Indicata come eminente relatrice del Convegno Internazionale SciTech Central, la Dr.ssa Maria Cristina Sacchi del Laboratorio Analisi dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, Diretto dal Dr. Roberto Guaschino, ha presentato ieri all’undicesima edizione di questo importante seminario dedicato in questo caso al Covid-19 lo studio sulle connessioni tra le malattie autoimmuni e il Covid. Per l’eccellenza dei risultati ottenuti e il prestigio del lavoro, alla Responsabile del Laboratorio di Autoimmunologia, in qualità di “best speaker”, è stato inoltre chiesto di scegliere i tre migliori video presentati all’evento.

Lo studio “Valutazione del profilo autoimmunologico in pazienti affetti da Covid-19 ospedalizzati”, pubblicato su riviste scientifiche internazionali anche grazie al supporto dell’Infrastruttura Ricerca Formazione Innovazione diretta dal Dr. Antonio Maconi, analizza come l’infezione da SARS-Cov-2 possa danneggiare drammaticamente l’organismo umano, dato che il Covid-19 è in grado di alterare il funzionamento del sistema immunitario, causando così nel medio e lungo periodo anche lo sviluppo di malattie autoimmuni, considerate inoltre una delle possibili manifestazioni della “Sindrome di Long Covid”.


Nel team della Dr.ssa Sacchi, hanno collaborato allo sviluppo della ricerca Stefania Tamiazzo, Paolo Stobbione, Ramona Bonometti, Cristiano Lauritano e Annalisa Roveta.

I risultati hanno messo in evidenza che più del 60% dei pazienti, che non avevano una storia pregressa di autoimmunità, presentavano una variazione dell’assetto autoimmune. È interessante inoltre notare che i pazienti con una significativa produzione di autoanticorpi sono quelli che hanno avuto una prognosi sfavorevole, con un decorso clinico della malattia peggiore e talvolta fatale, mentre due dopo la negativizzazione al tampone nasofaringeo hanno sviluppato una vera malattia autoimmune, ovvero il LES.

Sulla base di questi risultati la biologa Sacchi e il suo gruppo stanno concludendo lo studio di follow-up a 3-6 mesi dell’assetto autoimmune dei pazienti Covid arruolati, per capire se le alterazioni del sistema immunitario che si sono verificate durante l’infezione persistono anche quando si risolve l’evento infettivo virale e se possono dare origine ad una patologia autoimmune.

Questo studio innovativo apre quindi nuovi scenari anche da un punto di vista della cura farmacologica, permettendo di capire se farmaci utilizzati per trattare le malattie autoimmuni possono essere utili anche per l’infezione da SARS-CoV-2.

È possibile visionare il video dello studio presentato al convegno a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=O_ERAZSyUGQ