Pubblichiamo di seguito la risposta del Sindaco di Tortona, Federico Chiodi, ad un’interrogazione della minoranza consiliare che chiedeva lumi sulla vicenda del Centro Vaccini di Tortona di cui Oggi Cronaca, nei giorni scorsi ha illustrato diffusamente con diversi articoli.

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Grazie Presidente e grazie ai Consiglieri di minoranza che con questa interrogazione ci consentono di fare chiarezza, in questa sede, sulla vicenda che ha riguardato la gestione del centro vaccinale di Tortona presso la sala Polifunzionale di via Milazzo, concessa dal Comune all’Asl Al, di cui si è molto discusso e scritto.

Dal 16 giugno scorso, come riportato anche in premessa dell’interrogazione, la gestione del centro è stata affidata ad una clinica privata, Villa Igea di Acqui Terme che fa parte del Gruppo Habilita. Le operazioni sono quindi svolte dal loro personale e non più da quello dell’Asl e dai medici di famiglia di Tortona che si erano resi disponibili.

Ovviamente, si tratta di una decisione interna dell’Azienda Sanitaria alessandrina, dovuta, secondo quanto ci è stato riferito dalla direzione di Asl, alla necessità di alleggerire il carico di lavoro del personale che da oltre un anno è impegnato in prima linea nel contrasto alla pandemia, per lungo tempo nell’impossibilità di usufruire di ferie e permessi. La scelta, sempre secondo quanto ci hanno spiegato i vertici Asl, è ricaduta sul Centro vaccinale di Tortona poiché in quel momento era quello che stava procedendo più lentamente nelle vaccinazioni, in particolare per alcune fasce di età, e c’era quindi la volontà di potenziarlo.

Certamente gli aspetti più discutibili sono la momentanea esclusione dei nostri medici di famiglia, che si erano messi a disposizione, alcuni anche a titolo gratuito, per aiutare l’Asl a vaccinare la popolazione, e la metodologia di comunicazione.

Rispondo quindi subito a due delle domande poste dall’interrogazione: l’Asl Al ci ha informati, in realtà più a titolo di cortesia dal momento che la gestione della struttura per effettuare le vaccinazioni è totalmente in capo a loro, praticamente il giorno prima del subentro di Villa Igea. D’altronde la decisione pare sia stata presa ed attuata in tempi molto brevi.

Per quanto invece riguarda le azioni da intraprendere, ricevuta la notizia e raccolte fin da subito le critiche da parte dei medici di famiglia, ci siamo subito attivati per mettere in contatto il neo direttore generale dell’Asl  Al, Luigi Vercellino, con i rappresentanti dei medici di famiglia che pochi giorni dopo si sono incontrati e hanno definito la ripresa della collaborazione con il supporto del personale Asl, in modo da ampliare l’orario di apertura del Centro vaccinale.

Da parte del Comune è stata data piena disponibilità a collaborare anche con il nuovo gestore per garantire il proseguimento della campagna vaccinale: senza dubbio nei primi giorni sono stati registrati diversi problemi di organizzazione, come d’altronde c’erano stati la scorsa primavera all’avvio della campagna vaccinale; problemi che vengono monitorati e affrontati quotidianamente, ed effettivamente, a distanza quasi due settimane, va riconosciuto che il numero di vaccinazioni effettuate è sensibilmente aumentato, merito probabilmente anche di una maggiore affidabilità nelle forniture dei vaccini, indipendente dalla gestione della struttura. Sono stati anche svolti controlli specifici da parte di Asl e anche da parte dei Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni che non hanno riscontrato irregolarità.

Per concludere l’interrogazione chiede se ritengo che “i nuovi dirigenti dell’Asl Al abbiano sottovalutato il rapporto fra utenti e personale del territorio per un buon andamento della campagna vaccinale”.

E’ una domanda che andrebbe ovviamente rivolta a loro, ma, francamente, mi sembra che non si tenga conto di come effettivamente si svolge la campagna vaccinale: il personale impiegato da Asl infatti non è mai stato tutto “del territorio”, se con questo si intende il Tortonese, e faccio fatica a pensare che gli utenti tortonesi possano avere un rapporto di conoscenza con ogni infermiere o medico in forza all’Asl… La presenza del medico di famiglia inoltre non significa che ogni utente sia assistito o direttamente vaccinato dal proprio medico, quindi andrebbe meglio definito che cosa si intenda per “rapporto tra gli utenti e il personale sanitario del territorio”.

Tuttavia, ho condiviso tutte le perplessità relative a questa scelta, perplessità espresse anche dal presidente dell’assemblea dei Sindaci del Cisa, Gianni Tagliani, in una lettera inviata alla direzione Asl Al per conto di tutti i Sindaci del consorzio.

Ritengo però che, a oggi, siano stati trovati i correttivi adeguati per garantire che la campagna vaccinale prosegua nei modi e nei tempi migliori, dimostrando se non altro, da parte della dirigenza Asl, la disponibilità ad ascoltare le critiche e di riconsiderare le decisioni prese.

Un aspetto che invece ritengo sia stato sottovalutato è quello relativo alla comunicazione da parte dell’Azienda Sanitaria, e non è la prima volta che questo difetto emerge nell’ultimo anno. Da questo punto di vista credo l’Asl possa e debba fare molto meglio…

Federico Chiodi