Si chiamava Pieluigi Anselmi, aveva 63 anni e in città lo conoscevano tutti. Gestiva la “Drogheria Anselmi” in via Emilia, sotto i portici Frascaroli, il “salotto buono” di Tortona, aperta dal papà Ennio ben 75 anni fa.

Un negozio storico che aveva chiuso i battenti il 30 giugno scorso, quando Pierluigi aveva raggiunto il meritato traguardo della pensione e aveva deciso di dire “basta” con l’obiettivo di godersi anni di tranquillità dopo una vita dedicata al lavoro, perché era dall’età di 14 anni che viveva tra gli scaffali della drogheria, dove aveva imparato il mestiere ed era riuscito a realizzare un negozio unico e singolare, vendendo anche generi provenienti dall’estero che in città non si trovavano da nessun’altra parte.


La chiusura delle drogheria è stata festeggiata in grande stile con la presenza del Sindaco Federico Chiodi che ha consegnato una targa al droghiere più famoso di Tortona e la presenza di assessori, colleghi e amici.

Dopo tanti anni dedicati al lavoro approfittando anche del fatto che l’allarme Coronavirus si era allentato, Pierluigi aveva deciso di godersi una meritata vacanza.

“L’ho incontrato pochi giorni fa – ci dice una nostra lettrice che lo conosceva bene – e stava bene. Era contento per aver finalmente fatto un viaggio che desiderava, dopo tanti anni di lavoro e mai più avrei immaginato che oggi ne avrei pianto la scomparsa.”

Già perché Pierluigi Anselmi è deceduto ieri sera, mercoledì 7 ottobre, a causa probabilmente di un infarto. Secondo quanto emerso si trovava alla guida della sua auto, in via Guala, quando è stato colto da in improvviso malore: con grande sforzo è stato capace di accostare l’auto, ma poi si è accasciato privo di sensi. Immediato l’arrivo del 118, ma i soccorritori pur con tutti i tentativi messi in atto, non sono riusciti a salvarlo e il droghiere tortonese è morto senza più riprendere conoscenza.

La notizia del decesso, fin dalle prime ore di questa mattina, si è subito diffusa in città suscitando grande cordoglio perché Pierluigi, oltre che essere conosciuto da tanta gente era stimato e apprezzato. Secondo quanto emerso stava bene e la sua attività sui Social si era protratta fino alle 15 di ieri con diversi messaggi: nulla faceva presagire quello che sarebbe successo poche ore dopo.

Chi scrive ha avuto moto di parlagli l’ultima volta nel luglio scorso, pochi giorni dopo la chiusura del negozio: mi ha ringraziato per l’articolo che gli ho dedicato e belle parole avute nei suoi confronti, e mi sembrava sereno: sperava di trascorrere un lungo periodo di tranquillità, dopo tantissimi anni dietro il bancone, ma non aveva fatto i conti con questo destino beffardo dove adesso stai bene e pochi istanti dopo non ci sei più. E’ la precaria esistenza che siamo destinati a vivere, dove il nostro punto di arrivo, forse, è già segnato dalla nascita, ed è per questo che dobbiamo cercare di vivere meglio possibile, cosa che credo, Pierluigi, sia stato in grado di fare, perché la professione del droghiere ce l’aveva nel sangue.

Lascia la moglie Carla Maria, il figlio Vittorio e la sorella Claudia, oltre a numerosi parenti e amici.

Il funerale è già stato fissato e si svolgerà Sabato mattina 10,30 nel Duomo di Tortona, mentre il rosario domani sera, venerdì 9 ottobre alle 19 sempre in cattedrale. Dopo la messa funebre la salma verrà tumulata presso il cimitero di Carbonara Scrivia dove Ansemi abitava.

Angelo Bottiroli