L’isolamento pandemico ci ha spinto a trovare altre vie, altre “strade” per commemorare il 76° anniversario della Resistenza. Molte le iniziative in tutte le classi e in tutti i corsi dell’Istituto. In particolare avremo con noi un prezioso testimonial,  ex docente di Lettere presso il nostro Istituto, la professoressa Maria Grazia Milani, storica, conosciuta  come esperta dei movimenti della Resistenza sul nostro territorio, promotrice dell’ANPI, terrà una lezione/intervista  a cui parteciperanno numerose classi. Gli argomenti : Campagna di Russia, ultima sua pubblicazione, e la gioventù partigiana, il ritorno dei reduci, la Liberazione, come è stata vissuta nel nostro territorio, quanto e se questa esperienza possa rappresentare un messaggio forte e attuale per noi giovani  di oggi.

Tra le letture oggetto di percorsi didattici nelle classi quinte, Lettere di condannati a morte della Resistenza europea, un’antologia di messaggi e lettere scritte da giovani donne, ragazzi e uomini, appartenenti alla Resistenza, che riuscirono in modo fortunoso a scrivere i loro messaggi d’addio prima di essere torturati e giustiziati dai nazifascisti. Testimonianze strazianti, ma anche di coraggio e speranza, che provengono da tutta Europa: Austria, Belgio, Bulgaria, Cecoslovacchia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Jugoslavia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Polonia, Romania,  Ungheria a testimonianza che le radici dell’Europa non risiedono nei piani economici o nelle convenzioni politiche ma si trovano proprio nel sacrificio di tanti giovani vite. Molti di questi giovani, giovanissimi prigionieri, indipendentemente dal loro status sociale o dalla loro provenienza, dimostrano tanta forza d’animo e sperano che il loro sacrificio valga a creare un futuro migliore. Tra le tante voci ci piace ricordare quella di Henricus Josephus Marie Sneevliet, olandese, fucilato il 12 Aprile 1942 ad Amersfoort con altri sette compagni. La sua testimonianza è una lettera d’amore alla moglie in comune con la quale vede la pace nel mondo e la fratellanza come eventi fondamentali e non irrealizzabili: “Leggi le poesie che ami e ascolta tanta bella musica, ricordo della nostra unione. Ti bacio le mani, le dita, i capelli e gli occhi. Addio, mamma Mien, il tuo zuccone che ti ringrazia!”


I giovani del Marconi