Si torna a parlare del futuro dell’ospedale di Tortona, un tema molto caro a Oggi Cronaca che tiene sempre gli occhi su quello che potrebbe succedere e sul futuro che al momento non è chiarissimo.

In quest’ottica pubblichiamo, di seguito, un interessante intervento di un nostro lettore.


Egregio Direttore,

leggevo giorni fa che sono stati deliberati nuovi posti di terapia intensiva per gli ospedali del piemonte ed in particolare per quelli che ci interessano da vicino.
Se ricordo bene:  6 posto in piu’ a Novi, 6 posti in piu’ a Casale, 1 ad Acqui ed   1 posto in piu’ a Tortona.  Alessandria 7 posti in piu’ ma e’ un caso a parte che non ci riguarda direttamente.
Io credo  che   questi numeri vadano letti in prospettiva perche’ la “razionalizzazione” in campo sanitario, anche in conseguenza del covid 19, sara’ rivista, ed e’ gia’ in  corso, e questo ci interessa molto.
A mio parere le assegnazioni dei posti in piu’ dicono gia’ di una realta’ poco favorevole al nostro ospedale.   

Tortona e’ all’ultimo posto, per ora con Acqui, per quanto attiene le postazioni in terapia intensiva. Ma direi anche che questi numeri, ammesso e non concesso siano esatti, dicono anche, sempre a mio parere, che le assunzioni del personale medico e paramedico saranno in proporzione ed in conseguenza ai posti in piu’ assegnati e questo facilita’ di molto i conti. 

Se poi consideriamo che Acqui terme dista circa 54 km. da Alessandria e 35 km da Novi direi che e’ prevedibile un ulteriore stretta/svantaggio per Tortona che gode di una piu’ favorevole collocazione, in questo caso purtroppo, in quanto piu’ vicina ad Alessandria 25 km, a Voghera 18 km   ed a Novi  18 km.

Comprendo che nell’immediato e’ importante rilanciare una citta’ ferma, come tutte del resto, al mese di gennaio con iniziative dedicate ma al tempo stesso una presa di posizione realistica e tempestiva presso le funzioni competenti per l’ospedale della citta’ mi parrebbe quanto mai necessario ed urgente.   E non credo siano i cittadini a doversene fare carico.

Perche’ non si dica poi:  ci avevano promesso o  non sapevano………. salvo poi ritrovarci alle prese con i problemi che gia’ hanno penalizzato fortemente  la citta’ e che comunque erano a conoscenza di tutti quelli che si occupavano di questioni locali inerenti la sanita’ da almeno una decina d’anni.   Questa e’ storia.
O siamo ormai rassegnati e l’unica speranza e’ quella che un privato, ormai abbandonata la pista politica, si faccia avanti (e sarebbe una fortuna) ?

Dell’ospedale si parla molto ma con quale concretezza operativa?  Non sono le prese di posizione interlocutorie o di facciata che risolvono i problemi  e questo dovremmo saperlo bene avendolo sperimentato sulla nostra pelle. 

Cordiali saluti.

Il Tortonese fedele