Il 2020 è un anno che in un certo e largo qual senso fa testo a sé, ma noi oggi poniamo comunque una lente d’ingrandimento sugli italiani in viaggio – quando ciò era ancora possibile senza tante restrizioni.

Partiamo dallo scenario, secondo cui da un’analisi del mercato viaggi 2013 si può notare come gli italiani continuavano a viaggiare nonostante la crisi economica (63 milioni e 154 mila viaggi con pernottamento) e preferivano case vacanze ed hotel a villaggi turistici e campeggi; viaggiavano più gli anziani che i giovani, si spostavano per lo più in auto (il 61% dei viaggi). Inoltre le vacanze maggiormente d’estate, optando per viaggi medio lunghi (32669 vacanze lunghe di soggiorni da 4 o più notti, contro 24782 vacanze brevi). Scegliessero poi prevalentemente l’Italia come meta e prenotassero con procedure on line e senza tour operator (il 49,8% dei viaggi). Ciò secondo fonte Report 2014 ISTAT, <<Statistica Viaggi e Vacanze in Italia e all’Estero>>.


Perché dunque assicurarsi per un viaggio? Annullamento del viaggio, smarrimento o furto dei bagagli in aeroporto, infortuni e spese mediche inattese sono solo alcuni degli imprevisti cui si può andare incontro proprio durante un viaggio.

Ecco quindi che munirsi di una polizza infortunistica per far fronte agli inconvenienti che possono verificarsi mentre si viaggia in Italia e all’estero per lavoro, studio, vacanze organizzate, vacanze “fai da te” era ed è molto importante, come è fondamentale essere coperti privatamente anche il resto dell’anno, 24/24 h, poiché una nefasta accidentalità è certo imprevista, ma comune senza esclusioni di sorta alcuna.

E poi, a proposito della circolazione, nella nostra penisola soltanto nel 2014 si sono verificati oltre 2455104 incidenti stradali denunciati, 254928 con lesioni a persona dei quali 251547 con feriti e 3381 con morti. Il costo totale dei sinistri 11 miliardi, costo sinistri con lesioni alla persona 7,3 miliardi di cui Invalidità Permanente lievi 2,6 miliardi ed Invalidità Permanente gravi 4,8 miliardi.

Entriamo adesso nel vivo della copertura infortuni, completa e personalizzabile con ciò che è più adatto alle proprie esigenze; previdente per gli imprevisti più irrimediabili, grazie ad una rendita per tutta l’esistenza; ed attiva tutti i giorni, tutto il giorno, al lavoro come nel tempo libero.

Gli infortuni sono eventi imprevisti, ma assolutamente frequenti nelle situazioni più comuni della vita di ogni dì. Le ultime rilevazioni statistiche relative agli infortuni domestici (4500000, di cui 8000 mortali, all’anno), stradali (264716 feriti all’anno) e sul lavoro (775000, dei quali 800 infortuni mortali) evidenziano numeri esorbitanti come da fonti Inail, Istat, Quotidiano Sanità.

Ma cosa offre esattamente una polizza infortuni? Consente di fronteggiare con sicurezza i rischi che si presentano durante lo svolgimento della professione, dell’attività lavorativa; di ottenere, in caso di invalidità, un indennizzo in linea con le proprie esigenze e di avere un’assistenza rapida e competente in caso di infortunio. Infine permette di tutelare la propria famiglia e i propri cari in caso di morte.

E cosa si intende per infortunio? Esso è qualsiasi evento dovuto a causa fortuita, violenta ed esterna che produca lesioni corporali obiettivamente constatabili, le quali abbiano per conseguenza il decesso, un’invalidità permanente o un’inabilità temporanea. Rientrano nella categoria degli infortuni le conseguenze di colpi di sole, di calore e di freddo ma altresì folgorazioni, assideramento, congelamento, asfissia per fughe di gas o vapori, annegamento, conseguenze di infezioni dovute a infortuni indennizzabili, avvelenamenti da morsi di animali (esclusa la malaria), conseguenze di ingestione o assorbimento di sostanze dovuti a causa fortuita, lesioni muscolari da sforzo, ernie addominali da causa violenta. 

Più specificatamente perché la causa dell’evento sia riconducibile ad un infortunio, devono concorrere tre condizioni ovvero la causa deve essere per l’appunto: fortuita, ossia causata da ragioni accidentali e quindi estranee alla volontà di chi subisce; violenta, cioè provocata da azione lesiva, rapida ed intensa (vale a dire concentrata in un tempo ridotto); esterna cosicché trovi origine all’esterno dell’organismo e sia pertanto diversa da processi morbosi endogeni. 

Dopo aver visto le cause di un infortunio, vediamo quali effetti deve produrre per essere rilevante dal punto di vista assicurativo. Perché ci sia infortunio l’evento deve comportare, come già anticipato, lesioni fisiche obiettivamente constatabili. L’infortunio deve produrre modificazioni dannose del corpo e della salute tali da ridurre la capacità lavorativa e le lesioni debbono poter essere accertate dal medico. Inoltre affinché si possa dar luogo all’indennizzo, le conseguenze devono essere in rapporto diretto ed esclusivo con l’infortunio e devono generare un’invalidità permanente IP, la morte o un’inabilità temporanea IT.

L’invalidità permanente IP è la perdita anatomica o la menomazione permanente della funzionalità di un organo o di un arto, mentre l’inabilità temporanea IT ad attendere totalmente o parzialmente alle proprie occupazioni professionali.

In altre parole l’IP è la perdita definitiva e irrimediabile, in misura parziale o totale, della capacità generica dell’assicurato a svolgere un qualsiasi lavoro proficuo indipendentemente dalla sua professione. L’invalidità permanente si distingue in base alla percentuale di invalidità permanente accertata in totale o parziale. Nel primo caso l’assicurato percepirà dalla Compagnia un indennizzo pari all’intera somma assicurata in polizza. Nel secondo caso l’indennizzo verrà calcolato sulla base della somma assicurata in proporzione al grado di invalidità permanente accertata. La percentuale di IP accertata talvolta va considerata al netto della franchigia applicata alla somma assicurata divisa per scaglioni. Le franchigie hanno la funzione di ridurre il peso degli indennizzi per quei sinistri che comportano lesioni di modesta entità, che non incidono sull’efficienza fisica dell’assicurato.

Se l’infortunio, avvenuto in vigenza di polizza, avesse per conseguenza la morte e questa si verificasse pure successivamente alla scadenza della polizza, la società provvederà a liquidare la somma assicurata per il caso di decesso in parti uguali agli eredi legittimi o testamentari dell’assicurato o, in alternativa, ai beneficiari appositamente designati.

A seguito di invalidità permanente se, dopo il pagamento di un indennizzo per IP in conseguenza dell’infortunio, l’assicurato dovesse  morire, la società provvederà a corrispondere ai beneficiari la differenza tra l’indennizzo pagato e quello assicurato per il caso di morte.

È possibile altresì attivare la garanzia indennità giornaliera da ricovero, con cui l’assicurato avrà diritto a un indennizzo per ogni giorno di ricovero causato da infortunio. Questa garanzia permette di integrare la perdita di reddito causata dall’impossibilità di svolgere il proprio lavoro (es. liberi professionisti e lavoratori autonomi).

La garanzia rimborso spese sanitarie invece prevede il rimborso delle spese sanitarie sostenute a seguito di un infortunio che abbia reso necessario un ricovero o un intervento chirurgico e no, ed è particolarmente indicata per chi non voglia avere intaccati i propri risparmi a causa di spese sanitarie impreviste e per chi voglia avere la facoltà di scegliere i migliori centri di cura senza preoccuparsi degli esborsi. Esempio di spese rimborsate durante il ricovero sono le rette di degenza, gli onorari dei chirurghi e dell’equipe operatoria, l’assistenza medica, i trattamenti fisioterapici e rieducativi, i medicinali, gli esami e gli accertamenti diagnostici etc.

Per gli infortuni di particolare gravità, a seguito dei quali si dovesse subire un’invalidità permanente  grave di grado non inferiore del 66%, la società provvederà a corrispondere una rendita vitalizia pari all’importo indicato nel contratto assicurativo. Questa garanzia è utile per proteggere la capacità di produrre reddito per mettere al sicuro i propri progetti, per garantire un forte sostegno economico alla propria famiglia nel caso venisse a mancare un reddito importante e per offrire un vitalizio che aiuti il più possibile a difendere il tenore di vita qualora si incorra in un infortunio disastroso ed irreversibile.

Passando infine adesso ancora più nel dettaglio all’inabilità temporanea, è l’incapacità conseguente all’infortunio di attendere, per un determinato periodo, alle proprie occupazioni professionali. Questa garanzia prevede il riconoscimento di un indennizzo per ogni giorno di inabilità temporanea causata da infortunio, consentendo di avere a disposizione un aiuto economico quando un infortunio obblighi a lunghi periodi di inattività (es. liberi professionisti e lavoratori autonomi). Codesta garanzia non è sottoscrivibile dai lavoratori dipendenti.

Giulia Quaranta Provenzano