Ho letto su “Oggi Cronaca” del 22/04 la notizia del paziente tortonese deceduto, secondo quanto riportato dal cronista, in conseguenza di una visita nefrologica rimandata a causa dell’emergenza COVID.

Voglio anzitutto esprimere ai familiari del paziente il nostro cordoglio e la nostra vicinanza. Al contempo esprimo però il mio sconcerto per il modo in cui la notizia è stata riportata.


Non so quali fossero le reali condizioni cliniche del paziente, poiché quella in oggetto sarebbe stata la sua prima visita nefrologica; da quanto riportato, tuttavia, si deduce che il paziente, in un contesto di plurimorbidità, presentasse un quadro di “insufficienza renale”; questa definizione include uno spettro molto ampio di gradi di alterazione renale, da forme lievi, a forme intermedie, a forme gravi (in cui i la funzione dei reni è ridotta a meno del 10% di quella normale). Sono queste ultime che richiedono inevitabilmente ed improrogabilmente la dialisi, trattamento che sostituisce la funzione dei reni quando questi non sono più in grado di garantire la sopravvivenza del paziente.

Nel caso in questione mi sembrerebbe strano e molto improbabile che il Medico Curante abbia richiesto una visita nefrologica non prioritaria se avesse valutato che il paziente necessitasse immediatamente, o a breve, del trattamento dialitico. Dico questo sulla base della nostra esperienza e dei rapporti che quotidianamente intratteniamo con i Medici di base. Penso quindi con sufficiente certezza che il paziente presentasse un quadro di insufficienza renale lieve o media, che avrebbe richiesto una terapia medica “conservativa” ed un follow-up nefrologico, ma non una immediata terapia sostitutiva

Proprio ed esclusivamente nell’ottica di tutelare i pazienti, riducendo la possibilità di contagio da Coronavirus, soprattutto per i più anziani e fragili, abbiamo valutato opportuno rinviare le visite nefrologiche non urgenti. In tutti i casi abbiamo invece garantito le visite classificate come “urgenti” e “brevi” (da eseguirsi entro 10 giorni), ed abbiamo sollecitato i pazienti a riferire al Medico curante il sopravvenire di cambiamenti importanti del quadro clinico, affinchè la richiesta di visita potesse essere riclassificata.

La notizia, così come riportata, ci ha particolarmente amareggiato, soprattutto considerando l’impegno ed il sacrificio che tutto il personale del nostro Reparto sta garantendo in questo periodo di grave emergenza. Voglio sottolineare che i Medici del Reparto sono stati e sono reperibili 24 ore su 24 per qualsiasi caso urgente afferente al Pronto Soccorso, che  i pazienti già noti con malattia renale avanzata sono stati  comunque costantemente monitorati a distanza per via telefonica, e che per qualcuno di questi pazienti è stata attivata una visita domiciliare.

Nel rinnovare ai familiari del paziente il cordoglio e la partecipazione mia e di tutto il personale della SOC Nefrologia e Dialisi, vorrei sollecitare la stampa ad astenersi dalla diffusione di notizie false o quanto meno distorte, che contribuiscono a creare o potenziare nei cittadini sentimenti di insicurezza se non di panico ingiustificato.

Dr. Giovanni Calabrese Direttore SOC Nefrologia e Dialisi ASL AL

Ringraziamo molto il dottor Giovanni Calabrese per le precisazioni. Fa sempre piacere quando vengono specificate certe situazioni, anche perché noi, come redazione, quando pubblichiamo lettere come quella a cui si riferisce il medico, possiamo solo verificare l’attendibilità della persona che ci scrive e che, in questo caso, consociamo personalmente e possiamo accertarne la correttezza.

Quello che a noi interessa come giornale, quando pubblichiamo lettere in redazione come quella a cui si riferisce il dottor Calabrese, è soprattutto per chiarire e fare in modo che certi errori – se ci sono stati – non si ripetano.

Per il singolo caso in questione l’obiettivo non era di criticare medici e infermieri ma evidenziare un aspetto trascurato di questa emergenza e cioé la sospensione delle visite non urgenti.

Entrando nel dettaglio – ma è il mio pensiero personale – nella vicenda raccontata credo abbia sbagliato il medico di base che forse avrebbe dovuto segnare la visita come urgente e indifferibile.

Il Direttore Angelo Bottiroli

PS abbiamo messo la stesa foto del primo articolo così che i due “pezzi” anche visivamente appaiano collegati fra di loro