In questo nostro appuntamento settimanale ci concentreremo in prima battuta sull’approfondimento dei mercati finanziari, andando ad analizzare le loro performance ed i fattori che ne stanno influenzando gli andamenti. Infine faremo anche un focus sulle variabili macro-economiche da monitorare. 

La settimana che si è chiusa non è stata positiva per i già accennati mercati che, dopo tre settimane consecutive di rialzi, si sono presi una pausa ma ciò è anche un po’ fisiologicamente normale. Settimana negativa, di riposo, dunque per tutte le asset class Azionarie sulle principali piazze finanziarie internazionali [indice GLOBALE, azionari MSCI World -4,2%; indice USA, azionari S&P500 -4,8%; indice JAP, azionari NIKKEI 225 -2,4%; indice EURO, azionari MSCI EURO -6,2%; indice ITA, azionari FTSE MIB -6,4%; indice EMERGENTI, azionari MSCI EMERGING -1,6%], mentre tengono i bond [indice ITALIA, obbligazionari GOVERNATIVI +0,1%; indice EURO, obbligazionari CORPORATE +0,1%; indice USA, obbligazionari GOVERNATIVI +1,3%] e le commodities (oro, considerato valuta rifugio).


Una lente d’ingrandimento, adesso, sugli aiuti dell’Eurozona alle economie in grave difficoltà, specie sul Recovery Fund. Alla fine di maggio era stato annunciato e sponsorizzato dall’Unione Europea, in particolare proprio dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, un maxi piano (pari al 5,6% del Pil quindi) di 750 miliardi di euro a sostegno appunto delle economie in crisi, chiamato NEXT GENERATION EU. Di questi 750 miliardi, circa 2/3 ovvero 500 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e 1/3 cioè 250 miliardi destinati a prestiti da rimborsare nel lungo termine, intorno al 2050.

L’Italia è stato il Paese più colpito dalla pandemia di Coronavirus che ha travolto l’Europa e il mondo e, quindi, ad essa sono stati indirizzati il 20% del totale dei fondi – vale a dire oltre 170 miliardi per rafforzare il sistema sanitario, rilanciare e modernizzare l’economia, green deal e digitale. Alla nostra Nazione dovrebbero dunque finire 82 miliardi di sovvenzioni e 91 miliardi di prestiti, la cifra più alta in assoluto. Il problema tuttavia è che i Fondi verranno erogati tra il 2021 e il 2024, pertanto nell’immediato l’Italia ha deciso di trovare fondi di finanziamento alternativi: a maggio sono stati lanciati con successo i titoli di Stato BTP Italia e a luglio ci sarà una seconda emissione di BTP Futura.

Per quanto invece riguarda, ora, i principali indicatori della settimana ormai trascorsa abbiamo la produzione industriale cinese che ha mostrato un miglioramento a maggio, passando a 4,4% dal 3,9% a/a di aprile. Le vendite al dettaglio hanno al contrario subito una contrazione del -2,8% a/a nello stesso periodo di riferimento che, seppur in miglioramento rispetto al -7,5% di aprile, segnalano come una ripresa dell’attività economica in Cina potrebbe essere più lunga di quanto atteso in una prima fase dagli economisti. 

Molto importante poi l’indice Zew tedesco, dato anticipatore, sulla fiducia delle imprese, che ha ulteriormente recuperato a giugno, raggiungendo i 63,4 punti dai 51,0 precedenti. L’annuncio del nuovo pacchetto di stimoli fiscali proposto dalle autorità europee ha avuto un impatto fortemente positivo sul sentiment economico. Secondo il Presidente dello Zew Achim Wambach, gli investitori ad attendere che la ripresa economica sia già visibile durante l’estate.

Infine la produzione industriale americana è cresciuta dell’1,4% m/m a maggio dopo il crollo a -12,5% di aprile. Il dato trainante dell’intera rilevazione è stato, come da aspettative, la produzione manifatturiera (+3,8% m/m) grazie alla riapertura degli stabilimenti e al forte miglioramento del mercato del lavoro registrato qualche settimana fa. Ciò nonostante, la rilevazione che più ha sorpreso favorevolmente è stata quella delle vendite al dettaglio, che a maggio hanno messo a segno uno straordinario rialzo del 17,7% m/m (consensus a +8,0% m/m) dopo il -14,7% di aprile. 

Giulia Quaranta Provenzano