Come ogni anno, il 2 gennaio si rinnova l’omaggio a uno dei più grandi talenti che lo sport abbia mai conosciuto, il Campionissimo Fausto Coppi . L’anniversario della morte del campione di ciclismo suscita sempre forti emozioni e nel giorno della sua scomparsa, avvenuta il 2 gennaio 1960, si rievocano le sue gesta, il cui ricordo è ancora vivo e presente.

Il suo paese natale, Castellania, insieme a Novi Ligure con il Museo dei Campionissimi, rendono omaggio al più grande ciclista italiano di tutti i tempi: il 2 gennaio 2020, al mattino, si inizierà nella chiesetta di Castellania dove verrà celebrata la consueta messa di suffragio e nel pomeriggio si proseguirà a Novi Ligure al Museo dei Campionissimi dove alle ore 16 verrà inaugurata la mostra dedicata all’ Alfa Romeo Matta AR 52 , l’ammiraglia che accompagnò la Nazionale italiana e l’Airone nel trionfale Tour de France del 1952. L’allestimento, aperto al pubblico fino a marzo 2020, prevede l’esposizione del mitico fuori strada e una serie di fotografie e pannelli che ne raccontano la storia. Per il prestito della vettura si ringraziano Franco Melotti e Giancarlo Poli del registro storico Alfa Romeo Matta. Alfa Romeo Matta AR 52 Nei primi mesi del 1952, appena iniziata la produzione delle Matta versione AR 51, ovvero quelle destinate prevalentemente ai Ministeri dello Stato, l’Ufficio progettazione dell’Alfa Romeo inizia lo studio di una versione meno spartana e più finita della nuovissima fuoristrada, con l’intento di proporla al pubblico privato, sia come veicolo per il tempo libero che per attività lavorative. Viene così approntato un prototipo preserie che mantiene invariata tutta la meccanica prevista per le AR 51, ma che riporta alcune modifiche e miglioramenti sia funzionali che estetici sulla carrozzeria.


Tali aggiornamenti portano così a far denominare come “AR 52” la versione civile della Matta, che verrà prodotta a partire dalla metà del 1953 fino al 1955 in appena 154 esemplari. La prima e più importante delle modifiche è l’adozione di un portellino posteriore apribile verso il basso, per agevolare la salita e discesa dei passeggeri trasportati sulle panchette longitudinali posteriori, oltre che per una migliore funzionalità nel carico e scarico delle merci. Viene poi applicata una copertura al di sotto del cruscotto per coprire l’impianto elettrico della vettura che invece sulla versione militare, per motivi pratici di accesso rapido, è a vista. Le centine del telone vengono modificate eliminando i tiranti longitudinali, sostituiti da cinghie in tela che consentono un più agevole e rapido abbattimento della struttura complessiva; i sedili anteriori vengono dotati di schienali leggermente avvolgenti e più larghi, mentre su quelli posteriori vengono applicati poggia schiena asportabili con un ingegnoso sistema a scatto. Sulle AR 52 il cambio viene dotato di serie di una presa di forza atta ad azionare argani, pulegge, pompe idrauliche, macchinari vari, utilizzabili in campo agricolo, industriale ecc. Tutte le AR 52 escono dalla fabbrica in un unico colore beige, ma poi vengono ridipinte nei vari colori aziendali a seconda degli acquirenti; ad esempio le vetture comprate dall’Agip Mineraria vengono ricolorate nel tipico giallo acceso, oppure quelle della Società Autostrade in arancione.

Il prototipo preserie viene quindi approntato all’inizio del 1952 con le modifiche sopra descritte, nel colore beige previsto, punzonato sul telaio con il numero AR 52 *50003* ed equipaggiato col motore tipo 1307 *00003* di 1884 cc. che eroga 65 cv. Per il suo collaudo definitivo e per la presentazione promozionale al pubblico della versione civile della Matta c’è un’interessante opportunità, ovvero il Tour de France che tradizionalmente si svolge ogni anno nel mese di luglio. L’ Alfa Romeo quindi offre alla squadra italiana di ciclismo le sue vetture più rappresentative di quegli anni, ovvero una elegante 2500, una nuova 1900 Berlina e soprattutto, quale “Vettura Ammiraglia”, il prototipo della Matta Civile, sulla quale prende posto il Direttore Sportivo dell’epoca Alfredo Binda, assieme al meccanico Umberto Marnati, guidata da un tecnico dell’Alfa Romeo, il Sig. Perfetti. Sulla parte posteriore vengono alloggiate, su appositi supporti, alcune biciclette di riserva, ruote ed altre parti di ricambio a disposizione della squadra. Durante la corsa, l’assistenza dell’Alfa Romeo segue la carovana approntando di volta in volta la Matta a seconda delle tappe del Tour; nelle foto dell’epoca, infatti, la vediamo equipaggiata con pneumatici artigliati sui percorsi montani sterrati, oppure con ruote a battistrada stradale sui percorsi asfaltati. In questa fase della sua vita, la AR 52 *50003* rimane intestata alla stessa Alfa Romeo; durante il Tour infatti viaggia con la targa Prova MI 433 della Casa milanese, come si evince dalle numerose foto e dai filmati della corsa. Conclusa la gara ciclistica, ritorna a Milano all’Alfa e lì resta fino al 1954, quando viene venduta a una ditta di costruzioni edili di Pescara; poi negli anni successivi passa di mano ad alcuni privati rimanendo sempre in Abruzzo. Nel 1965 viene acquistata da un nuovo proprietario di Forlì il quale la tiene per sei anni; nel 1971 passa ancora a un altro privato residente a Ravenna che la conserva per oltre 30 anni fino a quando viene scovata dagli attuali proprietari, i fondatori del Registro Alfa Romeo Matta che ne ricostruiscono l’avventurosa storia e le regalano un meritato restauro conservativo.