Ancora un prestigioso riconoscimento per la giovane dianese Giulia Quaranta Provenzano, fotografa e critica d’arte, poetessa e scrittrice ligure che ha ricevuto, da parte di Spoleto Arte, il Premio Jacopo da Ponte.

Nell’intenzione dell’Associazione presieduta dal manager di personaggi noti Salvo Nugnes, anche curatore di mostre e grandi eventi, festeggiare quegli artisti che si sono particolarmente distinti per spessore e talento creativo e per un’importante ricerca stilistica.


L’occasione doveva essere il 13 giugno, a Bassano del Grappa, con Vittorio Sgarbi e con il professor Francesco Alberoni ma anche con Silvana Giacobini già direttrice di Chi e Diva e Donna, con José Dalì e col fotografo di fama internazionale Roberto Villa. A causa delle direttive del Governo per limitare la propagazione del virus, tuttavia, per il momento la Premiazione è sospesa – non in ogni caso il conferimento del Premio.

A tal proposito, Giulia afferma <<Ringrazio coloro che mi hanno scelta tra tanti bravi e meritevoli pittori, scultori, fotografi. Gli apprezzamenti fanno sempre piacere: ciò è innegabile …Oggi però sono arrivata ad un punto in cui non mi bastano più le parole scritte od orali che siano. Ho trent’anni, spero di non essere dunque neppure a metà del tempo che mi rimane, ma certamente non sento giusto verso me stessa e verso coloro che mi vogliono bene permanere in un limbo nel quale le energie e risorse utilizzate tante a dispetto dei risultati concreti in termini di impiego della mia professionalità>>. La Quaranta Provenzano poi continua <<Quello che voglio dire, in generale e a riguardo di ogni ambito che mi vede profondamente impegnata, è che una volta non comprendevo bene e a pieno tutto ciò che avevo a disposizione e ciò che ero mentre ora che l’ho vissuto – pur con tanta fatica – non sono più disposta ad andare a raccogliere acqua con un secchiello bucato>>.

L’imperiese infine spiega <<Il 2018 è stato un anno di approccio e diversa sperimentazione, il 2019 di ricerca di conferme e sbocchi, il 2020 di verifica di bilanci. Sono arrivata così alla conclusione che non sia più sostenibile stressarmi, ignorare dispiaceri e non pieno rispetto ad abbassare le difese del mio sistema immunitario provato altresì da veramente poche ore di sonno quotidiano. Ci siamo mai chiesti infatti quando il nostro corpo diviene invincibile? Quando si è innamorati e vi è un, osservabile scientificamente, aumento di Linfociti T che sono i guardiani della salute. L’innamoramento comunque non basta, perché occorre anche percepire amore per sé, da se stessi e dagli altri. Diversamente non ci si riuscirà mai ad amare abbastanza e quindi a sentirsi bene… Questo per dire che la delusione per mancati sbocchi lavorativi, nonostante i titoli onorifici tributati, mi ha portato a cercare di impormi di non ostinarmi oltre (sebbene difficile, data la mia natura da entusiasta testarda) e conseguentemente contenere il mio dare ad oltranza, purtroppo a senso unico troppo spesso>>.