Indagato il binomio Cancro e Covid-19 da un recente studio internazionale che ha visto coinvolti tra gli autori il Dr. Antonio Maconi, Responsabile dell’Infrastruttura Ricerca Formazione Innovazione (IRFI) dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, e la Dr.ssa Marta Betti, Clinical Study Coordinator all’IRFI.

La pandemia da Covid-19 ha infatti avuto un impatto significativo sulle diagnosi e sulle terapie oncologiche in tutto il mondo. Da qui l’idea di un team multidisciplinare composto da ricercatori di fama internazionale come David J Pinato dell’Imperial College di Londra di raccogliere i dati relativi a 890 pazienti affetti dal cancro ai quali è stato diagnosticato anche il Covid.


Lo studio, pubblicato su Cancer Discovery, rivista scientifica dell’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro, ha evidenziato il peggioramento del tasso di mortalità nelle pazienti affette da cancro al seno e in chi presentava neoplasie ematologiche. È emerso inoltre che ulteriori elementi che influenzano l’esito infausto della malattia nel caso delle complicanze portate dal coronavirus sono il sesso maschile, l’età avanzata e la presenza concomitante di altre patologie, ovvero la condizione che in termini tecnici viene definita co-morbilità.  

La pubblicazione sottolinea poi come i trattamenti effettuati per la patologia oncologica, quali chemioterapia, immunoterapia e altre terapie mirate, non abbiano influito sulla mortalità, mentre è stata documentata l’efficacia della terapia antimalarica nel diminuire questo triste dato.

Si tratta quindi di uno studio che dimostra come i fattori demografici siano fondamentali ai fini clinici per la classificazione del rischio in base alle diverse tipologie di paziente, apportando sempre più chiarezza circa le conseguenze determinate dal Covid-19 sui pazienti già affetti da patologie oncologiche.