Quella che andiamo a raccontare oggi, almeno stando alle dichiarazioni della lettrice che ci ha scritto, è una triste storia, l’ennesima in questi tempi bui da Coronavirus, dove la gente muore senza la vicinanza dei parenti, dove si muore all’improvviso e dove le cose, forse, non vengono spiegate e illustrate come dovrebbero.

Una storia dove forse la fretta la paura, l’emergenza, la mancanza di trasparenza e tanti altri fattori provocano gravi perdite familiari di persone che amiamo, stroncate improvvisamente da Covid-19, questa pandemia che ci sta cambiando la vita e chissà fino a quando.


La storia in questione, oltre ad essere molto triste, ha mandato su tutte le furie la nostra lettrice per il modo con cui verrebbero trattai i parenti degli anziani. E lei stessa a spiegare cosa è successo.

Egregio Direttore, 

formulo la presente circa il focolaio Covid presso una Casa di riposo della zona dove sarebbero avvenuti anche dei decessi a causa di complicanze respiratorie. 
Mi permetto di esprimere il mio pensiero utilizzando il Vostro pregiatissimo giornale per segnalare un fatto molto grave che è avvenuto nella struttura ai danni della nostra famiglia. 

Uno dei deceduti era mio zio e abbiamo appreso la notizia della sua morte nella serata di giovedì 26 novembre quando una delle responsabili ci ha comunicato di un improvviso arresto cardiaco e non di una crisi respiratoria!

Alla mia richiesta di avvisare le pompe funebri e di poter porgere l’ultimo saluto al mio caro zio mi è stato comunicato con una freddezza e distacco totale che era risultato positivo al Covid. Per questo motivo si sarebbero occupati loro di tutto negandomi anche una fotografia che supplichevolmente gli ho chiesto. 

Alla domanda del motivo per il quale non eravamo stati avvisati della sua positività, nessuno mi ha dato risposta nemmeno la responsabile della struttura che il giorno dopo ho contattato per chiedere chi fosse l’agenzia di onoranze che avevano chiamato per effettuare il funerale.

In data 25 ottobre 2020, cioè un mese prima del decesso, ci era stato comunicato che tutte le visite erano sospese. Io avevo chiesto di trovare una soluzione per poter in qualche maniera vedere e comunicare con lo zio ma alla mia mail di richiesta non ho mail ricevuto risposta fino a sabato14 novembre (12 giorni prima del decesso) in cui hanno effettuato una video chiamata. 

Quel pomeriggio lo zio era a letto e preoccupati abbiamo chiesto spiegazioni; ci hanno risposto che aveva avuto un calo di pressione: “Ma com’è potuto succedere – ho pensato – se lo zio era sempre stato iperteso?

Successivamente più nulla, anzi hanno comunicato che stava bene.

Al dolore per la perdita si è aggiunta pertanto rabbia e delusione e il sospetto  che la Direzione non sia stata completamente trasparente sulle reali condizioni di salute in cui versava mio zio. 

Ho fatto richiesta scritta per poter ricevere la cartella clinica comprensiva dei tamponi effettuati, ma ad oggi, giorno in cui vi sto scrivendo (lunedì 30 novembre – ndr) non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. 

Chiedo che venga fatta chiarezza in merito a quanto di grave accaduto e se non riceverò i documenti richiesti, procederò mio malgrado per vie legali perché non è giusto che la vita di una persona possa valere così poco!

Vi ringrazio per l’attenzione e spero possiate pubblicare questa triste storia. 

Grazie 

Lettera Firmata

NDR: Come tutte le lettere che arrivano in redazione prima di essere pubblicate vengono controllate e verificate. L’email in questione, ovviamente firmata con generalità e numero di telefono di chi l’ha scritta, come tutte le lettere che arrivano, recava anche molti altri dettagli che per la legge sulla privacy abbiamo dovuto omettere.