Le interviste di Oggi Cronaca non sono mai banali e quando decidiamo di mettere sotto i riflettori qualcuno lo facciamo sempre con domande non scontate. Non poteva mancare, a fine anno, l’intervista a Federico Chiodi, Sindaco di Tortona, la città di riferimento del nostro giornale, ma oltre alle “solite” domande che si fanno in questi casi, abbiamo cercato di scavare un po’ più al livello personale, perché il 2020 – e non solo per Tortona ma per tutto il mondo – è stato davvero un anno eccezionale e orribile.

Così abbiamo cercato di capire come abbia vissuto, a livello personale, tutto quello che è accaduto, un Sindaco appena eletto da pochi mesi, trovatosi a fronteggiare n’emergenza epocale come quella che stiamo ancora vivendo.


Non c’è stata però solo la pandemia ma tante altre cose, sulle quali abbiamo cercato di fare il punto col Sindaco gettando anche uno sguardo sul futuro.

Prima di lasciarvi all’intervista, che merita di essere letta, anticipiamo subito che abbiamo “stralciato” le domande sull’ospedale e sul suo futuro perché l’argomento è troppo importate e merita un articolo a parte che leggerete nei prossimi giorni.

L’INTERVISTA

Si chiude un anno davvero molto difficile, dove la pandemia, immagino, abbia assorbito, la maggior parte delle tue attenzioni. Per fortuna la seconda ondata è stata meno cruenta rispetto alla prima, ma adesso che (si spera) stia finendo, c’è stato qualche episodio che ti ha preoccupato maggiormente in questa seconda fase?

E’ stato sicuramente un anno molto impegnativo, principalmente, ma non solo, per la pandemia che chiaramente non era stata preventivata. La gestione delle due ondate è stata molto diversa: se durante la prima tutto il sistema è stato colto di sorpresa, ed è stato necessario un coinvolgimento massiccio a livello personale anche perché molti dei vertici sanitari erano stati contagiati, assistendo coloro che erano rimasti, con impegno costante e giornaliero, in un clima estremamente drammatico, come purtroppo testimoniano i dati dei decessi di quel periodo, durante la seconda ondata gli operatori sanitari erano comunque più preparati. Non c’è più stata la corsa a reperire i DPI o le attrezzature per la rianimazione.

I vertici dell’ospedale e dell’Asl di Alessandria sono stati molto presenti e in generale è stato un fenomeno più “facile” da gestire, seppur grave. Lo dimostra il fatto che per quasi tutta la seconda ondata Tortona è stato il centro zona con meno contagi della provincia. Il momento sicuramente più difficile è stato quando nonostante la corretta pianificazione, condivisa con Asl, per necessità esterne al nostro territorio, abbiamo dovuto nuovamente subire la trasformazione dell’ospedale di Tortona in Covid hospital.

Pandemia a parte, in questo primo anno completo alla guida della città, com’è stato fare il Sindaco di Tortona?

Temo che il mio giudizio possa essere in qualche modo viziato, perché sono stato e resterò il Sindaco che ha dovuto gestire la pandemia, indubbiamente una delle più gravi crisi dal secondo dopoguerra a oggi. Quindi ho avuto solo pochi mesi in cui amministrare senza questa preoccupazione. Tuttavia sono ancora profondamente grato ai Tortonesi per avermi dato questa opportunità e, nonostante tutto, io e la mia squadra continuiamo a lavorare per portare avanti i nostri progetti con grande entusiasmo.

Sempre pandemia a parte, quali sono stati gli interventi più importanti raggiunti da quando sei stato eletto?

Parlando delle cose più recenti abbiamo varato un importante programma di assunzione con la revisione del piano di fabbisogno del personale, che usufruendo delle possibilità offerte dalla normativa, ci permetterà finalmente di reintegrare tanti settori della Amministrazione comunale che sono rimasti in grave carenza di personale.

Siamo anche riusciti finalmente a concludere l’accordo con gli undici Sindaci coinvolti dal progetto del Terzo Valico per ottenere 4 milioni 677 mila euro fondamentali per le infrastrutture di cui la città ha bisogno: una nuova scuola e un progetto viabilistico molto importante.

Abbiamo adottato il progetto preliminare della variante generale del Piano Regolatore, lo strumento principe per dare stimolo al rilancio economico e occupazionale della nostra città, un’operazione che era stata tentata da molti dei miei predecessori senza successo. Lunedì prossimo approveremo il bilancio di previsione del prossimo anno, per la prima volta nella storia della nostra città entro il termine del 31 dicembre. Non è cosa da poco perché questo permetterà agli uffici di lavorare a pieno regime sin dal 1’ gennaio, senza limitazioni dovute a questioni contabili”.

A livello personale, invece, quali sono le cose che, da quando sei primo cittadino, ti hanno dato le maggiori soddisfazioni?

Sono stato commosso dalla grande partecipazione dei cittadini di Tortona durante le fasi più critiche della pandemia, dalla loro generosità, sia a livello economico che per il tempo che hanno voluto mettere a disposizione per i loro concittadini, Tortona ha dimostrato di avere un potenziale incredibile e di saperlo sviluppare nei momenti di difficoltà. Quindi non posso che ringraziare tutte le associazioni di volontariato e i singoli volontari, tutti coloro che hanno donato al Comitato Tortona per Ospedale e al Mercato della Solidarietà, ma anche i miei collaboratori in Comune e i ragazzi del Servizio Civile che hanno fatto tutto quanto in loro potere per non far mancare la presenza delle istituzioni nei momenti più bui.

E quelle, per le quali, invece, hai provato maggiore delusione?

Non so quanto sia appropriato parlare di delusioni in un anno come questo, dove tutti abbiamo sofferto per eventi ben più cocenti e tragici.

Il dolore più grande è stato certamente la perdita di uno dei migliori collaboratori, e di un amico, nella persona del vicecomandante della Polizia Municipale di Tortona, Andrea Gastaldo. Non credo che tutti coloro che lo hanno conosciuto e hanno avuto la fortuna di lavorare a stretto contatto con lui, abbiano terminato di elaborare il lutto, è stato un momento di drammatica realtà in una situazione surreale.

Non abbiamo ancora i dati definitivi, ma nel 2020 a Tortona sono mancate oltre cento persone in più della media degli ultimi anni. Un numero impressionante che ci fa capire ancora una volta quanto la crisi sanitaria in cui ci troviamo sia grave.

Quali interventi ti hanno dato più fastidio nella minoranza, e quali invece hai apprezzato?

L’opposizione in Consiglio comunale svolge il suo compito, che è quello di mettere in discussione le scelte dell’Amministrazione, di rappresentare in Consiglio i punti di vista di tutti quei cittadini che non si identificano con la maggioranza e una buona opposizione può essere anche uno stimolo ad operare nel rispetto di quelle che sono le esigenze di tutti i cittadini e con prudenza per quanto riguarda gli strumenti che si decidono di utilizzare. Complessivamente, ad oggi, l’opposizione tortonese non ha agito in maniera scorretta, ma sempre nel rispetto dei ruoli. E’ capitato occasionalmente che perseguisse le sue argomentazioni sui vari mezzi di comunicazione senza tenere conto delle repliche che erano già state date nelle sedi opportune, trasformando il dialogo in un monologo, e cercando di dare l’impressione che l’Amministrazione non avesse elementi per sostenere la propria posizione, come invece apparso evidente, per esempio, in Consiglio comunale. Ma si tratta di peccati veniali, comprensibili in un ambito di dialettica politica. Se qualche  atteggiamento scomposto c’è stato, è venuto da sostenitori di quella area politica e non dai rappresentanti eletti, come può capitare anche per la maggioranza”.

E per l’economia? Non mi riferisco solo al Commercio ma anche al Turismo, alla valorizzazione del territorio e soprattutto al lavoro. Quali imminenti progetti?

La promozione del nostro territorio è un veicolo fondamentale per concorrere al rilancio della nostra economia. Alcuni critici sostengono che si tratti solo di manifestazioni esteriori con poco contenuto, ma li inviterei a consultare gli studi di fattibilità che sono stati fatti non solo a livello locale, ma anche in altre e distanti realtà. Non si tratta solo di far lavorare ristoratori e albergatori, ma tutto un indotto che gravita intorno al turismo, ed è possibile farlo solo se si agisce a stretto contatto con le altre importanti realtà territoriali della nostra zona. Abbiamo saputo dimostrare di poter creare delle opportunità di turismo, come, ad esempio, con la fermata dell’Eurocity Zurigo-Genova. Non abbiamo la pretesa di insegnare agli operatori del settore, che ci lavorano da anni, a fare impresa e una Amministrazione pubblica non può creare dal nulla aziende e posti di lavoro, ma quello che possiamo fare è generare opportunità e metterci a disposizione in un ruolo di regia per coordinare gli sforzi del nostro territorio. A breve presenteremo un progetto che ci sta molto a cuore  che si inserirà proprio in quest’ultimo ambito.

Visto che parliamo di futuro, cosa ti aspetti per il 2021? Sia come Sindaco che a livello personale.

Non è una domanda che mi viene rivolta spesso, di solito sono io che cerco di recepire quello che i cittadini si aspettano per il futuro. Tuttavia, dal punto di vista amministrativo, nel 2021 punto a concludere il processo di approvazione della variante generale del Piano Regolatore, mi aspetto un impegno concreto da parte della Regione sulle sorti del nostro ospedale, che si concretizzino i progetti che abbiamo avviato per la realizzazione degli edifici delle scuole cittadine, che si possa tornare a promuovere adeguatamente la nostra città e il territorio circostante, Covid permettendo. Soprattutto mi auguro che questa pandemia finisca al più presto, perché abbiamo bisogno di ricostruire tutto quello che questi prolungati lockdown ci hanno portato via.

A livello personale, mi piacerebbe tornare a lavorare e a guardare al futuro serenamente, avendo lo spazio necessario per una progettualità ampia, senza dover sempre ragionare in un’ottica di gestione dell’emergenza. Ma questo è un auspicio che rivolgo a tutti i Tortonesi per il 2021.

A tal proposito approfitto dello spazio che mi è concesso per augurare a tutti i miei concittadini un felice Natale e un sereno anno nuovo. So che il 2020, per molti, è un anno da dimenticare, a causa dei lutti e dei gravi disagi economici e sociali che ha portato con sé. Ma non dobbiamo scordare quello che siamo stati costretti a imparare: a dare valore a ciò che è veramente indispensabile, ad apprezzare quel contatto umano di cui siamo stati privati, a saper riconoscere nell’altro una persona capace di dare tanto alla sua comunità e a trovare in noi stessi il coraggio di emularlo.

Un augurio finale?

Il mio augurio è quindi quello di saper affrontare il 2021 consci della forza d’animo che abbiamo saputo trovare in questo 2020 e di poter cogliere le occasioni che si presenteranno per costruire una comunità serena e laboriosa, ansiosa di guardare al futuro. Ancora tanti auguri di buone feste.