I dati dell’Istat fanno rabbrividire: Tortona con un incremento di decessi nel mese di marzo di quest’anno del 369% rispetto a quelli del 209, è la quarta città italiana non capoluogo di provincia con una popolazione superiore a 20 mila abitanti per incremento di decessi. Si tratta di persone residenti a Tortona, sia che sono deceduti in città che altrove. Nei numeri non sono comprese le persone decedute a Tortona (in ospedale ad esempio) ma che non risiedono in città.

Sono dati importanti perché solo questi forniscono l’esatta dimensione del fenomeno del Virus, perché i dati ufficiali che ogni giorno la Protezione Civile fornisce sono solo quelli trovati positivi al Coronavirus e non tengono conto di tante altre morti avvenute tra le mura domestiche di persone alle quali il tampone non è stato fatto per cui non vengono inseriti nell’elenco ufficiale.


Prima di Tortona ci sono soltanto tre città in provincia di Bergamo: Dalmine (23.495 abitanti) con un incremento del 661% e Seriate (25.505 abitanti) con un aumento del numero di decessi del 621%, Palazzolo sull’Oglio (20-025 ab.) + 613%.

I dati riguardano non un campione scelto secondo canoni di rappresentatività statistica ma una selezione di 1.689  comuni operata sulla base di una valutazione della completezza e della tempestività delle informazioni raccolte e cliccando sopra il link in blu è possibile scaricare tutta la tabella completa.

Noi lo abbiamo fatto e abbiamo controllato tutti i 1.689 comuni verificando il numero degli abitanti al 31 dicembre scorso.

Per capire la portata del fenomeno che ha investito Tortona con una marea di morti, basta pensare che nelle zone più colpite della Lombardia e delle altre regioni, quelle dove il virus ha fatto strage e che hanno riempito i servizi giornalistici in tante Tv nazionali, ci sono città delle dimensioni di Tortona che hanno percentuali più basse: Treviglio in provincia di Bergamo (30 mila abitanti) ha avuto un incremento dei decessi del 335%, Cologno Monzese (MI- 47 mila ab.) +156, Rho (MI -50 mila ab.) +67, Crema (CR- 34 mila ab.) +322, Mira (VE – 38 mila ab.) +86, San Donà di Piave (VE- 41 mila ab.) +54, Carpi (PC 71 mila ab.) +62, Fano (PS -60 mila ab.) +115, Voghra (39 mila ab.) + 157%.

Un esempio eclatante è il tristemente famoso comune di Codogno (17 mila abitanti) il primo ad entrare in zona rossa: ebbene l’incremento dei decessi è stato di poco superiore a quello di Tortona: 384% contro il 369 della nostra città. Lodi capoluogo di provincia con 46 mila abitanti +261%.

Le città considerate focolaio d’Italia, benché molto più grandi di Tortona per cui non è giusto fare un paragone hanno però avuto incrementi in termini di percentuali di persone decedute simili alla nostra: Bergamo +382%, Brescia +203, Cremona +286, Pavia +60, Mantova +58, Piacenza +309, Parma +164.