“Ho appena ricevuto la telefonata del ministro della Salute Speranza e, come avevo anticipato, confermo che da domenica 13 dicembre il Piemonte sarà in zona gialla – dichiara il presidente della Regione Alberto Cirio -. Si tratta di un risultato importante perché tante attività potranno ripartire, ma dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione in tutti i nostri comportamenti. Non possiamo vanificare i tanti sacrifici fatti finora”.

Quattro righe di comunicato stampa giunte alle 20,22 in redazione a tutti i giornali, con molti colleghi che, come al solito, si sono affannati a pubblicare subito la notizia e a condividerla il più possibile sui Social, nella speranza di poter raccattare più click sui vari siti perché più visite si hanno, più il potere nelle mani dei giornalisti sarà grande.


Noi abbiamo invece aspettato e abbiamo pensato. Abbiamo finito di cenare, bevuto il caffè e abbiamo riflettuto: è una bella notizia?

Dal punto di vista della libertà sicuramente, perché i cittadini si riappropriano quasi totalmente dei loro diritti, ma come useranno questa libertà?

Sapranno tenere la mascherina, il distanziamento, lavarsi le mani e soprattutto evitare assembramenti? Già adesso si vedono frotte di gente che sta prendendo d’assalto i negozi! Persone prese dall’astinenza dello shopping: all’Outlet di Serravalle (ma non solo) ci raccontano di lunghe code, di gente che si riversa in massa sul piazzale.

Non siamo andati a controllare, ma se così fosse, significa che le persone non hanno ancora capito che questo non potrà essere un Natale come gli altri e, purtroppo, dovrà essere diverso.

E l’intelligenza di tantissima gente deve essere a livelli davvero molto bassi se non lo hanno ancora compreso!

Noi lo scriviamo chiaramente perché lo pensiamo e non ce ne frega nulla di avere consensi, di raccattare click e visite al sito, perché il giornalismo (e soprattutto l’Informazione) non è solo quella che state vedendo, non è prendere i Comunicati stampa e correre subito a metterli online, ma a nostro avviso dovrebbe essere qualcosa di molto più e – in certi casi – sollevare questioni stimolando la discussione .tra la gente, affinché non esista quell’appiattimento che porta l’intelletto al ribasso e fa felice tanti politici.

Noi lo scriviamo, anche se questo significa andare contro corrente.

Per cui di fronte ad un comunicato stampa del genere noi non ce la sentiamo di fungere solo da registratori di notizie date da altri e divulgare in fretta ciò che dice tizio e caio, ma pensiamo e approfittiamo del nostro potere per fare delle riflessioni.

In relazione a tutto questo ragionamento, la domanda che si pone oggi è semplice: sapranno le persone far uso della propria libertà oppure dovremmo aspettarci una Terza Ondata?

Angelo Bottiroli