Con l’inizio del nuovo anno il gruppo di Alpinismo Giovanile della Sezione del Club Alpino Italiano di Novi Ligure ha ricominciato le attività in ambiente che erano state sospese per le festività natalizie.Il 12 gennaio la prima uscita del 2020 ha riguardato i giovanissimi alpinisti del Corso intersezionale di A.G. organizzato dalle Sezioni C.A.I. di Acqui, Alessandria, Novi, Ovada e Tortona. Meta prefissa il Santuario della Madonna di Caravaggio sulle alture alle spalle di Recco e Camogli (GE). Complice una splendida giornata invernale baciata dal sole, con ragazze e ragazzi addirittura in maniche corte e sorridenti per questa prima sgambata dell’anno, seppure a ranghi ancora incompleti, partiamo dalla località Ruta sulle alture tra Recco e Camogli giungendo poi alle Piane di Caravaggio e per dirigerci poi verso il Santuario della Madonna di Caravaggio sul monte Orsena. Tra le altre cose, questo sentiero percorre anche un tratto della “Via del Mare”, una delle vie di comunicazione che, in un tempo lontano, venivano affrontate a dorso di mulo da mercanti, pellegrini, pastori, contadini e migranti. Salendo dolcemente giungiamo ad un primo punto in cui la vegetazione si dirada e ci si ritrova in una cornice da fiaba, con il sentiero che solca il prato verde anche nella stagione invernale.
Proseguiamo, il silenzio ci avvolge. Qui, in questa pace, trovava ispirazione anche il Friedrich Nietzsche, che soggiornò a Ruta di Camogli alla fine dell’Ottocento. Proseguendo, ci troviamo sul crinale. Da un lato, la vista si apre sul Golfo Paradiso: Recco e le sue frazioni, l’entroterra con le abitazioni di Avegno e Uscio che si arrampicano fino al colle Caprile e, più lontano ancora, Genova. Sul versante opposto, il Golfo del Tigullio: Rapallo affacciata sul mare, uno spicchio del promontorio di Portofino, e più ad est Zoagli, Chiavari, Lavagna, finché la vista non si perde a Sestri Levante.Il sentiero prosegue tra castagni e poi lungo la radura, in falsopiano, in direzione monte Orsena (quota 615 metri) dove sorge il bianco Santuario della Madonna di Caravaggio. Incontriamo un’area pic-nic con tavolo e panche e, purtroppo, alcuni piccoli rifugi per cacciatori costruiti con legname e arbusti. Camminiamo ancora per pochi minuti, ed eccoci alla deviazione per il Santuario di Caravaggio. Sulla sinistra, inizia una scalinata: l’ultimo sforzo prima di arrivare sul piazzale del bianco edificio religioso dove i nostri giovani alpinisti “riposano” giocando a rincorrersi per un’ora prima di fare rientro a Recco con un bel sentiero in parte differente da quello effettuato all’andata.

Il secondo appuntamento programmato, questa volta solamente per il gruppo novese, è una ciaspolata in Val Borbera prevista per il 26 gennaio. Partiamo da una Novi immersa nel grigiore e nella pioviggine che ci ha hanno accompagnato nel tragitto lungo la bassa Val Borbera e facendoci temere per le sorti della gita. Dopo aver superato l’abitato Cabella ed iniziato ad aumentare di quota, il cielo ha cominciato a rischiararsi e siamo finalmente giunti a Capanne di Cosola sotto uno splendido sole e con il cielo azzurro. Proprio in corrispondenza del passo inizia il manto nevoso che ci permetterà di compiere una bella ciaspolata fino alla cima del Monte Chiappo a 1.700 metri di altezza. La montagna fa parte del gruppo del monte Antola, del quale costituisce la terza vetta, in ordine di altezza, dopo quelle del monte Lesima e del monte Ebro. Sulla sua vetta si trova il confine amministrativo tra la provincia emiliana di Piacenza (che possiede il versante sud e quello est del monte), la provincia piemontese di Alessandria (che ha il versante ovest e una parte di quello nord) e la provincia lombarda di Pavia (che possiede una piccola parte del versante nord). Sul confine tra le province di Piacenza e Pavia parte la seggiovia che collega la vetta del monte al paese appena sotto, Pian del Poggio (in provincia di Pavia) e in cui si trovano anche delle piste da sci alpino. Posta nel cuore della zona delle quattro provincie (oltre a quelle già citate parte ricade nella provincia di Genova), la vetta sovrasta ben quattro valli: Staffora, Boreca, Borbera e Curone. I nostri giovanissimi alpinisti hanno affrontato la salita con entusiasmo e determinazione giungendo alla vetta senza mai dare segno di stanchezza. Una volta ridiscesi, anzi, si sono impegnati in una scatenata battaglia a palle di neve senza esclusione di colpi!