In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del nostro vivere quotidiano, lo sforzo della Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’anno 2019 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, con particolare riferimento ai reati di precipua competenza di questa Specialità. Nel merito dell’attività svolta dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle D’Aosta l’azione istituzionale ha consentito di registrare il dato di 538 tra indagati in stato di libertà e tratti in arresto, esito complessivo delle operazioni svolte negli specifici ed eterogenei settori di interesse. C.N.C.P.O. Il ritmo frenetico delle innovazioni tecnologiche e dei nuovi mezzi di comunicazione, conseguenti alla diffusione di Internet su larga scala e, in particolare, la progressiva diffusione di smartphones e tablets tra i minori, sono solo alcuni degli elementi che agevolano le forme di aggressione in rete verso l’infanzia e l’adolescenza . Considerato che uno degli aspetti propri del web che caratterizzano tali fenomeni, nonché tutte le comunità virtuali, è l’assenza di confini e, quindi, la sovranazionalità , è di assoluta importanza l’attività di cooperazione internazionale, instaurata nel corso degli anni dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) tramite EUROPOL e INTERPOL, sia con paesi dell’UE che extraeuropei. In tale contesto, di assoluto rilievo risulta il ruolo svolto dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, in particolare nell’ambito dei reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online . Nell’anno​in corso sono state indagate 650 persone, 42 nell’ambito del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta. Per i medesimi reati sono stati eseguiti due arresti di cui uno afferente un soggetto responsabile di gravi abusi su minori di cui aveva la diretta disponibilità ed uno per il quale si è riscontrato l’utilizzo del software TOR ai fini dell’anonimizzazione. Le indagini relative al fenomeno dell’adescamento di minori online, invece, hanno consentito di indagare 180 soggetti, 20 dei quali nel territorio Piemontese. Un fenomeno particolarmente insidioso che ha fatto breccia tra giovani e giovanissimi è rappresentato dagli stickers , fenomeno in crescente diffusione, che consiste nella condivisione, sulle piattaforme di messaggistica istantanea, di adesivi digitali gratuiti, a contenuto offensivo, violento, discriminatorio, antisemita, nonché pedopornografico. Attualmente sono stati rilevati 7 casi di stickers trattati da questa Specialità, conclusisi con altrettanti minori indagati per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico; uno di questi casi è stato trattato dal Compartimento di Torino ed ha condotto al deferimento all’A.G di un minore. OPERAZIONE “LOST NET” Nell’ambito di un’attività coordinata dal C.N.C.P.O. e dal Compartimento Polizia Postale di Torino, con modalità anche sotto copertura, sono stati eseguiti sul territorio nazionale 11 decreti di perquisizione personali e domiciliari emessi dalla Procura della Repubblica di Torino, volti ad identificare utenti italiani che si sono resi responsabili dei reati di divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico perpetrati in Rete. L’attività sottocopertura si è svolta prevalentemente su circuiti del darkweb, ove è stata riscontrata la presenza di canali trattanti specifiche tematiche. Nel corso della perquisizione informatica è stato rinvenuto ingente quantitativo di materiale pedopornografico. L’attività si è conclusa con 6 denunciati e 5 arrestati. Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. attraverso una continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati individuati 46.077 siti internet, di cui 2.287 inseriti in black list ed oscurati in quanto presentavano contenuti pedopornografici.

SEZIONE OPERATIVA Nell’ambito dei reati contro la persona perpetrati sul web, dal mese di gennaio ad oggi, sono state indagate 288 persone, per aver commesso estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie e minacce sui social network. Risultano in costante aumento le diffamazioni on line , soprattutto ai danni di persone che ricoprono incarichi istituzionali o comunque conosciute dal grande pubblico: 2426 i casi trattati e 738 le persone indagate delle quali 101 nel contesto Piemontese. Sono stati segnalati 514 casi di ricatto on line dall’inizio dell’anno. Una particolare rilevanza ha assunto l’attività di contrasto al revenge porn , un fenomeno in continua crescita, per il quale sono 24 le persone indagate. Purtroppo i dati non rispecchiano la gravità e l’estensione del fenomeno, a causa della ritrosia a denunciare di molte persone. Grande impegno è stato profuso al contrasto dei reati d’incitamento all’odio: sono oltre 2000 gli spazi virtuali monitorati nel 2019 per condotte discriminatorie di genere, antisemite, xenofobe e di estrema destra. Si registra la continua crescita delle truffe on line : nel 2019 sono state ricevute e trattate oltre 196 mila segnalazioni che hanno consentito di indagare 3620 persone sul territorio Nazionale, delle quali 258 su iniziativa del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta. Sempre più sofisticate sono state le condotte fraudolente commesse sulle piattaforme di e- commerce. Sono aumentate le cosiddette truffe romantiche , che vedono come vittime delle donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni, circuite da uomini conosciuti in rete e indotte con stratagemmi sentimentali a versare ingenti somme di denaro a truffatori senza scrupoli. Si è evidenziato un significativo aumento del fenomeno delle truffe legate al trading online : molti utenti della rete, allettati dalla prospettiva di facili guadagni derivanti da investimenti “sicuri”, sono caduti nella rete di abili truffatori e finti intermediari finanziari investendo centinaia di migliaia di euro. 50 le indagini aperte sul territorio Torinese. CNAIPIC Di evidente incremento è l’attività di contrasto alla minaccia cyber svolta dal Centro Nazionale Anticrimine per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (C.N.A.I.P.I.C.), attestata dal rilevante aumento del numero di alert diramati alle infrastrutture critiche nazionali che, rispetto al 2018, ha visto un aumento di oltre il 30%, sino a raggiungere 82484 alert. La tempestiva condivisione dei c.d. “indicatori di compromissione” dei sistemi informatici con i fornitori di servizi pubblici essenziali ha consentito di rafforzare gli strumenti volti alla protezione della sicurezza informatica, garantita anche dalla costante attività di monitoraggio in contesti di interesse. Il C.N.A.I.P.I.C. – Centro Nazionale Anticrimine Informatico nell’ambito del complessivo Sistema Informativo Nazionale per il Contrasto al Cyber Crime, progetto SINC3, ha gestito complessivi 1181 attacchi cyber significativi, di cui: • 243 attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale; • 938 attacchi informatici diretti verso aziende sensibili e pubbliche amministrazioni locali; • 79 richieste di cooperazione nell’ambito del circuito “High Tech Crime Emergency”. 20 dei casi sopra esposti sono stati trattati dal gruppo NOSC (Nucleo Operativo per la Sicurezza Cibernetica) del Compartimento di Torino. Tra le attività investigative condotte, in tale ambito, si segnalano 155 indagini avviate nel 2019 per un totale di 117 persone indagate su tutto il territorio nazionale . Nell’ottica di un’efficace condivisione operativa, il Centro ha proseguito la stipula di specifici Protocolli a tutela delle infrastrutture critiche nazionali: al riguardo, nel 2019 sono state sottoscritte 7 nuove convenzioni con le società Alitalia, Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, Cassa Depositi e Prestiti, E.ON, Assaeroporti, Fastweb ed Italgas, oltre al rinnovo delle convenzioni in essere con CONSOB , Dipartimento della Protezione Civile e Vodafone . Si rappresenta, altresì, che analoghe forme di collaborazione, nell’ambito del progetto SINC3, sono state avviate dagli uffici territoriali della Specialità con strutture sensibili di rilevanza locale, sia pubbliche che private, al fine di garantire un sistema di sicurezza informatica capillare e coordinato. Il Compartimento del Piemonte e Valle D’Aosta ha stipulato di iniziativa 6 protocolli d’intesa con referenti istituzionali del mondo delle imprese ed universitario; si segnalano in particolare l’accordo con l’Unione Industriali di Torino, Asti, Confindustria Cuneo, Confindustria Valle D’Aosta, con la società BCUBE di Alessandria e con l’Università degli Studi di Torino. CYBERTERRORISMO Nell’ambito della prevenzione e del contrasto al terrorismo internazionale di matrice jihadista ed, in particolare, ai fenomeni di radicalizzazione sul web, il personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni effettua quotidianamente il monitoraggio del web, affiancato da qualificati mediatori linguistici e culturali, il cui contributo, per la peculiarità della materia e dei relativi contenuti multimediali presenti sulla rete, fornisce un valore aggiunto di fondamentale importanza. Come noto, infatti, il web assurge ad un ruolo fondamentale quale strumento strategico di propaganda dell’ideologia del Daesh , di reclutamento di nuovi combattenti, di finanziamento, di scambio di comunicazioni riservate nella pianificazione degli attentati e di rivendicazione degli stessi. L’attività, funzionale al contrasto dei fenomeni di radicalizzazione e cyberterrorismo, ha portato al monitoraggio di oltre 32.170 spazi web ed alla rimozione di centinaia di contenuti. Il Compartimento di Torino ha proceduto a monitorare 150 canali, 10 piattaforme di messaggistica nonché oltre 90 soggetti radicalizzati. L’attività sottocopertura degli investigatori Torinesi ha consentito di deferire all’A.G due minori responsabili di propaganda