L’Associazione Culturale SenzaBarcode ha indetto la II° edizione del Concorso “Bloggami” – nato nel 2018, la cui data di scadenza è fissata alle ore 23:59 del 25 ottobre 2020. La cerimonia di Premiazione si terrà a dicembre, a Roma, e a discrezione dell’associazione alcuni racconti saranno raccolti e pubblicati in un volume dall’omonimo titolo Bloggami 2020 al fine di mettere letteralmente in mostra gente non omologata e soprattutto non omologabile.

I racconti, inediti, dovranno pervenire in formato pdf in allegato all’e-mail, con nel corpo del testo i dati anagrafici dell’autore, il numero della tessera d’iscrizione a SenzaBarcode (almeno come socio ordinario, 20 euro annui), il titolo dell’opera e la certificazione di originalità e totale proprietà intellettuale dell’elaborato nonché la liberatoria all’utilizzo e alla pubblicazione per conto della sopradetta associazione appunto.


L’iscrizione a SenzaBarcode si perfeziona su http://associazione.senzabarcode.it/iscriviti-associazione-senzabarcode/ e garantisce la partecipazione gratuita ai workshop Academy SenzaBarcode, sostanziosi sconti sui Corsi di Lab SenzaBarcode, la presentazione senza alcun onere di un’opera letteraria/artistica ed ancora la partecipazione in forma di stage alla WebRadio oltre che, annualmente, ad altri progetti.

info@senzabarcode.it l’indirizzo per l’inoltro del materiale, massimo due testi, mentre “Concorso Bloggami 2020” la dicitura da indicare nell’oggetto della posta elettronica. Le storie narrate dovranno essere di minimo 900 parole e massimo 1000, a tema libero. L’incipit è <<Cosa riuscite a raccontare in 1000 parole? Avete il coraggio di misurarvi con un mondo che va di fretta ma ha fame di emozioni?>>.

Ebbene come è possibile emozionarsi in un oggi che esige da tutti celerità? È la Presidente di SenzaBarcode Sheyla Bobba a spiegare che emozionarsi in una realtà che va di corsa non è impossibile, basta non farlo anche noi bensì, al contrario, rilassarsi ed attendere di assaporare la vita senza per forza doversi far snaturare e farsi divorare dall’impazienza, dalla premura …a meno che il coinvolgimento e la passione non sia proprio nella fretta. <<L’emozione è un qualcosa che non si può etichettare, ognuno si commuove in maniera diversa e per ragioni differenti. Io, per esempio, non mi vergogno ad ammettere che a volte mi emoziono pure davanti ad una pubblicità o ad un quadro, dove leggo qualcosa che magari neppure c’è (ed anzi mi scende persino una lacrima). Il presente va veloce, mentre le nostre emozioni vanno al ritmo del nostro cuore>> ha affermato Sheyla. 

Poi la blogger ha spiegato <<Bloggami ha infatti origine con l’intenzione di dare la possibilità agli autori, altresì a quelli che si dilettano a scrivere soltanto sul web, storie in Instagram piuttosto che su Facebook ed altri social, di condividere le proprie emozioni senza obbligatoriamente doverlo fare in maniera prolissa, in romanzi>>. E ha proseguito <<Credo che raccontarsi in 1000 parole sia divertente, proprio perché è un numero che si presenta quale sorta di test verso se stessi, per eliminare veli ed imbracature. Ciò non significa non raccontare una storia dall’inizio alla fine, senza una morale, ma all’opposto emozionare ed impressionare senza per altro dover più avere nulla da togliere>>.

Ed inoltre la Bobba ha specificato che l’esercizio consiste nel comprendere come proporre unicamente l’essenziale, avvincendo e soddisfacendo la voglia dell’altro di conoscere una storia mai sentita. <<Essenziale che è essenza pura, delimitata e nonostante ciò non ingabbiata. Essenziale quale nucleo privo del superfluo e pertanto nocciolo più profondo dell’anima del racconto>> ha aggiunto.

Alla domanda sul se è ancora possibile scrivere una storia originale e proporre un nuovo stile di scrittura, o è già stato detto e fatto ormai tutto, ha risposto <<Sinceramente a volte mi metto a fare questo esperimento, ovvero a provare ad immaginare una forma singolare e non di meno mi rendo conto che tutti mettiamo sempre dei connotati e delle immagini di qualcosa di famigliare e noto, e che forse, quindi, è impossibile inventare qualcosa di assolutamente nuovo, che non si è mai visto>>. Sheyla Bobba, tuttavia, ha infine sottolineato quanto desideri entusiasmarsi con quello che le persone sanno donare, senza interrogarsi se non è mai occorso o meno – ché è dell’idea che comunque i modi per condividere, pur una medesima storia, possono essere estremamente vari e che dunque si può regalare al prossimo ancora molto.

Giulia Quaranta Provenzano