Da qualche tempo, su Oggi Cronaca, leggete gli articoli di Giulia Quaranta Provenzano che cura, tra l’altro, anche la rubrica di economia; ma chi è la giovane dianese che ha deciso di collaborare col nostro giornale? Visto che non lo abbiamo mai fatto finora, ve la presentiamo attraverso  la sua biografia, da lei autorizzata, ovviamente.

Giulia Quaranta Provenzano, in arte GQP, è nata l’11/07/1989 ad Imperia.


A soli 6 anni scatta la prima foto con la personale macchina analogica, regalatale dai genitori in occasione della gita scolastica al Museo dell’Automobile di Torino. La forte vocazione verso tale preziosa compagna non passa inosservata agli occhi dei professionisti ai quali ogni settimana vengono portati da sviluppare rullini su rullini, e tutti a non credere possibile siano scatti ad opera di una bambina.

Giulia si innamora presto tuttavia anche di ogni altra forma d’Arte, quale essa fosse idioma istintivo e distintivo nel suo dna: dal cinema allo spettacolo, dalla letteratura alla poesia. Instancabile legge, scrive, disegna, trascorre molto tempo a contatto con la natura (mare, pianura, collina e montagna indifferentemente) e spesso si perde ad ascoltare e osservare i grandi e come questi si vestano, si pettinino, si trucchino e relazionino faccia a faccia. Ama il bello ed è spontaneamente portata alla riflessione; è già dall’infanzia un’introversa e un’analitica a cui non manca tuttavia l’ironia e quella follia propria di chi è troppo testardo ed ambizioso per fingere interessi inesistenti eppure il cui forte senso del dovere insegnatole l’ha sempre condotta a ricercare un inesausto equilibrio tra ciò che si può cambiare e ciò che forse si deve soltanto accettare, e pur tentando una pacificazione non v’è armistizio a cui si riesca a rassegnare.

Da codesta interiore lacerazione d’antitetici volti d’unica anima che si dimostra irreprensibile figlia, studentessa e sportiva a livello agonistico ma è invero anarchicamente vulcanica ne scaturisce uno strenue ed incessante braccio di ferro fra la cura e l’amore verso la prima persona o verso il più vicino prossimo. Ecco quindi da dove deriva il suo arrivare agli altri e non di rado come eccessiva, inopportuna, cruda, quasi petulante se non fosse che è assai più elegante, esuberante, dirompente, fastidiosamente acuta e straffotentemente menefreghista (dei modi ma non della sostanza che vi è dietro, e che è ragione prima ed ultima dell’invisibile).  

Ed è così che nelle fotografie d’arte su pregiata tela, come nei versi della Quaranta Provenzano quanto emerge è una inequivocabile tensione latente e senza fine fra opposti, tra il nero da cui tutto proviene e a cui tutto ritorna a dominare spesso lo sfondo ed i colori straordinariamente vivaci e brillanti delimitati da marcati contorni come a voler eternare almeno nell’arte l’essenziale, il più autentico pensiero e l’assai desiderata libertà d’essere semplicemente vera e senza filtro alcuno. Giulia infatti ben conosce quella costante sensazione d’inadeguatezza delle anime che mal tollerano qualsiasi sovrastruttura temporale, geografica e sociale a cercar d’ingabbiare l’emozione eppure è solo quando nel marzo 2019 incontra il “suo” Uomo dell’arcobaleno, l’attore Giuseppe Morrone, che questa consapevolezza riaffiora con potenza prorompente, scossa tellurica 9.3, costringendola a fare i conti con tutto quello a cui ha rinunciato rincorrendo l’illusoria e tirannica perfezione del sé.  

Dopo aver già girato con la famiglia quasi l’intera Italia per Personali fotografiche, sempre risalente all’anno 2019 sono le numerosissime partecipazioni di Giulia Quaranta Provenzano agli eventi organizzati dall’associazione culturale Spoleto Arte, a cura di Salvo Nugnes e del professor Vittorio Sgarbi. Solamente per citare alcune Collettive nella scuderia bassanese, si ricordi il Concorso d’arte “La Signora delle Stelle” in memoria di Margherita Hack, la mostra “Il Festival dell’Arte” in concomitanza con il Festival di Sanremo, la mostra “L’Amore nell’Arte” in occasione della presentazione dell’ultimo libro scritto da Francesco Alberoni, l’Art Prize “Tamara De Lempicka” con intervenuta ospite Silvana Giacobini, la mostra “Il Carnevale dell’Arte a Venezia” insieme al fotografo di fama internazionale Roberto Villa, la mostra “L’Arte delle Donne” alla presenza di Maria Rita Parsi, l’omonima mostra “Spoleto Arte”, la Pro Biennale di Venezia nel contesto della Biennale d’Arte della famosa città lacustre e la Biennale di Milano.

Nonostante la giovane età GQP ha ricevuto inoltre riconoscimenti di prestigio come il Premio Salvador Dalì consegnato in Florida, il Premio Caravaggio a Malta, il Premio Bienal de Canarias a Las Palmas, il Premio Miami meets Milano, Il Premio Biennale Sgarbi, il Premio Canaletto, il Premio Ambasciatore d’Arte quale rappresentante dell’arte italiana a Istanbul, Pechino, Shanghai e Tokyo, ed è entrata a far parte dei richiesti e selezionati protagonisti del volume d’arte “Maestri d’Oggi” a cura della dott.ssa Leonarda Zappulla, del Catalogo “Artisti ‘19” per Mondadori Store e del CAM Catalogo dell’Arte Moderna n. 55, Editoriale Giorgio Mondadori/Cairo Editore.  

Per necessità materiali Ispettrice di Direzione per la prima compagnia assicurativa nel Paese, Giulia non si è mai arresa di fronte a quel che è per lei veleno e medicina: il sogno di dedicarsi in toto all’Arte ed è dal 2013 che collabora come reporter e collaboratrice giornalista di varie testate nazionali online e cartacee, e ad oggi è persino speaker radiofonica nella veste di critica musicale.

Infine a luglio 2020, dopo un primo corso intensivo dello scorso anno, la trentunenne per metà ligure e per l’altra calabrese prosegue l’iniziato percorso con una seconda settimana di workshop attoriale rimettendosi ancora una volta in discussione in primis come fragile e non di meno interrogante essere umano che, chissà, mai sarà viandante davvero sereno ma di certo avrà per lo meno provato a vivere intensamente ogni sfumatura e declinazione del cuore.