Al teatro ‘Carlo Felice’ di Genova il 31 Luglio il concerto dell’inaugurazione per il nuovo Ponte Genova San Giorgio si aprirà – dopo Morricone- con le note del Lorenzo Perosi “sinfonico” ed in particolare con la suite ‘Genova’ del compositore tortonese.

Questo dimostra – dice il direttore artistico del Perosi Festival di Tortona e responsabile della Comunicazione della Diocesi don Paolo Padrini- che anche il Perosi ‘sinfonico’ sta conquistando il mondo. E’ il risultato della esemplare sinergia di intenti e sforzi delle principali istituzioni della nostra città negli ultimi quattro anni”. 


 “Ancora oggi – aggiunge Don Paolo – il compositore tortonese Lorenzo Perosi è ricordato per la musica in ambito religioso o sacro, in patria e fuori. Tuttavia, fino a pochi anni fa, non si conosceva quello cameristico, strumentale, sinfonico. Con il festival perosiano qualche cosa si é costruito, visto che  “l’altro Perosi” sarà protagonista con la suite ‘Genova’ venerdì 31 Luglio, al Carlo Felice in occasione del concerto offerto al capoluogo ligure nell’ambito degli eventi legati alla tragedia del ponte Morandi e alla inaugurazione del ‘Genova San Giorgio’. Aprirà infatti lo spettacolo proprio dopo il brano di Ennio Morricone; un onore per Tortona.”

“Il contesto dell’inserimento perosiano fra la prima esecuzione assoluta di ‘Tante pietre a ricordare’, scritta da  Morricone in memoria delle vittime del Ponte Morandi, l’altra prima importante del “Quoniam”  di Saverio Mercadante, su partitura custodita nell’archivio della famiglia Cattaneo-Adorno, Verdi con l’opera lirica genovese per eccellenza Simon Boccanegra,  Paganini  e  Rossini, finalmente promuove Perosi come merita tra i grandi di ogni tempo”, continua don Padrini.

Senza contare che a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Carlo Felice (preparato da Francesco Aliberti), sarà uno dei più importanti direttori al mondo: il genovese Fabio Luisi, mentre  l’insieme dei cantanti solisti comprende  nomi della scena lirica internazionale e giovani già in carriera come Serena Gamberoni (soprano), Martina Belli (mezzosoprano), Francesco Meli (tenore), Michele Patti (baritono), Luca Salsi (baritono), Giovanni Battista Parodi (basso), Roberto Scandiuzzi (basso).

“La scelta  di Perosi e in questa collocazione così straordinaria – conclude Paolo Padrini –  si deve al Sovrintendente del Carlo Felice Claudio Orazi e rappresenta anche un contributo unico alla cultura musicale in genere perché il primo movimento suite Genova che Perosi scrisse per questa città è l’ unica opera di musica classica al mondo che ha come nome Genova e non è mai stata eseguita se non nella première dallo stesso autore quando era in vita. Si tratta di una esecuzione parziale perché ascolteremo  un movimento su tre ma di fatto sarà la prima esecuzione moderna”.

Lorenzo Perosi nacque a Tortona il 21 Dicembre 1872,   morì a Roma il 12 Ottobre 1956 e fu un presbitero molto legato a San Luigi Orione a sua volta tortonese. Prete e musico, Perosi fino a pochi anni aveva fama  legata alle composizioni di musica sacra noto per i suoi oratori le sue messe polifoniche e i suoi mottetti. Scrisse  anche molta musica liturgica ed è considerato guida e  principale esponente del cosiddetto Movimento Ceciliano che innovò le celebrazioni liturgiche cattoliche portando stili  ispirati alla  musica operistica con l’obiettivo attraverso il canto di una maggiore partecipazione alla liturgia dell’assemblea dei fedeli.  Perosi per decenni fu direttore della Cappella Sistina a Roma.

Come autore di musica da camera e di composizioni per orchestra fu stimato da musicisti della levatura di Mascagni, Puccini e Toscanini. Nel tempo però sulla sua figura era sceso l’oblio fino alle prime edizioni dei Festival perosiani dal 1990 circa, fino a giungere al 2016 quando in occasione del 60° della sua morte,  per iniziativa dalla Diocesi e dal Comune di Tortona, è nata la manifestazione perosiana “Perosi Festival – Tortona città della musica”, sostenuta da enti prestigiosi  e patrocinatori quali tra gli altri il MBAC, il Consiglio Regionale del Piemonte, Radio Vaticana ed il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma. L’iniziativa è poi diventata itinerante con applaudite ‘riprese’ durante l’anno fino ad oggi.

Perosi, messo da parte dalla cultura dominante del ‘900 per la portata spirituale  cattolica della sua produzione, non solo riconquista grazie al sovrintendente del Carlo Felice Claudio Orazi il pulpito che merita, ma soprattutto la sua musica può tornare a offrire  alla gente la consolazione, l’ispirazione, la speranza di cui è portatrice. Un dono di Dio  alla comunità umana che una ideologia contro l’uomo aveva ingiustamente cercato di spegnere.