Ieri sera, in apertura del Consiglio comunale, il Sindaco Federico Chiodi ha fatto il punto su quello che è successo e sull’attuale situazione in cui si trova la città di Tortona in merito all’emergenza dovuta al Coronavirus.

Il primo cittadino ha sottolineato non solo gli avvenimenti che nei giorni scorsi hanno visto la città di Tortona alle prese con una potenziale situazione di pericolo, ma i problemi che la città ha vissuto e sta vivendo a causa di questo virus, spiegando altresì la motivazione di certi provvedimenti e restrizioni che stanno cambiando un po’ le abitudini delle persone.


Dopo aver fatto la cronistoria di quello che è successo nella giornata di domenica che ha tenuto col fiato sospeso tutta la città Chiodi, ha fatto il punto sulla situazione.

“Non ci sono stati casi di positività a Tortona in questi giorni, né precedentemente – ha detto il Sindaco in Consiglio comunale – e attualmente tutte le segnalazioni sono state verificate. Il problema più grosso che abbiamo sicuramente avuto è stato quello della reazione della popolazione, che è parsa molto preoccupata ed abbiamo avuto anche una reazione estrema, come l’assalto ai supermercati. Ci terrei ad affrontare con estrema razionalità la situazione in cui ci troviamo basandoci – e qui cito il ministro Speranza nell’audizione di ieri alla Camera – sulla scienza. Noi sappiamo che il virus è una forma di influenza, sicuramente pericolosa per determinati soggetti ma da valutare e non di estrema pericolosità per la vita di tutta la popolazione.”

“Da quello che ci ha detto il Ministro – ha aggiunto Federico Chiodi – sappiamo che circa l’ 80% delle persone che vengono in contatto col virus la vivono come una normale influenza, poi nel 20% dei casi, sono necessarie cure più specifiche e anche l’ospedalizzazione ed eventualmente per i soggetti più deboli può risultare anche letale, come d’altronde, anche altre forme influenzali. Di conseguenza è giusto essere prudenti e la ratio dietro a questi provvedimenti che possono apparire anche un po’ estremi, è più che altro il cercare di diluire nel tempo il numero dei contagiati per permettere alle strutture sanitarie di affrontare nei tempi.”

“Avere un contagio in un tempo ristretto – ha aggiunto il primo cittadino di Tortona – rende difficilissimo affrontarlo, mentre averlo in un tempo più ampio permette al personale medico di gestire il fenomeno in maniera più oculata.”

Chiodi poi ha parlato del futuro e soprattutto di quello immediato: “Mi auguro che le decisioni che prenderà la Regione Piemonte – ha concluso – saranno sicuramente guidate guidate dal buon senso prendendo anche in considerazione, oltre a doverosamente la salute dei cittadini, il potenziale danno economico che può derivare da provvedimenti non necessari.”

L’idea che si sta facendo strada, almeno a livello regionale è quella di riaprire le scuole già lunedì, ma solo per gli operatori in modo che possano provvedere alla pulizia e sanificazione di tutti i locali e poi, nella giornata di mercoledì consentire la riapertura delle stesse.

Una situazione a cui spera, dovrebbe seguire un graduale ritorno alla normalità anche per tutte le altre strutture pubbliche, a cui poi – ci auguriamo tutti – possano riprendere anche le manifestazioni.

Tutto, ovviamente, dipenderà dal numero dei contagi: se saranno contenuti questo è lo scenario possibile, nel caso in cui la situazione, invece, dovrebbe peggiorare, è evidente che si prenderanno delle misure restrittive come quelle già in atto o diverse.