Oltre 60 persone con mascherine e distanziamento sociale, sono scese in piazza alle 11 di questa mattina, mercoledì 17 giugno, per protestare contro l’immobilismo dell’ASL AL di Alessandria che non ha dato risposte certe sul futuro dell’ospedale di Tortona e della Sanità a livello locale.

A guidare la protesta è stato Alberto Accordi, infermiere e segretario provinciale Fials Alessandria che ha sottolineato i motivi che hanno portato a questa manifestazione.


“Siamo venuti qui, in piazza – ha detto Alberto Accordi – perché da parte al Direttore sanitario dell’Asl AL alle nostre domande di superare la legge regionale 1/600 approvata dalla precedente Giunta Regionale che ha drasticamente ridotto la sanità provinciale e anche l’ospedale di Tortona, ci ha risposto che oltre questa legge non si va. Questo impedirà di cambiare le cose col rischio che tutto rimarrà ancora come oggi.”

“Dall”Asl AL – ha aggiunto Accordi – non hanno ancora risposto alla domanda su quando l’Ospedale di Tortona riaprirà con la piena efficienza… figuriamoci parlare di un riapertura di reparti come il DEA di primo livello, la cardiologia e altri…”

Secondo Accordi le idee sono molto confuse: “Il fallimento della Sanità – ha aggiunto il segretario provinciale della Fials – è sotto gli occhi di tutti. E’ un fallimento misero e ce ne siamo accorti negli ultimi anni, soprattutto in questi tre mesi col Covid-19. Ci vuole un cambio di passo, uno scatto di orgoglio; bisogna andare oltre la legge Regionale del 2016 che ha drasticamente ridotto gli ospedali di Tortona, Acqui terme e non solo.”

“Una legge – ha concluso Alberto Accordi – che ha ulteriormente distrutto il Sistema sanitario Regionale dandole il colpo di grazia. L’Asl di Alessandria ha bisogno di una intelligenza forte e competente. Bisogna ottenere una rete di servizi efficienti perché la professionalità che abbiamo riscontrato in questa provincia penso abbia pochi uguali in tutto il Piemonte se non tutta Italia. Bisogna investire in risorse umane e in tecnologie. Abbiamo visto che lo scempio del COVID-19 è stato dovuto all’impreparazione, all’inadeguatezza e allo scarso numero di mezzi e di persone presenti sul territorio. Questo non deve più succedere.”

Ecco uno dei tanti motivi per cui i manifestanti indossavano una maglietta con la scritta “Andrà tutto bene? Vedremo…”

L’intervento del segretario provinciale stato preceduto da Michela Ressia, fisioterapista dell’ospedale che ha raccontato come gli operatori sanitari hanno vissuto l’emergenza Covid.

In piazza una sessantina di operatori sanitari con diversi cartelli che esprimevano il dissenso verso l’immobilismo dimostrato dall’ Asl di Alessandria e il loro stato d’animo.

Tante frasi fra cui alcune dense di significato: I muri sono nella mente, Il silenzio assordante fa eco ovunque, L’enigma rende prigionieri, il dialogo è l’anima di ogni relazione ma non c’è campo e la comunicazione è interrotta.

Insomma una situazione che, malgrado tutte le promesse verbali sul rilancio dell’ospedale di Tortona, sembra in stallo senza una data certa e un futuro per l’ospedale che non sembra affatto chiaro.

Il flashmob si è concluso con un minuto di silenzio in memoria delle vittime del Covid e con un ringraziamento per tutti gli operatori sanitari che, in questa emergenza da Coronavirus che non è ancora completamente passata perché come ha detto lo stesso Accordi il virus esiste ancora e lui- come infermiere del 118 – lo vede ogni giorno, hanno dimostrato di avere cuore.