Benzo Cona, detto Bencius Alexandrinus – Benzo d’Alessandria, nasce fra il 1250 ed il 1300 probabilmente nel nostro territorio Vissuto nel pieno medio evo è molto stimato come uomo colto tanto da diventare notaio, cancelliere, enciclopedista presso la Signoria veronese dei Della Scala

Il giovane Benzo studia legge, consegue il diploma di notaro a Bologna, è desideroso di conoscere il mondo per cui compie una serie di viaggi in tutta la Penisola, forse anche oltr’Alpe.


Il lungo peregrinare non è stato vano! Ha raccolto, quale provetto ricercatore, parecchi documenti di rilevanza storica, artistica, letteraria  recuperati negli archivi, nelle biblioteche di cui è stato assiduo frequentatore.

Incontra Arrigo VII, meglio conosciuto come Enrico VII di Lussemburgo, a Milano nell’anno 1311, in occasione dell’incoronazione, celebrata nella chiesa di Sant’Ambrogio.

Il giudice imperiale, Cione delle Bellaste di Pistoia, gli affida 1’incarico di ufficiale e notaio; in tale veste emette la sentenza di bando a carico di Franzolo Legate fu Pietra,

colpevole d’aver leso la Maestà, per la cui attuazione gli saranno confiscati i beni.

L’autorità del condannato non lascia scampo al nostro notaio, sarà costretto ad allontanarsi ospite del vescovo di Como Leone Lambertenghi, accolto con profonda amicizia; proprio qui si dedica a terminare Cronica a mundi principio usque ad tempora Henrici, un testo in diversi volumi in cui elenca gli avvenimenti dalla Creazione alla caduta di Gerusalemme, tuttora conservati nella Biblioteca Ambrosiana.

Il lavoro di Benzo supera la semplice sottolineatura dei fatti, approfondisce il testo, vaglia la verità storica, elimina le parti raccontate e/o descritte sotto l’influenza delle fantasie, delle leggende popolari.

Il taglio ha l’impostazione  rigorosamente colta, ravvisata nella descrizione degli eventi, esprime dotti concetti, senza trascurare la propria ragguardevole opinione in cui dimostra la personale sapienza, incentrata verso la corrente umanistica.

Ritornato a Verona prosegue l’attività di notaio, è nominato cancelliere ufficiale dei Della Scala, da eminente studioso si pone il problema di raffinare la politica, getta alcuni principi per elevare il prestigio della magistratura, seppure sia già fra le migliori del momento.

                                                                                 Franco Montaldo