Direttore, buongiorno,
Domenica, ritornato dal mio giro a piedi di Tortona, attraverso tutta la via Emilia, ho letto il Suo articolo sul commercio e la crisi che ha investito la via in argomento e la citta’ piu’ in generale.
Potrei ripetermi ricordando i numeri della crisi a livello nazionale, commercio al dettaglio, ma per brevita’ sottolineo come, e’ solo il mio pensiero, solamente il rinnovarsi ( i commercianti) e l’innovare (commercio ed offerta alla clientela) siano le armi che hanno permesso a taluni commercianti di resistere e fare affari.
Tortona offre alcune realta’ che in effetti meglio hanno interpretato negli anni queste necessita’.
Lei ha citato quelle che sono in effetti le “mosche bianche” del commercio locale.

Prodotti di livello, che escludono la concorrenza della grande distribuzione,  preparazione del commerciante e dei suoi collaboratori nel gestire il cliente e offerta di servizi che vanno oltre il modello tradizionale  alla fine fanno la differenza.


Un paio di bar, un paio di librerie, un negozio di prodotti per la “gola” (dolciumi vini ecc) ed  un paio di negozi di abbigliamento sono un biglietto da visita qualificato che fa si che Tortona sia ricordata positivamente anche fuori i confini cittadini. Ed il riportare “la gente” in citta’ a passeggiare, oggi e domani, e’ il primo passo per risollevarsi.

Ma tornando al mio giro di oggi posso anche dire che queste vetrine disadorne oltre ad essere l’evidente testimonianza di una crisi lunga e dura sono anche qualcosa di veramente brutto a vedersi.   Tempo addietro avevo espresso come con poca spesa, le associazioni dei commercianti potrebbero farsene carico magari con il contributo della Fondazione, si potrebbe esporre in queste vetrine di negozi chiusi manifesti con la storia di tortona, dei tanti personaggi che ne hanno caratterizzato per anni la vita sociale, industriale  e sportiva e la storia nel negozio stesso. Un tentativo parziale era stato quella dei portici “diamante”; tentativo che oggi dimostra, nel suo abbandono, quanto poca attenzione, rispetto e cultura  i cittadini abbiano per la loro stessa storia.   
Sono sempre e solo gli uomini e le donne che fanno la differenza mentre il resto e’ solo la rappresentazione del nulla.
Cordiali saluti.

Il Tortonese Fedele