Quella che andiamo a raccontare è sicuramente una bella storia che arricchisce la città di Tortona sia dal punto di vista umano che religioso, un connubio che in questa città patria di Don Orione, Lorenzo Perosi e tanti altri religiosi non è ami mancato.
La collaborazione nata il mondo religioso e quelli laico-politico è sempre stata importante per la vita di Tortona e adesso si arricchisce di un ulteriore tassello: la storia di Frate Andrea Dovio, 44 anni, vice maestro della Porziuncola di Assisi, come è stato il vescovo di Tortona Mons. Vittorio Viola.

Andrea è stato ordinato sacerdote ad Assisi da Mons. Domenico Sorrentino il 23 giugno 2018; dopo aver vissuto gli ultimi cinque anni a San Damiano prima occupandosi del santuario e dopo come vice-maestro dei novizi e poi alla porziuncola. In piena emergenza Covid, vista la grave situazione in cui si trovavano tante persone e la necessità urgente di medici e sanitari, ha deciso di rinunciare alla religione per ritornare a fare il medico.


Già, perché Andrea medico lo è stato davvero: prima di entrare in convento, infatti si era laureato in Medicina a Torino, sua città natale, in cui successivamente ha conseguito il Dottorato e poi la Specialità in Medicina Interna, lavorando all’ospedale “San Luigi” di Orbassano fino a 32 anni di età, nel 2008, quando ha sentito che la sua vocazione era un’altra e ha lasciato la professione per diventare sacerdote.

Ora ai tempi del Covid è ritornato sui suoi passi e ha scelto il primo ospedale Covid del Piemonte, cioé quello di Tortona. Proprio qui, infatti, ha svolto il suo prezioso lavoro da volontario accanto ai pazienti contagiati dal Covid-19 fino al 15 Maggio 2020

Lo racconta lui stesso in una bella intervista sul sito dell’ L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PAPABOYS, da cui sono state tratte anche le immagini che pubblichiamo.

Parliamo di una realtà giovanile fondata nel marzo dell’anno del 2004 per rispondere ad una esigenza giovanile, quella di creare una forma di collaborazione e reciprocità tra vari strati del sociale e tra ragazzi e ragazze appartenenti alla Chiesa che potessero occuparsi di ‘nuova – evangelizzazione’ attraverso la comunicazione sociale e l’impegno di testimonianza nel diffondere il Vangelo tra i propri coetanei.

In questo tempo di pandemia, come tutti i miei confratelli, – dice Andrea – ho avvertito l’esigenza di ripensare le mie attività per poter soccorrere chi aveva bisogno. Da subito, dalla seconda settimana di marzo, per me è stata forte la chiamata a rimettere a disposizione le mie competenze mediche per curare chi fosse nella malattia

Trovate l’intervista completa al link https://www.papaboys.org/coronavirus-la-storia-di-andrea-il-frate-medico-di-assisi-che-si-e-tolto-il-saio-per-aiutare-i-malati-della-pandemia/ che si rifà anche ad un’altra fonte: https://www.ilpopolotortona.it/