L’ondata di aria artica che da martedì staziona sul Piemonte sta provocando guasti pesanti all’agricoltura. Lo evidenzia Confagricoltura, che con oltre quaranta tecnici impegnati sul territorio subalpino sta compiendo una ricognizione dei danni che si preannunciano particolarmente gravi. “Abbiamo già invitato gli agricoli nostri associati a segnalare tempestivamente i danni ai Comuni, affinché la Regione possa delimitare le aree danneggiate per verificare l’opportunità di attivare le provvidenze previste dalla legge in caso di calamità atmosferiche – dichiara Luca Brondelli, presidente di Confagricoltura Alessandria – e chiediamo alla Regione di intervenire per quanto possibile per attenuare le difficoltà delle imprese, accelerando i tempi di pagamento dei contributi previsti dalla politica agricola comunitaria e snellendo le procedure burocratiche per l’ottenimento degli aiuti”.

In primavera purtroppo si verificano abbastanza di frequente eventi di questo che mettono in evidenza la fragilità del settore primario, una fabbrica che opera tutto l’anno a cielo aperto in balia degli eventi atmosferici, impossibili da controllare completamente. “Purtroppo l’unica difesa valida è quella passiva, ossia assicurare le produzioni agricole da gelo, vento forte, inondazioni, grandine e altri eventi atmosferici. La conta dei danni è ancora in corso – spiega il direttore di Confagricoltura Alessandria, Cristina Bagnasco – e nell’arco di qualche giorno avremo un quadro più preciso”.


Nell’Alessandrino si segnalano danni alla frutta in fiore, prevalentemente sugli impianti di pesco e albicocco, ma anche pere e mele. Meno evidenti i danni sugli impianti di nocciole e sulle barbabietole da zucchero.

In Val Curone e nel Tortonese si hanno danni a macchia di leopardo per le temperature arrivate a -5 gradi, nello specifico nei frutteti delle aree di pianura e vicino ai fiumi.

Problemi significativi con punte del 60% si segnalano nel Tortonese e nell’Alessandrino per quanto riguarda i pomodori da industria già trapiantati, che sono stati tutti colpiti in modo grave dal gelo. Nel caso di ritrapianto, il danno si stima sui 1000 euro all’ettaro. Nel caso le piantine si riprenderanno, vi sarà un ritardo di circa 20-30 giorni sulla maturazione delle stesse piante.

Segnalazioni sono giunte a Confagricoltura anchedal Casalese, in particolare, sia nei pressi della cittadina di Casale, che a Ozzano e Vignale danni sui vigneti, soprattutto nelle aree meglio esposte che sono già in avanzato stato di vegetazione. A Castelletto Merli e Ponzano le temperature sono scese a 4-5° sottozero per oltre tre ore di notte.

Danni sono evidenziati anche nell’Acquese, nelle zone di Cassine, Strevi, Sezzadio, Alice Bel Colle e Ricaldone, in particolare sui nuovi impianti di vigneto.