Schio, 5 dicembre 2019: di fronte ad oltre 300 addetti di tre aziende del territorio, la SAF BIANCO, la Rotomet e la GPS, tutte aziende produttrici di imballaggi plastici primari e secondari, il tortonese Gian Luca Lavezzo, ha illustrato i perché del NO deciso all’introduzione della “plastic-tax”.

“Abbiamo fatto fronte compatto insieme ad imprenditori, lavoratori e sindacati – dice Lavezzo qui a fianco con l’assessore regionale del veneto Elena Donazzan – contro questa tassa ipotizzata nella manovra di bilancio che vedeva l’opposizione di diverse forze politiche. Ieri questa tassa ha subito una riduzione passando da 1€ al kg a 50 cent e pare che sarà fatta partire da luglio. Questa soluzione comunque non è per nulla soddisfacente. Questa gabella porterebbe un esborso di 500€ a tonnellata a cui vanno ad aggiungersi altri 300€ (almeno) di contributo CONAI e l’IVA perché, come sappiamo, nel nostro paese sulle tasse si paga anche l’IVA. Questa, oltre ad essere una tassa contro le imprese è una tassa contro l’ambiente e le famiglie, dato che queste ultime, si troverebbero un aumento annuo che oscillerebbe tra i 110 e i 450 euro.”


Agli incontri con i lavoratori delle tre aziende, oltre al Sindaco di Schio, Valter Orsi, ha partecipato l’assessore regionale per l’Istruzione, Formazione, Lavoro, Reindustrializzazione del Veneto, Elena Donazzan che ha sottolineato la follia di questa tassa.

“Chiaramente – sostiene l’assessore Donazzan – i soldi cercano di prenderli dove ci sono, nelle aziende sane, senza minimamente preoccuparsi se questo tipo di manovra abbia un qualsiasi senso logico”.

La speranza è in un ripensamento nei confronti di una tassa che metterebbe a rischio 3000 imprese per un totale di oltre 50.000 posti di lavoro.