Così assolutamente non va! Soprattutto se è vero che dopo un anno, non è escluso, che la vaccinazione anti Covid dovrà essere ripetuta.

La situazione che emerge a livello locale (e ci riferiamo all’area tortonese) non è delle migliori e non per il confronto con quanto accade altrove che non ci interessa, ma in relazione ai valori assoluti.


Per capire meglio cosa sta succedendo va detto che le vaccinazioni fatte a Tortona, non riguardano solo gli oltre 27 mila abitati della città ma anche quelli dei comuni limitrofi, per cui è bene parlare di tutta l’area tortonese e i pochi dati che abbiamo (ufficiosi ma non smentiti) indicano che alla Sala Polifunzionale della ex caserma Passalacqua adibita a centro vaccinale, a quanto pare, si fanno circa cento vaccini al giorno. Un po’ meno sabato e domenica.

Non sappiamo quante vaccinazioni verranno effettuate negli altri due centri dell’area Tortonese situati a San Sebastiano Curone e Castelnuovo Scrivia, ma non crediamo assolutamente si raggiuga, in totale, il numero dei vaccinati di Tortona. E anche ammesso che sabato e domenica si mantengano gli stessi numeri (cosa molto difficile), ammesso che il personale infermieristico non andrà in ferie, né si ammalerà, ammesso che i vaccini arrivino regolarmente e tutti gli altri aspetti positivi che vogliamo provare ad immaginare senza pensare al peggio, ad essere ottimisti, ci vorranno almeno due anni per vaccinare tutti.

Il conto è presto fatto: la popolazione da vaccinare in tutta l’area tortonese è di oltre 62 mila persone: conti e numeri alla mano, con questo ritmo e di questo passo (cioé 180-200 vaccini al giorno) ci vorrà oltre un anno per dare la prima dose a tutti. Ma siccome le dosi da prendere sono due, il tempo che si impiegherà a vaccinare tutta la popolazione sarà di circa due anni.

Naturalmente le varianti in gioco (e non ci riferiamo solo al Covid) sono diverse: si potrà vaccinare l’ 80% della popolazione, ma noi abbiamo calcolato ritmi serrati che difficilmente potranno essere realizzati e mantenuti dal personale, per cui la sostanza non cambia: se non si aumentano i centri vaccinali e il numero dei vaccini che vengono effettuati, di questo passo e con questi ritmi, ci vorrà almeno un anno per dare a tutti la prima dose! E due per vaccinare tutti. Se vogliamo farlo entro fine anno bisognerà come minimo triplicare l’attività: triplicare i vaccini e il personale adibito ad effettuarli.

I numeri sono qui, di fronte a noi e ci stupisce che nessuno abbia ancora fatto i “conti della serva” e si sia attivato. Ci riferiamo a Regione ed Asl soprattutto.

La triste realtà è che se non cambierà qualcosa o se le vaccinazioni non subiranno una forte accelerazione, il Covid, purtroppo, non potrà mai essere sconfitto.

Ultimo appunto: l’Ema sta valutando se utilizzare il vaccino sputnik: quello che mi chiedo è perché un vaccino che è stato approvato in Russia ad Agosto 2020 sia stato finora preso solo dal 2,7% della popolazione Russa. Ma prima di venderlo all’estero non era più logico vaccinare tutta la popolazione russa o una percentuale maggiore? Perché non è stato fatto? Il 97,3% della popolazione è diffidente: ma non è un po’ troppo?

FONTE: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/04/russia-il-vaccino-sputnik-e-gia-in-39-paesi-ma-in-casa-non-decolla-cittadini-diffidenti-perche-proviene-dallo-stato-e-putin-non-lha-fatto/6120192/