Il presidente Alberto Cirio ha deciso di emanare una nuova ordinanza che contiene un’ulteriore stretta delle misure per il contenimento del Coronavirus per il periodo che va dal 22 marzo al 3 aprile 2020.

“Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere in base ai poteri di cui dispongono le Regioni”, rileva Cirio, per combattere “la più grande emergenza affrontata dal Dopoguerra ad oggi. Sappiamo che stiamo chiedendo un grande sforzo a ogni cittadino – puntualizza – ma vi prego di comprendere che è la scelta giusta. La nostra libertà è un bene, ma la nostra vita lo è di più. Vi prego, proteggetela restando a casa”.


Queste le nuove disposizioni:

– i mercati saranno possibili solo dove i sindaci potranno garantire il contingentamento degli accessi e il non assembramento, anche grazie all’utilizzo di transenne e sempre con il presidio costante dei vigili urbani;

– l’accesso agli esercizi commerciali sarà limitato ad un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone;

– chiusi gli uffici pubblici e gli studi professionali, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali ed indifferibili (oltre alla possibilità di attuare lo smart working);

– vietati gli spostamenti verso le seconde case;

– vietata la sosta e l’assembramento davanti ai distributori automatici “h24” che erogano bevande e alimenti confezionati;

– blocco delle slot machine e disattivazione di monitor e televisori da parte degli esercenti;

– restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai (dove dovrà essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro);

– fermata l’attività nei cantieri, ad eccezione di quelli di interesse strategico;

– vietato l’assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici.

Ove possibile, dovrà effettuarsi la rilevazione sistematica della temperatura corporea presso i supermercati, le farmacie e i luoghi di lavoro.

L’ordinanza è stata decisa dopo che nel pomeriggio Cirio ha riunito in videoconferenza i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province, i rappresentanti di Anci, Anpci, Upi, Uncem e Ali (Lagautonomie), con lo scopo di valutare e condividerne i contenuti, ed è stata elaborata lavorando per tutta la giornata in sinergia anche con la Regione Lombardia, per prevedere misure il più possibile omogenee vista la contiguità territoriale.

Il documento è stato firmato nella serata del 21 marzo dalvicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso. e si può leggere al link https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2020-03/decreto_n._34_del_21_marzo_2020.pdf.pdf

Ufficio Stampa Regione Piemonte