Dove la storia e la cultura si fondono grazie a un approccio nuovo, internazionale, in grado di favorire uno sviluppo turistico di un territorio vasto che va oltre Alessandria, puntando al Tortonese e al Novese. Ma, soprattutto, puntando a intercettare i visitatori di altre nazioni. Che l’interesse sia concreto e che Marengo abbia una alta considerazione fuori dai confini nazionali, lo dimostra il riconoscimento che arriva dalle associazioni napoleoniche. «La scelta di Alessandria per gli eventi celebrativi – racconta Efrem Bovo dell’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei (Ujce) – è emersa dall’intesa tra le associazioni napoleoniche. L’attuale fase pandemica non consente l’organizzazione di specifici eventi, a partire da quelli originariamente previsti nella struttura dell’Hotel National des Invalides di Parigi, e i gruppi dei rievocatori si sono trovati di fronte alla due strade: rinunciare alle iniziative o individuare luoghi alternativi che rappresentassero in modo autentico la storia napoleonica. La loro scelta è caduta sull’altro luogo più importante nell’epos dell’Imperatore dei francesi: Marengo».

Una scelta non casuale perché Alessandria non è solo la città della battaglia di Marengo, ma quella che segna, con il 14 giugno 1800, una tappa fondamentale nell’evoluzione della storia amministrativa, culturale ed economica della stagione napoleonica, come il “Marengo”, moneta coniata nel 1801 e fino al 1815.


Le iniziative in programma nei prossimi giorni scandiranno un percorso dedicato a un sito napoleonico che guarda all’Italia e all’Europa. Lunedì 3 maggio, alle 18, è in programma una lettura, commentata, di poesie dialettali piemontesi che raccontano il periodo napoleonici all’epoca di Majno  de la Frascheta e dell’ode manzoniana “Il cinque maggio”, al Museo etnografico “C’era una volta”, in piazza Gambarina ad Alessandria. È la prima finestra che si apre su Marengo e la scelta del luogo non è casuale: il Museo conserva e interpreta, valorizzandole, le tradizioni, ma senza fermarsi al semplice amarcord, bensì attingendo alla storia per analizzare l’evoluzione sociale. Con lo stesso spirito è stata organizzata la giornata del 5 maggio, con due eventi, il primo alle 15.30, a Marengo, e poi alle 18.30 a Torre Garofoli (sede del quartier generale di Napoleone) con l’accensione del “falò della memoria”, alla presenza delle sole autorità (in base alle disposizioni di sicurezza per la pandemia).

L’ultimo piano del Marengo Museum di Villa Delavo ospiterà le stanze di Longwood (località dell’esilio di Napoleone sull’isola di Sant’Elena) allestite dalla 27° Divisione Militare capitanata dal Generale Berthier, Capo di Stato Maggiore dell’Armée, insieme alla 59ème Demi Brigade d’Infanterie de Ligne di Marengo e al I° Reggimento di Fanteria Leggera della Repubblica Cisalpina e Regno d’Italia. La cerimonia degli onori innanzi al “bivacco di Marengo” precederà la firma sul registro riservata agli ospiti e la raccolta di testimonianze video. Inoltre, grazie a “Costruire Insieme”, sarà possibile visitare il Marengo Museum, osservando le disposizioni anti Covid-19.

La Giornata intitolata ‘Napoleone due secoli fu’, organizzata dall’Ujce, è fortemente voluta dalla Provincia di Alessandria, guidata dal presidente Gianfranco Baldi affiancato dal consigliere delegato al Patrimonio, Maurizio Sciaudone, con la  collaborazione del Comune di Alessandria, con il sindaco  Gianfranco Cuttica di Revigliasco, e l’assessore agli Eventi e Manifestazioni, Cherima Fteita.

Coinvolgerà anche amministratori di altri Comuni a partire da quello di Tortona, con il sindaco Federico Chiodi. La coralità dell’evento è testimoniata dalla presenza di rappresentanti dei Comuni di Novi Ligure, Pozzolo Formigaro, Valenza, San Giorgio Monferrato, Loano, Castagnole Monferrato, Provincia di Asti. «Applichiamo lo storytelling per fare conoscere, e fare appassionare, il pubblico non solo ai singoli eventi, bensì sul significato e valore del brand “Marengo” che si inserirà nelle agende culturali per portare Alessandria a essere la capitale napoleonica d’Italia» sottolinea Cherima Fteita.

Commenta Maurizio Sciaudone: «Il percorso è iniziato nel 2019. Dopo aver investito molto sulla struttura, ora lo facciamo su un progetto che deve rilanciare un’area vasta. Per gli alessandrini Marengo è Spinetta, per la provincia è un punto sulla cartina, invece Marengo è dell’Italia e dell’Europa. Questo – sottolinea il Consigliere Provinciale – è il punto di partenza di una idea che è partita due anni fa e si sta sviluppando anche in una stagione difficile e complicata come quella pandemica, superando ogni generale campanilismo».

Cherima Fteita punta l’attenzione sui nuovi strumenti, a partire da quelli digitali, e su rinnovate strategie: «Stiamo lavorando con strumenti nuovi per promuovere il brand di ‘Alessandria città napoleonica’. L’attrazione e l’interesse verso il territorio, gli eventi estivi agganciati a Marengo e al parco saranno altri tasselli di un progetto che sta riscoprendo precedenti intuizioni e che verrà sviluppato grazie alla tecnologia per raggiungere una platea nazionale e internazionale. Sarà un testimone che da lasciare, attraverso un percorso da creare in modo intelligente, che dovrà andare avanti da solo».UJCE – Unione

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