Egr. Direttore,

il 9 gennaio 2020 ricorre il sessantesimo anniversario della morte della M.O.V.M. Ernesto Cabruna, carabiniere, asso dell’aviazione italiana, legionario d’Annunziano e molto altro. Le sarei grata se volesse brevemente ricordare il mio prozio sul suo giornale, come promemoria allego alcune note biografiche. La ringrazio per la cortese attenzione. Cordiali saluti


Matilde Bassi

Ernesto Cabruna

Tortona 2 giugno 1889         Rapallo 9 gennaio 1960  

-18 ottobre 1907 entra volontario alla Scuola Allievi Carabinieri di Roma 

-1908 soccorsi alla popolazione dopo il terremoto di Messina

-1910 attestato di privativa industriale per due sue invenzioni denominate “aeroplano” e “nuova elica”

-1912 parte volontario per la Tripolitania guerra italo-turca

-1915 volontario prima guerra mondiale, ancora vicebrigadiere nel giugno è decorato con medaglia di bronzo v.m. bormbardamento di Asiago 15 maggio 1916

-1916 luglio destinato al battaglione aviatori, brevetto di pilota, inizia nella ricognizione e nel 1917 passa all’aviazione da caccia. Non tanto il numero di abbattimenti lo distingue nei cieli del Piave quanto l’audacia nell’attaccare nemici in numero superiore, 1 contro 11, 1 contro 30. Proposto per la medaglia d’oro preferisce a questa la promozione a sottotenente per meriti di guerra

Decorato con una medaglia d’oro, una d’argento, una di bronzo e una croce di guerra, gli vengono riconosciute otto vittorie ed entra nel gruppo degli “assi”.

-Genova 1919 lo Spad di Cabruna viene esposto nella mostra dell’Aviazione nei giardini dell’Acquasola.

-13 settembre 1919 è il primo aviatore ad atterrare a Fiume dove svolgerà incarichi di fiducia per Gabriele d’Annunzio conosciuto sui campi di volo durante la guerra. Sostiene un duello alla pistola con il giornalista Mario Carli che aveva scritto un articolo infamante sui carabinieri. Rimane in Fiume per ordine di d’Annunzio per contrastare l’arrembaggio fascista. Per gli alti sacrifici fatti per la causa il poeta gli conferisce la Medaglia d’Oro di Ronchi.

-Nel 1925 capitano nella Regia Aeronautica è comandante della squadriglia sperimentale Baracca a Ciampino, dopo alcuni incidenti mortali, dovuti al malfunzionameto dei veivoli, sospende di sua iniziativa i voli. Viene condannato a tre mesi di reclusione e poi mandato in Cirenaica. L’essere ancora una volta fuori dal coro, lo inchioda per sempre al grado di capitano “per demeriti fascisti”. Nel 1932 è collocato in aspettativa e poi definitivamente congedato per gravi motivi di salute.

-Collabora con gli ambienti della Resistenza, nei modi che la malattia cardiaca lo consente, ricercato si rifugia al Fatebenefratelli sull’isola Tiberina.

-Nel dopoguerra è eletto presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra, contatti positivi con Francia e Jugoslvia.

Scrive le sue memorie ,ancora inedite, e due libri: “Fiume” in risposta al Diario di Balbo e alle millanterie fasciste, e “Un italiano in Russia” descrizione del viaggio fatto nel 1935.

E’ sepolto in una delle arche del Vittoriale a Gardone Riviera.