Pubblichiamo la seconda parte dell’intervista che il nostro collaboratore, Maurizio Priano ha effettuato a Enzo Baiardo, segretario cittadino della sezione di Fratelli d’Italia di Novi Ligure. In questa parte dell’intervista vengono affrontati alcuni fra i problemi più spinosi che riguardano la realtà cittadina.

Baiardo, parliamo delle Nomine Acos. Al posto di Silvia Siri, esperta di revisioni contabili, una ex funzionaria di banca come Maura Laveroni e, soprattutto, al posto di una figura di indubbia competenza riconosciuta anche a livello internazionale come Mauro D’Ascenzi ecco Giorgio Pafumi che è direttore delle vendite in una azienda. Non ha forse ragione la sinistra quando afferma che Acos ha perso in qualità di management?


Per quel che riguarda la presidenza io non credo che la sinistra abbia molto da dire. Io sono tornato a Novi nel 2009 e non mi sembra che da allora ci siano state delle persone, in questa carica, particolarmente competenti in ambito energetico e per quanto riguarda il corre business dell’azienda. Ci sono stati, nella carica, un bancario ed anche un ex arbitro di calcio. Voglio dire che le critiche della sinistra sono del tutto fuori luogo.

Per quanto riguarda Giorgio Pafumi, l’amministratore delegato, si sta trovando in una posizione molto delicata, esposto alle critiche della sinistra ma questo non toglie che sia una persona estremamente seria. E molto umile. E voglio raccontare una cosa: Giorgio Pafumi, quando è stato nominato, ha voluto sapere quale sarebbe stata la sua retribuzione come amministratore delegato e conosciutala ha chiesto che fosse rivista al ribasso. Mi sembra quindi che abbia iniziato con il piede giusto.

Comunque Acos, anche grazie a Mauro d’Ascenzi, questo lo si deve riconoscere, è ormai una realtà consolidata ed in grado di camminare con le sue gambe. Poi io credo che Pafumi sia persona in grado di ascoltare le persone che gli sono attorno e che per esperienze maturate sono in grado di fornirgli dei validi consigli. Inoltre mi pare di avere capito che abbia un buon rapporto con persone che facevano parte del vecchio management. D’altra parte lo stesso Mauro D’Ascenzi cosa faceva, di lavoro, prima di arrivare ad essere amministratore delegato di Acos? Se non mi ricordo male lavorava in una piccola agenzia di pubblicità. E, poi, non dimentichiamoci che alle spalle di Acos c’è un gruppo come Iren, sia pure con una quota di minoranza, che è una ditta che fattura quattro miliardi e mezzo all’anno. In grado certamente di assistere, oggi come ieri, il consiglio di amministrazione di Acos.

Qualcuno, inoltre, contesta che queste nomine, di competenza del sindaco, siano frutto dell’azione del coordinatore cittadino della Lega ovvero Giacomo Perocchio e che, inoltre, con queste nomine, il Comune di Novi che detiene il 64% delle azioni di Acos abbia perso la maggioranza nel nuovo consiglio di amministrazione.

Contesto subito l’affermazione che il Comune di Novi abbia perso la maggioranza nel consiglio di amministrazione di Acos perché Alessio Butti è tesserato a Novi in quota Fratelli d’Italia e già nel consiglio di amministrazione della partecipata e quindi con una esperienza maturata sul campo. E’ come dire che l’ex sindaco di Novi Rocchino Muliere non era di Novi in quanto abita a Grondona. Poi che la sinistra cerchi tutte queste piccole sciocchezze lo capisco perché non sono abituati a fare opposizione.  

A Novi, recentemente, nelle frazioni è iniziata la raccolta differenziata, il famoso porta a porta, mentre vengono gradualmente distribuiti i bidoncini nei vari quartieri della città. Non mi sembra però che molti cittadini siano al corrente di come verrà effettuata la raccolta rifiuti.

Questo è vero, sarebbe necessaria una maggiore informazione anche se incontri di quartiere vengono realizzati. E saranno presenti anche dei punti informativi di Gestione Ambiente alternativamente, nei giorni del mercato, nella piazza delle ex caserme o in viale Aurelio Saffi. Molte persone non hanno ancora capito come funziona il porta a porta spinto che io, francamente, vedo assai difficile nella sua realizzazione nei grossi condomini. Ed a Novi di grossi condomini ce ne sono molti.

Proprio riguardo a questo punto, quello dei condomini: non pensa che si sia sbagliato a scegliere questo sistema di raccolta rifiuti anche se dove attuato ha prodotto grossi risultati per quanto riguarda le percentuali di differenziata?

Posso solo dire al riguardo che il nuovo sistema del porta a porta spinto è stato scelto e voluto non da questa amministrazione comunale. Lo stesso discorso vale per il Consorzio intercomunale trasporti che da anni sento essere in crisi. Adesso pare che la colpa sia di questa amministrazione comunale. Ma mi pare che la giunta Cabella si sia trovata sul groppone ancora il mutuo acceso anni fa per la realizzazione del parcheggio Movicentro.

Adesso comincia a serpeggiare fra gli utenti, viste anche le esperienze di Comuni ove questo sistema è stato già adottato, il timore che ci sia da pagare molto di più per il nuovo sistema di raccolta rifiuti. Senza contare le modalità con cui verrà attuata che lasciano parecchie perplessità.

Nell’ambito della lista dei Fratelli d’Italia avevamo una persona come Fabio Bruno che ha lavorato per anni nella raccolta rifiuti e che ha sempre sostenuto come il porta a porta spinto avrebbe comportato, nella sua realizzazione, dei costi maggiori. SI tratta di capire quali possono essere i benefici. Un incontro su questo argomento sarebbe indubbiamente utile. Un’altra cosa: tutti questi bidoncini del porta a porta sono stati ordinati, mi pare, dalla precedente amministrazione comunale. Se così fosse, e sottolineo se così fosse, rinunciamo al porta a porta dopo avere speso tanti soldi? E’ stata presa una decisione, da parte di questa amministrazione comunale, non dico controvoglia ma quasi a fronte di investimenti già fatti. Certo esistono altri sistemi di raccolta rifiuti ove vengono utilizzati dei tesserini, carte di credito od altro con i quali fai una strisciata. Vedi anche solo l’esempio di un Comune come Celle Ligure.

Questione Cit: questa amministrazione comunale ha affidato a Sandro Tortarolo l’estensione di un piano per risolverne la situazione che nell’ultima commissione consiliare, tenutasi alla fine del mese di luglio, è stato rigettato per tornare a quello deliberato dai comuni due anni fa. Secondo lei non c’è stata in questo caso, quanto meno, una perdita di tempo? E, altro punto, esiste veramente la volontà da parte di questa amministrazione comunale di risolvere la questione della partecipata?

All’ultima domanda presentatami rispondo certamente di si, sia da un punto di vista politico che da quello etico e morale. Nessuno dell’amministrazione si sta dimenticando che il Cit ha quasi cinquanta dipendenti. Proprio per questo vuole in tutti i modi risolvere la situazione. Anche coinvolgendo soci privati. Nel Consorzio intercomunale trasporti ci sono poi due realtà, quella del trasporto urbano e quella del trasporto extraurbano. Sono due realtà nettamente diverse in termini di costi e di resa. E’ chiaro che il secondo non può più reggersi con le tariffe attuali che risalgono, fra l’altro, a parecchi anni fa. Inoltre si tratta di rideterminare anche il servizio urbano, sia come mezzi, sia come orari, tenendo fermi il servizio sociale e per gli studenti. E, comunque, secondo me, costerebbe meno realizzare un sistema a chiamata. Inoltre si potrebbero utilizzare anche contributi della Cee. E, all’interno degli uffici comunali secondo me ci vorrebbe qualcuno che si occupi di verificare le possibilità, in vari campi, di utilizzare fondi europei in seguito a bandi che vengono emanati.

Commercio in via Roma: una situazione che vede molti negozi chiudere. Secondo lei c’è una possibilità e quale per rilanciare il commercio nella seconda via di Novi?

Partiamo da una premessa, viste recenti contestazioni in merito alla dislocazione del commercio ambulante nella piazza delle ex caserme: non ritengo che il ritorno del mercato in piazza XX Settembre possa risolvere la questione del commercio fisso. Soprattutto perché il mercato ambulante si tiene una sola volta alla settimana e i negozianti devono guadagnare dal lunedì al sabato. Inoltre il mercato ambulante coinvolge solo la prima parte e non tutta via Roma. Il commercio di questa via è in crisi ormai da diversi anni e non solo per colpa dell’Outlet. Ci sono proprietari di locali che, in molti casi, preferiscono tenerli vuoti piuttosto che abbassare gli affitti.

Via Roma, con il suo commercio, dovrebbe essere inserito nell’ambito di un progetto enogastronomico e turistico che coinvolga tutta la città. Affidiamoci a degli specialisti, dando loro un obiettivo, ad esempio fare in modo che il 3% delle persone che si recano all’Outlet vengano anche a visitare Novi.  Creando in città, innanzitutto, un sistema di attrazione che riguarda tutta la parte artistica della città e poi, ad esempio, facendo diventare via Roma la via del gusto. Mi piacerebbe, in questo progetto, coinvolgere tutte le regioni italiane che potrebbero promuovere i loro prodotti di punta. Mettendo a disposizione, anche tramite accordi con i proprietari, per ogni regione i locali. A quel punto via Roma diventerebbe attrattiva anche da un punto di vista turistico. Un progetto che, nella sua realizzazione, dovrebbe prevedere il coinvolgimento di organi istituzionali non solo comunali ma regionali e addirittura interregionali.

Maurizio Priano