Jaqueline, nome d’arte di Jaqueline Branciforte, è una cantautrice e musicista siciliana che scopre la musica grazie alla ricca collezione di dischi del padre – ascoltando sin da piccola le più grandi leggende internazionali quali Michael Jackson, Madonna, Prince, Stevie Wonder, Aretha Franklin e tanti altri.

La quasi ventiseienne, nata il 28 novembre 1994, è però alla finale del Festival Show 2011 che esordisce esibendosi dal vivo sul prestigioso palco dell’Arena di Verona. Conseguita la maturità, la giovane si trasferisce a Roma ed entra nell’Accademia di musica “Saint Louis College of Music”.   


Nel 2018 il brano “Andare via” viene scelto per far parte della colonna sonora del film “Un giorno all’improvviso”, candidato al David di Donatello e ai Nastri d’Argento mentre l’anno seguente la Branciforte è tra gli otto finalisti di Area Sanremo 2019 con la canzone inedita “Game over” [https://youtu.be/t-p5dHCWRl4]. Al momento, invece, la cantante sta lavorando al primo album che spera in uscita entro dicembre.

Noi di Oggi Cronaca abbiamo intervistato Jaqueline, per la nostra rubrica Oggi Musica, a proposito del suo nuovo singolo “Jealous Guy” che ci confessa essere uno strumento per raccontare e per raccontarsi con verità dal momento che la musica l’ha sempre salvata, in ogni circostanza.     

La Branciforte non a caso ha affermato <<“Jealous Guy” è un brano (anche narrante un recente vissuto) autobiografico che si è lasciato trovare. La personale verità, pur se nascosta bene, viene spesso a galla spontaneamente e senza controllo. Un vero e proprio scivolone sulla buccia dell’inconscio! Il testo ha avuto origine così>>.

Ragazza sicura di sé ed onesta,Jaqueline capisce come <<La gelosia fa parte, spesso, dei nostri impulsi …non di meno penso che ci siano diversi modi e differenti manifestazioni dell’esser gelosi e tuttavia non ne giustifico, a priori, nessun tipo: essa è indice di un amore non sincero>>. Per tale ragione la Branciforte continua spiegando <<Un jealous guy non potrebbe far altro che sembrarmi tentennante, tutto fuorché sicuro. Il jealous guy, oggi, può dunque essere soltanto “rumore” e mi chiedo quindi che vita potrebbe mai essere un’esistenza fatta di fracasso…>>.

Pezzo semplice ed autentico, “Jealous Guy” [https://youtu.be/EBFLcbrO1a8] è nato in una sera primaverile trascorsa con amici, con colleghi – in una di quelle serate, afferma l’artista originaria di Acàte, in cui ci sono il tempo e l’energia giusti, in cui tutto sembra essere piacevole. Ci si riuniva spesso per creare… In quella specifica notte eravamo molto ispirati, sebbene iniziando da un timido riff di chitarra. Due prove, qualche minuto e semplicemente la canzone “Jealous Guy” è venuta alla luce da sola. Il messaggio, esplicita la musicista <<(…) potrebbe essere proprio quello di prendere innanzitutto consapevolezza della gelosia e poi, per rimanere nella metafora del rumore, abbassarne il volume!>>.

Testo che, nelle intenzioni della sua autrice, vuole essere una sorta di provocazione ovvero una “predica” esorcizzante per chiunque abbia superficialità rispetto al principe dei sentimenti cioè all’Amore; ed ella esplicita ancora <<Lungi dal fare uno sproloquio, la provocazione principale è anzitutto parlarne liberamente. Inoltre se a trattarne è un brano frizzante, brioso e a tratti spumeggiante, ben venga. (…) Persino la vita è amore e, come recita Sting, “If you love somebody Set them free” (Se ami qualcuno Lascialo libero)>>.

Amore che – per l’acatese – è un viaggio alla scoperta di noi stessi e dell’Altro giacché, quando si ama qualcuno, ci si inizia a conoscere un tantino di più… come se fosse, per l’appunto, un viaggio ossia un itinerario all’interno del sé, dentro la propria intimità, esplorazione delle moltitudini che ci abitano e dei paradossi che ci governano in quanto esseri umani.E del resto la Branciforte continua <<L’amore, quello vero, è quasi sempre come le sabbie mobili. Sabbie mobili “mascherate”, spesso celate, talvolta addirittura invisibili… Quando ci si accorge di trovarvisi, di trovarsi lì, ormai è troppo tardi per uscirne in un solo balzo e allora sì che si può parlare davvero di Amore!>>.

“Tipo” a cui piace, di solito, tenere tutto in ordine (Jaqueline ha i suoi fascicoli divisi per nome, per categoria) ed annotare ogni cosa, tant’è che scrive in un diario tutto quello che le passa per la mente, quando si parla di amore e di intimità, predilige l’istinto – preferendo accantonare la ragione. Nell’altra persona cerca sincerità e sicurezza innanzitutto ma altresì la giusta dose di imprevedibilità poiché quella è, per lei, pura attrazione.

Certa che quando si è immersi nell’amore può capitare ogni cosa, la grintosa, tenace, energica cantautrice siciliana non nega comunque come a suo avviso nei sentimenti <<Non ci sono regole rigide, tantomeno linee guida o istruzioni da (dover) seguire. Ogni cosa può diventare paradossale, anche se si tratta di una rinuncia. Ecco perché l’immagine più bella, per me, resta quella del viaggio. Amare è mettersi in itinere con un biglietto limpido e spontaneo di sola andata…>>. E in questo viaggio Jaqueline Branciforte ha un fedele compagno ossia lo scrivere, il comporre distaccandosi dal “sonno della routine”, elevandosi in un’altra dimensione, by-passando quanto di più superfluo abbiamo nella nostra quotidianità seppure ciò comporti lo sfidare le leggi e i divieti che spesso ci sono stati imposti.

…Ché, in fondo, come canta in “Jealous Guy”, “niente è per sempre davvero” in quantoqualsiasi cosa può cambiare e bisogna dunque fare i conti con la realtà, comprendere che non tutto dura in eterno. Il mondo muta e difatti sta cambiando, la tecnologia e la tecnica avanzano veloci. Tutto questo può essere inteso perfino come un invito a vivere ogni momento della vita appieno, come se fosse l’ultimo. Insomma, un vero e proprio inno al nostro presente.

Infine, prima di salutarci, domando a Jaqueline se il fatto che nei suoi video sia sovente su dei veicoli, ad esempio anche nel singolo “Arizona” [https://youtu.be/D4c9EDq1jaU], derivi dal suo pensare che l’esistenza sia un viaggio, metaforico. La risposta è <<Assolutamente sì. Bravissima! Mi piace tantissimo questa interpretazione. Per quanto riguarda l’utilizzo dei veicoli in sé e per sé vuole essere pure una specie di provocatio diretta a chi ritiene che le donne non sappiano guidare o che riescano soltanto a lavarle le macchine …Con “Arizona” desideravo esprimere il senso del cambiamento – nel corso degli anni ho avuto molti periodi di smarrimento in cui capivo poco e niente e dove, intorno a me, tutto sembrava diventare “molle”, bizzarro come in un quadro di Salvador Dalí. Il focus che volevo porre all’attenzione era che non esiste mai una fine, piuttosto che c’è sempre la possibilità di premere il tasto PLAY e iniziare un’altra partita. “Arizona” cioè parla di me e delle mie esperienze con la vita. É un brano dove ho messo alla prova il mio coraggio e la mia istintualità. In “Jealous Guy”, invece, il significato (e la metafora) è sul viaggiare alla scoperta del nuovo, del bello mai visto in precedenza. Dopo una storia tormentata quale quella con il mio ex jealous guy, ho imparato ad affrontare con più verità e sincerità questo mio, questo nostro comune ed umano, continuo viaggio>>.

Giulia Quaranta Provenzano