La pandemia causata dal Coronavirus, ci ha posti di fronte ad   una emergenza sanitaria  senza precedenti, che ci ha fatto comprendere il grande valore del nostro sistema sanitario pubblico e di tutto il personale che vi opera con passione e dedizione.

Senza un sistema sanitario pubblico, gli effetti  di questa pandemia sarebbero stati devastanti.


Superata l’emergenza, sperando non ci sia una seconda grave recrudescenza del virus, abbiamo bisogno di aprire un ampio confronto sui limiti, sulle possibilità e sulle prospettive del nostro servizio sanitario.

Abbiamo, infatti, dovuto constatare che questo sistema ha “sofferto” per la carenza di personale  e di strutture adeguate, in particolare, le liste d’attesa che pesavano sui Cittadini già prima della pandemia, ora sono diventate una vera e propria emergenza della nostra sanità pubblica.

Va ricordato che in Italia, la spesa sanitaria costituisce il 6,5% del PIL, mentre  è il 9,6% in Germania e il 9,5 % in Francia.

 La sanità pubblica costa circa 116 miliardi all’anno, tanto quanto gli italiani spendono nel gioco d’azzardo.

Quindi, non è poi così vero che in Italia si spende molto per la sanità, ma è vero che molte volte si spende male o si sprecano risorse.  Per contro  disporre di un sistema sanitario efficiente ed efficace può avere ricadute positive su tutto il sistema economico del Paese.

Le condizioni economiche, sociali e ambientali incidono pesantemente sull’indice di morbilità; la prevenzione deve quindi essere considerata prioritaria

L’esperienza di questi ultimi mesi ci ha ulteriormente dimostrato , che non si deve  concentrare l’ attenzione  e gli interventi solo sul sistema ospedaliero e sulla sua rete , ma  che è fondamentale   puntare ed investire   sul potenziamento della sanità territoriale.

Se avessimo avuto una forte sanità territoriale, probabilmente le conseguenze della pandemia sarebbero state diverse , soprattutto in termini di perdite di vite umane e, sicuramente,  si sarebbe  evitata quella pressione che il sistema ospedaliero ha subito ,portandolo ai limiti del collasso ed in alcuni casi all’impossibilità della sua fruizione, con gli effetti purtroppo nefasti sui pazienti non ospedalizzati e sui medici di medicina generale.

Riteniamo, quindi, che sia arrivato il momento di fare scelte chiare e concentrarsi sul fronte del la prevenzione, a partire dal territorio,  potenziandone i presidi , rivalutando la medicina di base  e, nel contempo  agire sulla modernizzazione della rete ospedaliera , sulla crescita e sulla formazione del personale sanitario.

Oggi più  che mai abbiamo bisogno di investire ed è per questo che riteniamo indispensabili le risorse del MES , al fine di avviare una grande modernizzazione del nostro sistema sanitario pubblico.

Se non ora, quando? Per  tutto ciò, abbiamo bisogno che la politica governi concretamente il sistema sanitario  nazionale, avendo una “ visione sistemica di politica sanitaria”.

Solo così si può evitare che prevalgano interessi particolari, o peggio, esigenze lobbistiche.

Ed è in questo quadro più generale che noi dobbiamo ragionare e lavorare sul futuro della sanità  nel territorio tortonese e della salute dei nostri Cittadini.

Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, la Regione dovrà, necessariamente, intervenire sulla sanità piemontese.

Proprio in questi mesi di emergenza , la maggioranza di centrodestra che governa la Regione Piemonte , ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza. Per questo, vogliamo che il nostro territorio si riappropri del proprio destino e sia  protagonista nella gestione di questa fase . Esattamente in modo contrario a  quanto accaduto negli scorsi mesi.

Il Sindaco di Tortona ha dichiarato pubblicamente, in più occasioni, che il nostro Ospedale avrebbe avuto, fuori dall’emergenza Covid, un ruolo maggiore e che sarebbe stato oggetto di investimenti importanti in vista di un suo potenziamento. A fronte di queste dichiarazioni abbiamo visto crescere , con il consenso dell’Assessore regionale alla Sanità Icardi, e del sindaco Chiodi, un’attenzione particolare sulla gestione del nosocomio tortonese da parte di un gruppo privato, interesse dichiarato sui giornali locali , sino al punto di partecipare in compagnia dello stesso  Assessore regionale alla Sanità ad una visita/sopralluogo  all’interno dell’Ospedale.

Non abbiamo mai avuto e non abbiamo tuttora, un atteggiamento pregiudiziale sul ruolo del privato nella   sanità, ma abbiamo sempre inteso il ruolo del privato,  complementare e non sostitutivo del sistema sanitario pubblico.  E’ evidente e anche legittimo che gli interessi siano diversi

Crediamo che sia arrivato il momento e che sia utile e indispensabile che di tutto ciò si discuta, in modo chiaro e pubblico nelle sedi opportune, ad iniziare dal Consiglio comunale di Tortona.

Riteniamo, quindi, necessario che si avvii ,quanto prima, un confronto franco e trasparente sui temi della salute dei Cittadini e degli strumenti che servono per garantirla e che questo confronto coinvolga tutte le forze vitali presenti nella nostra città e sul nostro territorio e non sia mero appannaggio di una maggioranza politica, ma sappia mobilitare tutte le forze politiche locali e  l’intera società civile.

Circolo PD Tortona