Questo è il cosiddetto “Articolo di fondo” del direttore del Giornale, quello che nei cartacei si trova in una colonnina in prima pagina e funge sempre da spunto di riflessione su quello che accade. Generalmente è poco letto, ma ogni direttore, ogni tanto, si “ricorda” che un quotidiano non può essere solo un registratore di eventi, ma periodicamente deve prendere posizione e lo fa con argomenti di carattere locale o generale.

Oggi spaziamo su questi ultimi. Brevemente, però, perché, già l’articolo di fondo, per alcuni, appare come una presunzione del Direttore, se è anche prolisso, ciao, non lo legge più nessuno.


L’argomento sul quale volevo soffermarmi oggi é molto delicato e riguarda l’avventatezza di tanti giornalisti, politici ed esperti. E’ sufficiente leggere un giornale o accendere la televisione che appare subito: tutti danno per scontato che la pandemia sia ormai conclusa e che ci avviamo verso la normalità e c’é un’incredibile mobilitazione verso quella che era la vita prima del Covid.

Con grande felicità di tutti ci stiamo riappropriando della nostra socialità, delle nostre abitudini, delle manifestazioni, dei viaggi e di tutto quello che per un anno e mezzo il Covid ci ha tolto.

Tutto questo grazie ai calorosi inviti di politici, giornalisti, virologi ed esperti e, soprattutto, del vaccino, la panacea contro tutti i mali.

Ma siamo veramente sicuri che la situazione della pandemia sia ormai prossima ad essere superata?

Attenzione: non lo affermo per portare rogna ma semplicemente perché guardo ciò che accade in Gran Bretagna, nazione che ha iniziato le vaccinazioni molto prima di noi ed ha un’alta percentuale di vaccinati molto più che in Italia, ma che, anche a causa di una troppa libertà (tutti in giro senza mascherina ad esempio) e della foga di riappropriarsi di quella perduta, hanno dato vita ad iniziative e comportamenti poco congrui e, adesso, sono alle prese col problema delle varianti (indiana e nepalese ad esempio), ed hanno oltre 8 mila nuovi casi di Covid al giorno.

L’ultimo step sulle riaperture che avrebbe dovuto segnare il completo ritorno alla normalità, per questo motivo, é stato posticipato di un mese e chissà che non venga ancora rimandato.

Gli altri Paesi, purtroppo, non stanno facendo tesoro di quello che sta accadendo in UK, così come non avevano fatto tesoro, la primavera dello scorso anno, quando l’Italia fu il primo Stato ad essere invaso da Covid con molto anticipo rispetto agli altri. Avevano proseguito incuranti nella loro strada senza vedere questo campanello d’allarme, quando avrebbero potuto chiudere le frontiere e arrivare sì all’immunità di gregge, come hanno fatto altri Paesi che ora sono liberi dal Covid.

Mi ero ripromesso di non scrivere nulla su questo argomento, perché in fondo Oggi Cronaca è un giornale locale e la gente non leggerà queste righe e chi le leggerà probabilmente mi sommergerà di critiche, ma poi l’onestà intellettuale che possiedo, mi ha portato a farlo e non mi sentirei in pace con me stesso se non avessi scritto questo articolo.

Chiudo con un dubbio che ci fa tornare all’inizio dell’articolo: siamo sicuri che la Pandemia stia finendo? Certo ci auguriamo tutti di sì, ma ne siamo veramente sicuri?

Nel dubbio meglio mantenere comportamenti virtuosi e certe precauzioni…

Angelo Bottiroli