioni ritornano in Pronto Soccorso unicamente per la chiusura della cartella clinica.

Per effettuare una stima indicativa di questo valore, andiamo a togliere dalla percentuale totale quel 5% che, convenzionalmente, abbiamo attribuito come quota di abbandoni spontanei.

 

Novi Ligure: 9,3% – 5% = 4,3%

Tortona:   19,2% – 5% = 14,2%

 

E’ quindi ipotizzabile che a Tortona la Pediatria riceva un 14% di accessi dal Pronto Soccorso, a differenza di Novi Ligure che ne riceve solo il 4%. Il fatto che a Tortona siano più bravi o più preparati può essere oggetto delle più svariate dissertazioni, ma i dati numerici parlano da sé, e le evidenze sono queste.

Nelle statistiche di AGENAS abbiamo visto invece che questo volume di accessi non viene conteggiato ai fini della valutazione dell’efficienza delle prestazioni (intesa come % di evasione delle richieste nelle prime 12 ore e successive all’accesso), né del volume complessivo delle stesse.

 

Logica vorrebbe che il reparto che lavora di più assorba quello che lavora di meno. Così è andata per il punto nascite. A Novi nascevano più bambini, il punto nascite è andato a Novi.

Invece per Pediatria la situazione pare sia completamente ribaltata, e , conseguentemente, dovrebbe essere Tortona ad assorbire Novi, e non il contrario, come l’ASL AL è indirizzata a fare.

 

Ancora una volta l’analisi dei dati ufficiali pare minare le certezze degli orientamenti regionali, adottati ed adottandi. Pare altresì legittimo domandarsi come tutto questo potrà evolvere e cambiare, con la riorganizzazione in atto.

Al di là dei grandi proclami degli amministratori di turno (ognuno di essi sempre convinto di possedere la panacea per tutti i mali causati dai predecessori) tutte le evidenze sembrano convergere su di un elemento chiave, al quale bisognerebbe   guardare con particolare attenzione: la variabilità degli indicatori in rapporto al tipo e al livello dell’organizzazione ospedaliera considerata. In sostanza , i tempi di attesa in Pronto Soccorso non sono risolvibili unicamente riorganizzando il Pronto Soccorso ma intervenendo sull’organizzazione in toto dell’Ospedale. Così come è vero il contrario: stravolgendo l’organizzazione di un Ospedale, una delle inevitabili ricadute negative sarà sui livelli di qualità nel servizio di Pronto Soccorso.

Con le prospettive che la Regione ha tracciato per Tortona, non c’è da farsi grandi illusioni.

Annamaria Agosti



Dati AGENAS 2015
http://95.110.213.190/PNEed15/emur/emur_cop.php

(1)http://www.oggicronaca.it/le-ambulanze-portano-i-pazienti-tortonesi-altrove-qualcuno-boicotta-lospedale-di-tortona/

 

27 novembre 2015