Un’idea semplice: trasformare uno dei tanti appuntamenti della rassegna “Libri dal vivo” organizzata dalla Biblioteca Civica di Tortona in qualcosa di diverso e unico, riducendo a meno di dieci minuti la “solita” presentazione di un libro e occupando il resto dell’evento con interventi di altre persone che raccontano le loro esperienze e cosa pensano della ricorrenza che si festeggia quel giorno. E’ stato sufficiente chiedere gentilmente una loro partecipazione e i relatori sono stati entusiasti.

Così quello che doveva essere uno dei tanti eventi librari che generalmente richiamano una dozzina di persone o poco più, diventa qualcosa di speciale, di diverso, di unico nel suo genere.

Questa vuole essere la manifestazione in programma domani, venerdì 14 febbraio, alle 17,30 nella sala convegni della Biblioteca Civica, in via Ammiraglio Mirabello dal titolo “San Valentino nelle storie dei Tortonesi”.

Un’idea originale, voluta dall’autore del libro, Angelo Bottiroli, che è anche il Direttore di questo giornale. Un’idea che è piaciuta molto anche ai colleghi del quotidiano “La Stampa” che, come potete vedere gli hanno dedicato ampio spazio.


Li ringraziamo, ovviamente, ma non tanto (o non solo) per aver dato risalto all’evento ma perché lo scopo di tutto questo, oltre che celebrare la festa degli innamorati dedicata al sentimento più importante, nobile e bello al mondo che è l’amore, è quello di dimostrare che col minimo sforzo è possibile trasformare un evento comune in qualcosa di originale. E quello i nostri colleghi, visto lo spazio concesso, lo hanno compreso.

In una società sempre più assente con i social che fanno da padroni e allontanano sempre più la gente dal mondo reale, noi crediamo che una giornata a contatto con le persone, come quella in programma domani, non sia una giornata persa, anzi.

Senza il contatto umano e senza scambiarsi le reciproche esperienze ed opinioni non davanti a uno schermo, ma a qualcuno in carne ed ossa vivere nella società, infatti, c’è da chiedersi che senso abbia vivere insieme agli altri.
I colleghi de “la Stampa” lo hanno compreso, adesso speriamo lo comprenda anche la gente e siano davvero tanti, domani, coloro che decidono di essere presenti.