Ce l’hanno raccontata bene. Ci hanno detto che l’ospedale di Tortona non sarebbe mai più diventato Covid-hospital e che la normale attività medica e sanitaria, al servizio della popolazione tortonese, sarebbe continuata. Ci hanno detto che – al limite e in caso di necessità – un reparto Covid sarebbe stato adibito solo il pianterreno con percorsi dedicati separato dal resto dell’ospedale, che però avrebbe continuato a funzionare normalmente.

Noi ci abbiamo creduto ovviamente, perché la fiducia in chi amministra la nostra salute è importate e non dovrebbe mai venire a meno.


Poi, però, ieri sera, all’improvviso è arrivata la notizia che l’ospedale di Tortona è stato adibito nuovamente a Covid hospital, quindi niente più Pronto Soccorso in città e se qualcuno sta male sarà costretto a recarsi a Novi Ligure, ad Alessandria o più verosimilmente all’ospedale di Voghera, visto che è il più vicino, malgrado sia fuori regione; il tutto con aggravio di spese a carico della Sanità regionale che dovrà sborsare soldi in più e non previsti. Soldi che lo ricordiamo, comunque siamo noi cittadini a pagare con le tasse.

Ma è stata davvero una decisione improvvisa quella di trasformare Tortona in Covid hospital? Difficile da credere visto che, a quanto pare, esiste un documento ufficiale stilato ai più alti livelli sanitari nella sua prima versione, in cui già nel maggio scorso (e cioè a fine pandemia) si ipotizzava per l’autunno (cioè adesso) la scelta di mantenere Tortona Covid-hospital per l’autunno.

IL PIANO COVID 2

Il documento, secondo le nostre informazioni, si chiamerebbe “Piano Covid 2 – Rete ospedaliera quadrante Piemonte Sud Est” e sarebbe stato stilato dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria, dall’Asl di Alessandria e dall’Asl di Asti.

In questo documento, datato a metà maggio 2020, sempre secondo quanto è stato possibile appurare, nella sua prima versione in vista della “Seconda Ondata” sono stati ipotizzati tre scenari e in tutti e tre gli scenari dal più blando al più grave, per l’ospedale di Tortona è sempre prevista la trasformazione in Covid-hospital!

Il documento con l’avvio della seconda ondata (e cioé in questo periodo) prevedeva inizialmente la messa a disposizione di circa 130 posti a media e bassa intensità, di cui un centinaio al Covid hospital di Tortona e poco più di trenta alla clinica privata Salus di Alessandria a cui si aggiungevano altri 16 posti fra terapia semi intensiva e intensiva

Questo era previsto nella prima versione del Piano Covid, poi nella seconda, approvata a Giugno, si era deciso di non trasformare tutto l’ospedale di Tortona in Covid ma assegnare solo 40 posti al pianterreno. In aggiunta poi è arrivata anche tutta la disponibilità della clinica Salus con 126 posti letto.

Però, a quanto pare, la Regione è tornata sui suoi passi e, adesso sembra abbia scelto la prima versione del Piano Covid 2 e non quella definitiva che “salvava” Tortona.

La domanda che si pone adesso é: da cosa è stata dettata la scelta di adibire Tortona a Covid hospital?

Perché non è si è continuato a seguire il secondo documento ma si è ritornati alla prima versione?

E’ stata fatta per evitare che in altri ospedali della provincia vengano adibiti reparti Covid e possano continuare la loro normale attività oppure da un’effettiva pressione sulle strutture sanitarie dovuta a un aumento di casi non previsto?

Ma se anche così fosse perché scegliere Tortona visto che i fatti hanno confutato lo scenario previsto a Maggio per la zona di Tortona che registra un numero di positivi ben al di sotto di quanto ipotizzavano i tre responsabili delle aziende sanitare?

I DATI NON GIUSTIFICANO LA SCELTA DI TORTONA COVID-HOSPITAL?

Nel “Piano Covid 2” stilato da Asl Al, Asl Asti e Azienda Ospedaliera, infatti, si individua Tortona e il Tortonese come una delle zone più a rischio, perché vicina alla Lombardia e alle direttrici delle autostrade Milano-Genova e Torino Piacenza.

Lo studio (e la scelta del Tortona Covid hospital) giustificava la pericolosità dell’area Tortonese col fatto che ogni giorno tra la Lombardia e la provincia di Alessandria si sposterebbero quasi 22.500 persone di qui l’alta pericolosità della zona e la necessità di un Covid Hospital.

I dati attuali però sono ben diversi da quelli ipotizzati a maggio e la geografia delle persone affette da Covid è cambiata rispetto a quella della scorsa primavera: Tortona ha un tasso di infetti dello 0,29% ed è uno dei più bassi della provincia e dietro ha solo Casale, mentre Acqui Terme e Ovada hanno quasi il doppio (0,57%) e Alessandria molto più del doppio (0,69%) mentre Novi Ligure qualcosa più di Tortona (0,37%).

E allora perché adibire Tortona a Covid hospital?

Ci piacerebbe che qualcuno rispondesse ufficialmente a queste domande che sono quelle che si pone la gente o almeno chi ha un minino di cervello e sa ragionare coscientemente.

Sarebbe una bella azione di trasparenza che sopperirebbe a quello che ci hanno fatto credere finora, cioè alle promesse di avere un ospedale e un Pronto Soccorso funzionante malgrado il Covid, un ospedale che avrebbe potuto risorgere con tutti quei reparti che ci sono stati tolti, e poco importa se con pubblico o col privato.

Promesse disattese, l’ennesime fatte da chi “muove i fili” della Sanità.

Angelo Bottiroli