Giardini di corso Alessandria a Tortona, a breve distanza dal municipio e dalla sede della Guardia di Finanza, recentemente sistemati dal Comune che li ha abbelliti installando nuovi giochi. Un’area importante e strategica del centro storico cittadino ma anche un’area verde aperta al pubblico e nella sua parte finale, lontana dal traffico e ben nascosta.

Ideale per far giocare i bambini, ma non solo, perché il racconto che un lettore ci ha inviato stamattina sembra mettere in discussione la sicurezza di questa zona, che come potete anche vedere dalle immagini che ci sono state inviate, durante il giorno è meta di immigrati extracomunitari che, a quanto pare, sono dediti allo spaccio di droga e non solo.


Questo almeno traspare dalle parole del tortonese che ha deciso di raccontarci quello che gli è successo.

L’intervento dei Carabinieri e delle altre forze di Polizia in questa zona è importante infatti, i Carabinieri – come potete leggere in altro articolo – ne hanno arrestato uno ma è evidente che le segnalazioni devono essere tempestive, e inoltre forse sarebbe necessario verificare altri interventi perché la presenza di queste persone, non appena le forze dell’ordine si allontanano, continua ad esserci e a mettere in apprensione gli abitanti dei palazzi e delle case vicine.

Forse sarebbe il caso di studiare – se esistono – altre possibili soluzioni in modo che la zona possa essere considerata definitivamente sicura e i bambini possono frequentarla senza timore di trovare strani “residui”.

Di seguito il racconto del nostro lettore.

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Egregio Direttore, buongiorno,

questa mattina, per motivi personali, mi sono recato ai giardini intitolati a Papa Giovanni XXIII in corso Alessandria, praticamente davanti alla ex caserma Passalacqua, sede del municipio e della Guardia di Finanza.

Ero seduto su una panchina e stavo aspettando il mio turno per entrare alla Cisl quando vengo avvicinato da un nord africano vestito tutto firmato che mi chiede se ho bisogno qualcosa coca fumo e di abbassare il telefono.

Nei giardini c’erano altri nordafricani ma lui sembra non appartenere a quell’altro gruppetto di connazionali che vedo dietro a una siepe e mi sembra stiano male o che “si facciano” dietro alle auto. Naturalmente ho rifiutato, ma credo che la situazione sia grave. Credo che dalla finestre dei palazzi vicini si veda esattamente tutto quello che accade e mi hanno riferito che più di una volta gli abitanti abbiano cercato di allontanarli ma senza successo.

Credo che il problema meriti di essere portato all’attenzione pubblica perché credo che i bambini abbiamo diritto ad usare quel parco giochi in tutta tranquillità senza il pericolo che qualcuno spunti dal nulla come è accaduto al sottoscrito e senza il pericolo di trovare siringhe o spacciatori.

Lettera Firmata