La Sanità Italiana è composta da due settori, quello pubblico e quello privato. Entrambi lavorano per un unico obiettivo comune: quello di guarire le persone.

Il settore pubblico, però, per motivi che in questa sede non serve ricercare, offre tempi di attesa più lunghi e a volte, come per il caso dell’ospedale di Tortona, non mantiene le promesse.


La Sanità pubblica, purtroppo, non sempre alle tante parole fa seguire i fatti, come è capitato per il reparto di Ortopedia dell’ospedale di Tortona, problema che abbiamo sollevato nei giorni scorsi scorsi, in QUESTO ARTICOLO e che rimane ancora da risolvere.

Da tempo si parla di un coinvolgimento della Sanità privata che potrebbe in qualche modo aiutare quella pubblica ridando vigore e prestigio all’ospedale di Tortona e, adesso arriva, anche il placet dell’Amministrazione Comunale di Tortona ed in particolare quello dell’assessore alla Sanità Mario Galvani e soprattutto del Sindaco Federico Chiodi che rispondendo ad una precisa richiesta dell’opposizione, durante l’ultimo Consiglio Comunale, hanno pubblicamente spiegato cosa pensano al riguardo e come, forse solo con la collaborazione della Sanità privata, sarà possibile ridare dignità e un ruolo di prestigio al nosocomio di Tortona tornando a far funzionare reparti preponderanti per un ospedale come possono essere Cardiologia, Rianimazione, DEA, Ortopedia e moti altri.

Per riaprire questi reparti, tra l’altro, sarebbero necessari medici che la Sanità Pubblica fatica a reperire, cosa che invece non succede in quella privata che può garantire ai medici diverse prospettive di carriera.

Sanità privata nell’eventuale gestione di un ospedale pubblico come quello di Tortona, è bene ricordarlo, non significa aumento di costi per l’utente, che pagherà nella stessa misura in cui paga una prestazione fornita dalla Sanità pubblica, come già accade per visite ed esami quando decidiamo di effettuarle presso una struttura privata piuttosto che in un ospedale o poliambulatorio gestito dall’Asl.

Questo fattore determinante che non va ad aumentare i costi per i cittadini, è determinante nella gestione del Servizio sanitario e sia Chiodi che Galvani lo hanno ribadito nella loro risposta ai quesiti dell’opposizione.

“Sull’ospedale di Tortona- ha detto l’assessore alla Sanità Mario Galvani – ritengo sia una grande opportunità quella del privato. Concordo che, idealmente, uno Stato che funziona dovrebbe fornire lui i servizi primari come quello sanitario, però se poi lo Stato all’atto pratico, è deficitario per quello che riguarda il discorso della Sanità, ben venga se ci può essere un aiuto da parte della Sanità Privata che va a tutto beneficio degli utenti finali.”.

Galvani però non si ferma qui e aggiunge un altro aspetto tutt’altro che marginale alla vicenda: “Devo anche dire – ha aggiunto in Consiglio – che il discorso della Sanità Privata può aumentare sicuramente l’attrattiva per l’ospedale nella misura in cui un privato permette di avere figure professionali e strumentazioni di livello superiore, perché le persone si spostano anche in funzione di questo. Per cui se un ospedale offre un medico più bravo di altri oppure ha una struttura migliore, i pazienti andranno in quell’ospedale piuttosto che in un altro. Oggi in tutta la provincia di Alessandria manca, ad esempio, una risonanza cardiaca e chi deve sottoporsi a questo esame deve recarsi altrove. Se questa strumentazione fosse in funzione a Tortona l’ospedale ne beneficierebbe e potrebbe diventare un’attrattiva. Questo, però, è solo un esempio di quello che potrebbe portare una collaborazione con il privato che potrebbe investire proprio sull’ospedale di Tortona. Naturalmente sempre in convenzione con la Sanità pubblica, in modo che il cittadino paga nella stessa misura ma potrà beneficiare del fatto di avere più servizi allo stesso costo. Il discorso col privato è un vantaggio che va sicuramente sfruttato.”

Ancora più chiaro sul possibile ruolo della Sanità privata nell’ospedale di Tortona è stato il Sindaco Federico Chiodi.

“L’ospedale di Tortona – ha detto il primo cittadino – non è una competenza diretta del Comune. Il Sindaco è il primo responsabile della Sanità pubblica ma non gestisce l’ospedale, quello che però ci siamo impegnati a fare, è un’azione di tutela del nostro ospedale, un’azione di tutela di quelli che sono i servizi sanitari offerti sul territorio e chiaramente è venuto alla luce nel dibattito e nei comunicati stampa, questo interessamento del privato. In ogni caso tutte le ipotesi portate sul tavolo parlano di una convenzione pubblico-privato quindi come sindaco sono interessato al servizio offerto.”

“Io – ha aggiunto Federico Chiodi – desidero che i servizi offerti ai tortonesi siano i migliori e i più ampi possibili e che abbiano lo stesso costo della prestazione pubblica. Le ipotesi attualmente sul tavolo sono principalmente due: una di acquisire dal privato determinate professionalità mantenendo saldamente il controllo da parte del pubblico della nostra struttura ospedaliera, l’altra di affidare la gestione della struttura direttamente al privato. Non sono io a decidere cosa fare, a me interessa che i presupposti di una convenzione siano comunque garantiti e che l’utente pagherà la stessa cifra che pagherebbe se io Servizio fosse gestito interamente dalla Sanità Pubblica. In ogni caso un interessamento del privato è in una certa forma indispensabile perché alcune professionalità e alcune specialità mediche, non sono reperibili sul nostro territorio. Faccio un esempio molto chiaro – ha concluso il Sindaco di Tortona – mancano gli anestesisti, è risaputo, si fanno i bandi per assumerli ma questi vanno deserti e l’esempio più eclatante è quello del Pronto Soccorso di Tortona: ci sono medici ‘a gettone’ perché non si sono trovati medici di pronto soccorso disposti a venire all’Asl di Alessandria ed in particolare nella struttura di Tortona, un ospedale che io ho già chiesto di rendere più attrattivo proprio creando una prospettiva per il futuro.”