Quella che raccontiamo oggi, finalmente, è una bella storia, molto commovente. E’ la storia di un pensionato residente in un paese delle valli tortonesi che ha contratto il virus ed ha rischiato di morire. Già perché lui è uno dei soggetti considerati “fragili” avendo gravi malattie pregresse all’apparato respiratorio: asmatico cronico ma non solo.

Ora che si è salvato, ed è stato dimesso dall’ospedale, ha deciso di inviarci un’email, non prima però di contattarci telefonicamente per sapere se era possibile raccontare la sua storia e ringraziare quelli che lui definisce veri e propri “eroi” cioé il personale sanitario (e non solo) dell’ospedale di Tortona. Persone costrette a turni massacranti di 10-12 ore senza neppure la possibilità di andare in bagno, ma che non abbandonano mai la loro professionalità ed hanno sempre il sorriso sulla labbra anche di fronte a chi sta per morire.


Egregio Direttore,

vorrei , se possibile , pubblicare questa mia lettera di ringraziamento, affinché possa essere un messaggio di speranza per molte persone che, come me, hanno contratto il Coronavirus, ma anche per coloro che non conoscono ciò che accade realmente all’interno delle strutture ospedaliere in momenti come questi.

Abito in un Comune del Tortonese e come tante persone sono stato contagiato dal virus .

Volevo rendere pubblica questa mia testimonianza, per sottolineare l’importanza dell’operato e del sacrificio di medici, infermieri e impiegati degli enti ospedalieri durante questa emergenza mai vissuta prima.

Fino a ieri , molte persone hanno criticato il nostro sistema sanitario, contribuendo a depotenziare drasticamente il nostro ospedale, così ben strutturato sia dal punto di vista medico sia da quello sanitario.

Ebbe, tutte queste persone, a mio modesto parere, adesso dovrebbero chiedere scusa per aver perso un’ospedale efficiente come il nostro arrecando disagi e obbligandoci anche a spostamenti forzati!

Sono da poco rientrato a casa dopo essere stato ricoverato presso il nostro ospedale Santi Antonio e Margherita di Tortona, per polmonite interstiziale bilaterale da Covid 19.

E’ stata una lunga trafila e un calvario che deve ancora finire e continuerò presso le mura domestiche la convalescenza, però, ho rischiato davvero di morire avendo patologie pregresse ai polmoni.

Oggi che ce l’ho fatta voglio ringraziare indistintamente tutto il personale sanitario che mi ha soccorso, a partire dal mio medico di fiducia Claudio Massolo che insieme alla mia famiglia hanno preso la decisione di chiamare il 118, poi i volontari della Croce Rossa di Alessandria che a costo 0 si mettono a disposizione della collettività, nonché il personale del pronto soccorso.

Sono stato ricoverato il 16 marzo e dimesso il 9 aprile e adesso dopo tre settimane vedo la luce: sono in quarantena fiduciaria ma sto bene e vorrei dire a tutti coloro che ho visto lavorare da vicino che sono “Eroi senza volto ” e a tutti dico Grazie!”

I medici sono stati estremamente gentili e compassionevoli dimostrando professionalità e sangue freddo , strappandomi un sorriso là dove non c’era.

Che dire poi, del personale addetto alle pulizie che in modo silente ha avuto un ruolo importantissimo per la nostra salute , mettendo anche a rischio la loro vita e quella dei loro cari.

Ma un ringraziamento particolare va al personale sanitario, a medici e infermieri nascosti dietro quel l’abbigliamento fastidioso tutto il giorno che non consente loro neppure andare in bagno. Dispositivi di Protezione individuale dove si intravedono soltanto gli occhi. E loro, medici e infermieri, sono lì, di giorno e di notte, sempre pronti ai bisogni dei malati con gentilezza e grande umanità.

Non potrei mai dimenticare il loro sguardo e dolce nascosto dietro quelle barriere di plastica.

Un giorno quando tutto questo finirà (perché finirà) e riusciremo finalmente a riprenderci la nostra vita, incontrerò tante persone e chissà se tra queste ci sarà qualcuno di loro, di quelli che mi hanno curato e salvato.

Purtroppo non saprò mai riconoscerle, né saprò mai erano quelle persone che mi hanno curato con tanto amore, ma a tutti va il mio GRAZIE.

Grazie per avermi salvato la vita.

Chi non è stato in terapia intensiva e chi non ha mai provato quello che ho provato io ricoverato ad un passo dalla morte, non potrà mai comprendere la pericolosità di questo Virus, ecco perché voglio concludere questa mia invitando a tutti a restare a casa: state a casa, non mettete a rischio la vostra vita, non fatelo!

G.C.

Immagine in alto tratta da un filmato di Sky